Basta aeroporti in città, vogliamo il Parco della Piana. Il 30 settembre corteo

Concentramento alle 14 in Piazza Ilaria Alpi/Miran Hrovatin (Le Piagge-Firenze) e conclusione del corteo all’aeroporto

[28 Settembre 2023]

Sabato 30 settembre è convocata una manifestazione per rilanciare una visione nuova della Città Metropolitana: dal no al nuovo aeroporto di Peretola alla proposta del Parco agro-ecologico della Piana, per combattere l’inquinamento dell’area più antropizzata della regione e tutelare la salute e l’ambiente. Il concentramento sarà alle ore 14 alle Piagge, in Piazza Ilaria Alpi/ Miran Hrovatin per un corteo aperto a tutta la cittadinanza che si concluderà all’aeroporto di Peretola.

La manifestazione mira a «Ridurre drasticamente i voli dell’attuale aeroporto di Peretola, imponendo il rispetto delle attuali prescrizioni che gravano su di esso, fermare ogni ipotesi di un nuovo aeroporto, visto che il nuovo Masterplan 2035 è identico al precedente proposto da Toscana Aeroporti e bocciato nel 2020 dalla giustizia amministrativa, tutelare il reddito dei lavoratori e lavoratrici aeroportuali, iniziando ad immaginare una riconversione delle loro posizioni nel trasporto pubblico locale, in particolare su quello su rotaia. Da qui nascono le proposte legate alla mobilità sostenibile tra cui potenziare i collegamenti con l’aeroporto di Pisa, di cui si chiede una drastica riduzione delle servitù militari e unire le rivendicazioni dei sorvolati di oggi (a Quaracchi, a Petriolo, a Peretola, a Brozzi) a quelle dei potenziali sorvolati di domani (a Capalle, a Campi, a Prato), risanare e bonificare dal punto di vista ambientale e sanitario le aree della Piana, compromesse da decenni di sviluppo iniquo e insostenibile. Tutte queste idee convergono nella realizzazione del Parco Agricolo della Piana, come da vigente Piano d’indirizzo territoriale, con valenza di Piano paesaggistico della Regione».

Alla manifestazione aderiscono molte associazioni fiorentine e della Piana (Presidio No Inc–No Aero, Legambiente, Italia Nostra, Associazione VAS Onlus, Fridays For Future Firenze e Prato, Comitato Sorvolati Brozzi-Peretola-Quaracchi, Comitato No Aeroporto Prato e provincia, Flc-Cgil Università di Firenze, AlterPiana Fi-Po-Pt, Comunità di Base delle Piagge, Comitato Ambientale di Casale, Comitato Difendiamo la Nostra Salute Prato-Sud, Comitato Mente Locale della Piana, Associazione FareCittà Campi Bisenzio, Comitato Oltre Carmignano Poggio a Caiano, Orto Collettivo, ANPI Brozzi-Quaracchi-Le Piagge, Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio, PerUnAltraCittà, Comitato No Tunnel Tav Firenze, Osservatorio Ambientale Prato, Collettivo di Polo Sesto F.no, Medicina Democratica, Cub Firenze), parteciperà anche il Collettivo di Fabbrica dei lavoratori exGKN che arriverà direttamente dalla fabbrica con un corteo di bici.

Invitando tutti a partecipare, Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, conclude: «Coltiviamo la speranza d’invertire la rotta, riparando, risarcendo, riqualificando l’area più antropizzata e inquinata della regione. Delle due l’una. O si mette in opera il Parco Agricolo della Piana e si risponde attivamente a questo anelito di speranza dei cittadini o si realizza il nuovo scalo intercontinentale, che finirebbe per mettere una pietra tombale su questo sogno. Consumo di suolo, speculazione immobiliare, rendita parassitaria delle grandi proprietà, overtourism, sono tutti fenomeni patologici che rendono evidente il collasso di un intero modello di sviluppo.  Noi non avversiamo il lavoro degli aeroportuali, al contrario lottiamo per forme di lavoro più stabili e dignitose, con un sempre crescente contenuto di conoscenza. Un’idea di lavoro e di società che sappia abbattere finalmente il muro della discriminazione e della disuguglianza. Per questo, ci pare assurdo e retrogrado collocare un altro aeroporto intercontinentale in un’area già servita (a meno di un’ora di distanza) da due scali come il Galilei di Pisa e il Marconi di Bologna. Firenze vuole un nuovo aeroporto nel cuore della sua Piana, mentre tutte le città nel mondo – consapevoli della sfida della decarbonizzazione – hanno semmai la preoccupazione di allontanare una funzione tanto impattante e sgradita».