Appalti pubblici, Regione Toscana e DIA firmano un accordo per legalità e trasparenza
[7 Aprile 2015]
Oggi il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e il capo del Centro operativo Direzione Investigativa Antimafia (DIA) di Firenze, Stefano Buselli, hanno firmato un protocollo di intesa su legalità e trasparenza nei contratti pubblici di appalto.
Rossi ha sottolineato che «Questo protocollo ha un importante significato per l’impegno della Regione e delle istituzioni sul versante della lotta alla criminalità organizzata negli appalti pubblici I nostri sistemi consentono di avere una serie di informazioni utili, che noi mettiamo a disposizione della DIA, perché possono contribuire a fare più agevolmente e rapidamente le indagini. Tutti noi conosciamo quanto l’economia criminale incida e impedisca al Paese di essere normale. Noi vogliamo dare un contributo per evitare che la Toscana sia facile preda di un’economia mafiosa. Questa è una regione che fa gola alla mafia. Ma le azioni di contrasto, il sentimento diffuso tra i cittadini, il controllo sociale che ancora si mantiene, riescono a far sì che la Toscana non sia considerata terra di mafia. E’ bene mettere in campo tutto ciò che possiamo, e questo protocollo mi risulta essere uno tra i primi di questo tipo».
Con il protocollo, la Regione «si impegna a mettere a disposizione della DIA i dati contenuti nelle proprie banche dati Sitat (Sistema informativo telematico appalti Toscana) e Sispc (Sistema informativo sanitario della prevenzione collettiva) per le sue attività di controllo. L’accesso avverrà tramite rilascio di credenziali o mediante la trasmissione, su richiesta della DIA, del contenuto degli archivi. Qualora la DIA, nella propria attività istituzionale, verifichi il mancato adempimento degli obblighi informativi nei confronti delle banche dati regionali, ne darà comunicazione all’Osservatorio regionale dei contratti pubblici. L’accesso alle informazioni avverrà nel rispetto e nella tutela della privacy dei soggetti coinvolti».
La Regione nel 2007 ha istituito dal 2007 l’Osservatorio Regionale dei Contratti Pubblici, che tra le sue competenze ha l’acquisizione, da parte di tutti gli enti del territorio, delle informazioni sull’intero iter di programmazione, affidamento ed esecuzione di lavori pubblici e di acquisti di beni e servizi, che comprendono i dati sulle imprese affidatarie e su tutti gli altri soggetti coinvolti nell’appalto, e quelli utili alla verifica del rispetto delle norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e regolarità contributiva. Il Sistema Informativo Telematico Appalti Toscana (Sitat) dell’’Osservatorio pubblica sul suo sito i programmi triennali dei lavori pubblici, gli avvisi ed i bandi di gara e gli esiti degli affidamenti di tutte le amministrazioni toscane e rende disponibile, tramite rilascio di credenziali ai soggetti aventi titolo, l’accesso all’intero contenuto dei propri archivi.
Inoltre, per tutelare ulteriormente la sicurezza del lavoro, la Regione ha implementato il Sistema Informativo Sanitario della Prevenzione Collettiva (Sispc), per facilitare la pianificazione dell’attività di controllo e vigilanza in edilizia, attraverso la raccolta di informazioni sui cantieri, la loro geolocalizzazione, e dando la possibilità ai committenti privati e pubblici di adempiere online a tutte le pratiche necessarie. Le due banche dati – Sitat e Sispc – sono integrate per la parte riguardane i lavori pubblici. In una nota la Regine ottolinea che «Queste caratteristiche fanno della Toscana la realtà più avanzata in Italia per quanto riguarda la trasparenza e la sicurezza degli appalti, sia dal punto di vista della tutela della salute dei lavoratori coinvolti, sia da quello della prevenzione contro fenomeni di infiltrazioni mafiose».
Per i soggetti appaltanti e gli aggiudicatari è obbligatorio comunicare all’Osservatorio regionale dei contratti pubblici le informazioni sui contratti da 40.000 euro in su. Nel periodo 2011-2014, per forniture (acquisti di beni), lavori pubblici e servizi, sono stati fatti in Toscana 38.432 contratti superiori a 40.000 euro, per un totale di 21.687 milioni di euro. Tra questi, i contratti per lavori superiori a 150.000 euro sono stati complessivamente 4.072: 1.443 nel 2011, 1.060 nel 2012, 982 nel 2013, 587 nel 2014.
Per questo la DIA ha deciso di sperimentare un modello di collaborazione per potenziare la sua attività di contrasto del fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale. La sperimentazione durerà due anni.
Buselli ha concluso: «Grazie a questo protocollo la Regione Toscana ci dà un’opportunità che ci consente di accedere con maggior efficacia e rapidità a dati che riteniamo essenziali nella lotta e prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti. Gli strumenti che la Regione ci mette a disposizione sono notevoli. Da parte sua, la DIA si propone di riferire agli enti regionali eventuali notizie di rilievo riscontrate nella propria attività di controllo».