Capoliveri: la chiusura con teschio dell’accesso alla spiaggia degli Stecchi 1
Legambiente: intervenire per riaprire e valorizzare la sentieristica costiera
[1 Settembre 2021]
Continuano i tentativi di chiusura e privatizzazione, a volte riusciti, dei vecchi accessi pedonali alle spiagge elbane: nella zona di Barabarca, nel Comune di Capoliveri e torna a galla una vicenda già segnalata una decina di anni fa a Legambiente Arcipelago Toscano e al Comune che però hanno avuto come effetto la definiva chiusura dei bordi del sentiero per tutta la loro lunghezza con siepe di pitosforo e rete metallica e la definitiva privatizzazione della spiaggia.
Si tratta di una delle spiagge degli Stecchi 1, una piccola insenatura tra Barabarca e Maretto/Madonna delle Grazie che si raggiunge da un sentiero già abbastanza difficile da trovare, semi-abbandonato e ormai quasi inghiottito dalla vegetazione, che qualcuno vorrebbe ora rendere definitivamente inaccessibile.
Intanto, anche negli ultimi anni, l’area ha continuato ad essere urbanizzata e fino alla costa, ma quest’estate all’imbocco del sentiero di accesso che porta alla spiaggia degli Stecchi 1 sono apparsi cartelli di proprietà privata con evidenti intenti dissuasivi rafforzati dall’esposizione di un teschio di un animale, come si usava in certe tribù primitive. Come ci scrive un turista che si è imbattuto nella “composizione”: «Una chiara quanto stupida minaccia e un primo evidente passo per chiudere anche questo ultimo accesso al mare».
Alla fine qualche escursionista marino, consapevole che l’accesso alle spiagge è garantito da una sentenza della Corte di Cassazione ribadita il 7 maggio da un’altra sentenza della stessa Cassazione che sottolinea che chi se ne rende responsabile viola all’art. 1161 del Codice della navigazione e rischia una condanna all’arresto fino a sei mesi o all’ammenda fino a 516 euro, ha strappato il cartello proprietà privata e ha buttato il teschio tra le frasche. Ora lo stesso teschio utilizzato come macabra intimidazione è scomparso.
E’ solo l’ennesima tragicomica vicenda di privatizzazione delle spiagge elbane che vede particolarmente esposto il territorio capoliverese, per questo Legambiente chiede all’Amministrazione Comunale di Capoliveri di mettere ordine riguardo all’accesso su coste e spiagge, di segnalare ed eventualmente riaprire i sentieri chiusi e privatizzati e di avviare una accurata manutenzione e valorizzazione della sentieristica costiera che fornisca un servizio e indicazioni precise al turismo balneare meno invasivo e impattante, intervenendo per porre fini ad eventuali abusi e prepotenze riguardanti spiagge e coste.