Contrarie le opposizioni di destra e di sinistra

Approvato il piano operativo di Firenze. Ma la maggioranza si spacca

Ingegneri Fiorentini: bene l’approvazione, ora la sfida è completare tramvie e svolta green

[29 Marzo 2024]

Il consiglio comunale di Firenze ha approvato il Piano operativo ma, come ha fatto notare il consigliere di Firenze Democratica Massimiliano Piccioli – che ha annunciato così l’uscita del suo gruppo dalla maggioranza a meno di tre mesi dalle elezion i – è stato «Il piano operativo e strutturale votato nella storia di Firenze col più basso numero di consiglieri favorevoli frutto di una disgregazione di un gruppo di Maggioranza mai avvenuta nella storia del PD del PDs e del Ds».

Una divisione politica della maggioranza evidenziata con argomenti diversi sia dalle opposizioni di destra che da quella di sinistra.

Divisioni e critiche che non sembrano preoccupare troppo il sindaco Dario Nardella che nell’intervento conclusivo in consiglio comunale ha detto: «Sono felicissimo perché mai nessuno era arrivato a raggiungere questo obiettivo: abbiamo  approvato l’atto urbanistico più importante entro la fine del mandato. Ma è un successo collettivo, di tutta la giunta, di tutti gli uffici, di tutti coloro che hanno collaborato per dimostrare che siamo responsabili e coerenti. Col Poc diamo risposta a migliaia di cittadini, sblocchiamo più di un miliardo di euro di investimenti e creeremo 30 mila posti di lavoro di cui 10 mila diretti. Era un punto del programma di mandato e siamo stati di parola. Oggi è un grande successo per tutta la città di Firenze».

Nardella ha evidenziato che «Questo Piano operativo ha tre parole chiave, visione, cambiamento e inclusione, e rappresenta uno strumento di importanza storica per il futuro di Firenze: noi oggi disegniamo la cornice ma starà ai cittadini proseguire il cammino. Per quanto riguarda la visione, il Poc guarda alla “res publica”, ha una visione pubblica di città con tutto ciò che la costituisce, dalle persone alle infrastrutture, dalle strade ai giardini, dagli studenti ai residenti, dagli utenti ai visitatori. Col Poc consegnamo una città che mette l’interesse pubblico al centro. Questo Poc rappresenta anche il cambiamento, ogni città è in continuo divenire e c’è una grande spinta all’innovazione pur senza perdere la nostra. Questa innovazione e questo cambiamento si esplicano in tutti i settori, dall’ambiente alla mobilità, e non significano altro consumo di suolo ma una profonda trasformazione di qualità. Solo in questo momento sono attivi in città cantieri per 5 miliardi di euro tra tramvie, Tav, lavori Pnrr, siamo in una fase di trasformazione mai vissuta prima ma la governeremo in maniera sostenibile, anche guardando all’area metropolitana. Auspico infatti che questo sia l’ultimo Poc comunale e tra 10 anni ce ne possa essere uno unico metropolitano. Infine l’inclusione, perché vogliamo una Firenze che sia per tutti, che non riconosca diritti solo a chi è nato qui ma cresca col contributo di coloro che la vivono. La grandezza di Firenze è questa, una città che parla al mondo, globale, plurale, che ha la sua potenza e ricchezza nelle diversità. Visione, cambiamento e inclusione sono tre aspetti fondamentali che connotano questo Poc e ne fanno uno strumento di importanza storica. Questo non significa che oggi completiamo Firenze ma che abbiamo gli strumenti più efficaci per accompagnare la sua trasformazione. Non ci piace una città bomboniera, Firenze è sempre stata grande quando è stata contemporanea e in evoluzione».

Rispondendo alle critiche delle opposizioni e di un pezzo della sua ex maggioranza, Nardella ha concluso: «Questo Poc mette a nudo due differenti città, una di conservazione, di una Firenze-fortino, e un’altra che guarda al futuro con coraggio. Chiedo a tutti di schierarsi, anche al momento del voto. Facciamo il futuro di Firenze che è una grande casa per una grande famiglia. Questa grande casa oggi ha un suo disegno e noi tutti siamo architetti».

Il nuovo Poc non dispiace al presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Firenze Giancarlo Fianchisti, che dopo l’approvazione del Consigli comunale ha dichiarato: «Bene il Piano operativo comunale, che permette di definire un quadro delle regole certo e stabile per gli anni a seguire, evitando il rischio di vuoti normativi dannosi. Il Piano è una tappa importante ma non ancora finale del processo di sviluppo della città di Firenze. C’è ancora lavoro da fare per completare il sistema della mobilità, soprattutto il completamento del sistema tramviario, e favorire interventi di trasformazione sostenibile degli edifici anche alla luce degli obblighi che deriveranno dalla direttiva europea sulle case green».

Fianchisti evidenzia però anche alcuni possibili problemi: «Promossa la tramvia e l’estensione delle linee ma lo scudo verde, le cui finalità sono comprensibili, andrà a ampliare le disparità, anche nell’area metropolitana, fra le aree servite da reti di trasporto su sede propria, ferrovia e tramvie, e le altre. Sul fronte degli impianti fotovoltaici il Comune propone un’importante semplificazione dei procedimenti. Ciò nonostante permangono ancora dei vincoli che limitano la possibilità di installare pannelli fotovoltaici, soprattutto nelle aree a vincolo paesaggistico che rappresentano la maggior parte del territorio Comunale. Riteniamo che alcune delle limitazioni possano essere superate senza abbassare il livello di protezione del paesaggio, ma al contempo rimuovendo i vincoli che limitano la diffusione del fotovoltaico».