Riceviamo e pubblichiamo
I 7 sindaci dell’Isola d’Elba incapaci di costruire anche il canile comprensoriale
Animal Project: inadempienti da 30 anni ed è saltato anche il progetto (e il finanziamento) di Fondazione Bastet e Comune di Capoliveri
[29 Dicembre 2020]
Fin dall’anno 1991 è stato previsto l’obbligo per i Comuni di effettuare il risanamento dei canili comunali esistenti e di costruire rifugi per i cani. Tale obbligo è stato ribadito dalla legge regionale toscana n.59/2009.
Rispetto all’attuale vicenda del canile comprensoriale, ometteremo tutta la cronistoria precedente, comunque spiacevole perché caratterizzata da progetti mai conclusi e soldi pubblici buttati via inutilmente.
Il 2 marzo 2015 esce un comunicato stampa dell’allora Sindaco di Capoliveri, Ruggero Barbetti, nel quale si annuncia che a Colle Reciso sarà realizzato un canile, un gattile, una città dei gatti e un pronto soccorso per animali, grazie a “un benefattore amico degli animali che farà una donazione a copertura dei costi per la realizzazione della struttura”. Si scoprirà successivamente che il benefattore è la Fondazione tedesca Bastet che ha deciso di finanziare la realizzazione di tale progetto destinando allo scopo una somma di ben 600.000 euro.
Da allora, sono passati 5 anni e mezzo, è stato portato avanti un lunghissimo e lentissimo iter politico e amministrativo che, in estrema sintesi, ha portato nell’anno 2018 alla costituzione di una gestione associata dei Comuni elbani “per la realizzazione e gestione di un canile/gattile comprensoriale, per la lotta al randagismo e per l’attivazione di un servizio di pronto soccorso veterinario H24”, sottoscritta da 6 Amministrazioni, con la sola esclusione del Comune di Porto Azzurro. Ente Capofila della Gestione associata è stato individuato il Comune di Capoliveri.
In data 16 gennaio 2020 il Sindaco di Capoliveri Andrea Gelsi convoca un incontro riservato alla Fondazione Bastet, presente con l’assistenza del proprio legale, agli altri Comuni elbani, alle associazioni animaliste e ai veterinari, nel corso del quale intervengono i progettisti Arch. Vivoli e De Fazio per illustrare il progetto esecutivo (per i non addetti ai lavori, il progetto esecutivo rappresenta l’ultima fase della progettazione ed è il presupposto per poter avviare una gara d’appalto per passare alla realizzazione dell’opera pubblica).
Non vi descriviamo la nostra emozione nel vedere concretizzarsi un sogno durato anni; possiamo finalmente apprezzare e toccare con mano i disegni di quello che a breve sarà il canile comprensoriale elbano, con 10 box per il ricovero dei cani e altri 5 box per il c.d. canile sanitario. All’interno della struttura anche la famigerata e tanto agognata clinica veterinaria h24 con ambulatorio, sala operatoria, infermeria e addirittura una annessa foresteria.
In tale occasione ci viene spiegato che il costo elevato dell’opera (circa 800.000 euro di cui 600.000 a carico della Fondazione e 200.000 già stornati dagli introiti del contributo di sbarco) deriva dalla localizzazione non proprio ottimale che richiederà ingenti opere di sbancamento e livellamento; emerge, inoltre, la necessità di apportare qualche modifica al progetto per renderlo più confacente alle richieste e all’idea iniziale della Fondazione di realizzare una struttura per il ricovero dei gatti; ma la riunione, anche dopo qualche tono acceso, si chiude all’insegna dell’ottimismo e della disponibilità a risolvere le divergenze, mettendosi subito al lavoro per migliorare il progetto. Da allora, nessuna notizia per diversi mesi, nel corso dei quali il Consiglio di Stato annulla l’elezione di Gelsi e decreta l’insediamento del nuovo Sindaco Montagna.
Siamo arrivati a dicembre 2020 e ufficialmente nessun aggiornamento sull’iter. E’ vero, in un anno orribile funestato dal Covid-19 in pochi si pongono il problema della mancanza del canile, gli unici che davvero sentono tale carenza sono coloro che operano nel soccorso degli animali, sono gli addetti ai lavori che si scontrano con l’assenza di strumenti adeguati per far bene il proprio lavoro, sono soprattutto coloro che sperano con tutto il cuore che venga costruita quanto prima la clinica veterinaria h24. Gli unici a farne le spese sono gli animali che muoiono a volte anche tra atroci sofferenze senza nemmeno la dignità di un antidolorifico o di una “dolce” morte.
Ma torniamo alla questione del Progetto canile/gattile. Ufficialmente non ci sono aggiornamenti, ma ufficiosamente ci risulta che sarebbe recentemente avvenuto un incontro tra il Comune di Capoliveri e la Fondazione Bastet all’esito del quale sarebbe stato convenuto di non proseguire nel progetto, sul quale, dunque, dopo quasi 6 anni di lavoro e ad iter quasi completato, sarebbe stata messa una pietra tombale.
Ad oggi, nessuna comunicazione ufficiale da parte del Comune Capofila della gestione associata, né degli altri Comuni.
Siamo stati davvero capaci di perdere un finanziamento di 600.000 euro? Un finanziamento che per ben 6 anni è stato mantenuto in vita grazie agli sforzi e alla tenacia della Fondazione che, anche con il supporto delle associazioni animaliste, ha sempre dovuto rincorrere e incalzare i nostri Amministratori per ottenere risposte concrete. Ci troviamo ancora una volta e, questa volta definitivamente, con un pugno di mosche in mano. Abbiamo quindi deciso di rinunciare al canile, al gattile e alla clinica veterinaria h24, con relativo servizio di reperibilità veterinaria? Nel silenzio più assoluto?
A questo punto ci sono altre domande in merito alle quali pretendiamo una risposta.
Intanto, chiediamo conferma al Comune Capofila rispetto all’accordo raggiunto con la Fondazione; chiediamo se gli altri Comuni facenti parte della gestione associata per il canile abbiano condiviso tale decisione o ne siano almeno a conoscenza; chiediamo che fine farà la gestione associata “per la realizzazione e gestione di un canile/gattile comprensoriale, per la lotta al randagismo e per l’attivazione di un servizio di pronto soccorso veterinario H24” ed il progetto esecutivo approvato; chiediamo di conoscere quanti soldi sono stati comunque stanziati dai Comuni nell’ambito della Gestione associata per il canile e quanti ne sono già stati spesi fino ad oggi. Chiediamo di conoscere come le amministrazioni comunali intendano adempiere agli obblighi previsti dalla normativa vigente, nonché alle esigenze imprescindibili del territorio.
Chiediamo che tali risposte vengano date pubblicamente, perché la questione non è riservata agli addetti ai lavori, ma coinvolge la popolazione intera e i molti turisti che ogni anno frequentano la nostra isola, dog friendly solo sulla carta.
di Animal Project Onlus