Bioedilizia: l’applicazione di criteri di sostenibilità nei regolamenti edilizi di comuni lucchesi
Il 18 maggio la presentazione del nuovo rapporto di Inbar Lucca
[28 Aprile 2017]
Le amministrazioni locali devono recepire il Regolamento Edilizio Tipo/Unico nazionale, nel quale si prevede che, nella definizione della disciplina regolamentare, tra i vari principi generali, i Comuni prestino attenzione a: incrementare la sostenibilità ambientale ed energetica; incentivare lo sviluppo sostenibile.
L’’Istituto nazionale di Bioarchitettura (Inbar) Lucca ha voluto approfondire il tema dell’applicazione delle norme per l’edilizia sostenibile sul territorio provinciale con un “Rapporto sull’applicazione di criteri di sostenibilità nei regolamenti edilizi locali”, che «mira a fotografare la situazione circa l’aggiornamento in tema di architettura sostenibile andando a valutare il recepimento e l’applicazione di incentivi per migliorare la qualità del costruito, superando il semplice rispetto dei limiti minimi di norma nella consapevolezza che per migliorare l’efficienza e le prestazioni ambientali delle costruzioni (risorse, energia, ambiente e salute), un ruolo importante deve essere svolto dagli enti locali, nella loro funzione di pianificazione e regolamentazione dell’attività edilizia».
Il rapporto finale sarà presentato con una conferenza patrocinata dalla Regione Toscana che si terrà il 18 maggio, durante la quale Inbar, Amministrazioni e Ordini professionali che si confronteranno e porteranno il loro punto di vista sia sul necessario recepimento del Regolamento Edilizio Unico Nazionale che sulla necessità di integrare criteri e parametri prestazionali di tipo energetico e ambientale.
Già nel 2005, la Regione Toscana aveva individuato la sostenibilità come uno dei i principali obiettivi di crescita ed aveva pubblicato le Linee Guida per l’Edilizia Sostenibile, uno strumento è stato solo parzialmente recepito dai Comuni. L’Inbar Lucca si è già interessata a questi temi partecipando al Progetto Risparmio Energetico, Bio-edilizia, Riuso negli anni 2008-2010 e promosso per «favorire l’adozione di regolamenti per l’edilizia sostenibile sul territorio locale nella consapevolezza che per migliorare l’efficienza e le prestazioni ambientali delle costruzioni, un ruolo importante deve essere svolto dagli enti locali, nella loro funzione di pianificazione e regolamentazione dell’attività edilizia».
Inbar Lucca spiega che il nuovo rapporto, curato da Giulia Bertolucci, Rodolfo Collodi e Angelica Magrini dello Studio AxS, «serve sia per capire la situazione a distanza di 8 anni, sia per inquadrare il lavoro da fare da parte delle Amministrazioni Comunali le quali hanno l’opportunità di colmare le carenze e compiere finalmente un passo nella direzione giusta approfittando del necessario recepimento del Regolamento Edilizio Tipo/Unico nazionale. La ricerca La ricerca promossa mira a fotografare la situazione circa l’aggiornamento in tema di architettura sostenibile in base a come i singoli Comuni affrontano il problema delle risorse, dell’energia, dell’ambiente, della salute. La rilevanza di questi temi è solo apparentemente locale dato che essi sono comuni anche ai principali sistemi per la certificazione energetica ambientale riconosciuti a livello nazionale e internazionale».
All’Inbar spiegano che «Sulla base dell’analisi dei regolamenti e di eventuali allegati specifici per l’edilizia sostenibile è stata effettuata l’analisi del grado di adozione di soluzioni che incentivino o almeno promuovano interventi di edilizia sostenibile, sia nei casi di nuova edificazione che in quelli di ampliamento o di ristrutturazione.
In base al grado di recepimento di parametri di sostenibilità energetica e ambientale, della trattazione dei singoli requisiti e della previsione di incentivi è stato assegnato un punteggio da 0 a 5 che viene detto Indice di Sostenibilità Edilizia. Il grado di ecoefficienza di un edificio viene definito attraverso le seguenti macro-aree di valutazione: 1. qualità ambientale esterna, 2. risparmio di risorse, 3. carichi ambientali, 4. qualità dell’ambiente interno, Tutte le macro-aree prevedono poi una serie di requisiti di valutazione ritenuti fondamentali ed indispensabili per la realizzazione di interventi ecosostenibili, che vengono singolarmente descritti e analizzati nel report.
A livello Nazionale, in generale, la maggiore attenzione è verso i temi della certificazione e della performance energetica; l’ampia legislazione in merito impone il rispetto di determinate prestazioni e per questo le Amministrazioni locali hanno solitamente accolto almeno i vincoli normativi. Se da molti anni il tema della sostenibilità in edilizia è entrato nell’ambito normativo Europeo è corretto dire però che il recepimento da parte dello stato Italiano e poi delle regioni è ancora variegato, con poche realtà virtuose e molte altre, specialmente al centro sud, con lacune importanti.
Nel nuovo schema di Regolamento Edilizio Tipo Nazionale si prevede che i Comuni, nella definizione della disciplina regolamentare, tra i vari principi generali, prestino attenzione a: incrementare la sostenibilità ambientale ed energetica e ad incentivare lo sviluppo sostenibile, fondato su un rapporto equilibrato tra i bisogni sociali, l’attività economica e l’ambiente, e il rispetto del paesaggio che rappresenta un elemento chiave del benessere individuale e sociale. In oltre, «Le prestazioni da raggiungere sono prescritte in forma quantitativa, ossia attraverso l’indicazione numerica di livelli prestazionali da assolvere, o attraverso l’enunciazione di azioni e comportamenti progettuali da praticarsi affinché l’intervento persegua l’esito atteso che l’obiettivo prestazionale esprime» e si fa espressamente riferimento a requisiti prestazionali degli edifici per quello che riguarda la compatibilità ambientale, l’efficienza energetica, il comfort abitativo, nonché a incentivi finalizzati all’innalzamento, rispetto ai parametri cogenti, della sostenibilità energetico ambientale e della qualità e sicurezza degli edifici.
Inbar Lucca evidenzia che «Il settore edilizio è già imbrigliato in norme sempre più restrittive e contraddittorie tra loro, la volontà di questo studio non è imporne di nuove, ma di far riflettere sul fatto che i regolamenti edilizi ed urbanistici indirizzano lo sviluppo del territorio e hanno il potere di determinare il modo in cui sono costruiti gli edifici e i nostri agglomerati urbani. Per questo è opportuno introdurre parametri prestazionali e qualitativi di sostenibilità e sicurezza ambientale».
I 33 Comuni della provincia di Lucca hanno avuto un atteggiamento differenziato nel recepimento delle indicazioni provenienti sia dagli indirizzi nazionali che da quelli regionali: «Nella maggior parte dei casi – spiega ancvora Inbar Lucca – vengono trattati temi di carattere generale legati alla salubrità degli edifici e vengono recepite le prescrizioni normative base vigenti per quello che riguarda i parametri energetici. Esistono però alcuni Comuni che si sono mostrati sensibili ai temi della sostenibilità, ma l’inserimento dei parametri ambientali è avvenuto in maniera differente».
I bioarchitetti lucchesi concludono: «Pur concordando sul fatto che l’edilizia non abbia bisogno di ulteriori normative e che l’architettura sostenibile non dovrebbe essere altro dalla prassi comune, riteniamo di essere ancora in una fase per cui la norma e soprattutto l’incentivo sono fondamentali per far attecchire una mentalità e una modalità d’azione che può portare benefici al territorio».