Lo sviluppo delle infrastrutture resta una priorità, e non c'è solo la Darsena Europa

I porti dell’alto Tirreno guardano al Maghreb per superare la crisi dei traffici nel Mar Rosso

Guerrieri: «La sostenibilità energetica e la transizione digitale sono due temi centrali»

[9 Maggio 2024]

Da mesi il contesto medio-orientale è incandescente, con a nord la guerra che infuria tra Israele e Palestina mentre a sud gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso continuano a scombinare le rotte navali del commercio internazionale. Una situazione che impatta non poco sui porti italiani.

«Quella del Mar Rosso è stata solo l’ultima di una serie di crisi sistemiche che hanno colpito l’industria marittima negli ultimi anni, mettendo sotto stress l’intera catena logistica e, con essa, la logica del just in time, che fino al 2020 ha favorito i processi di globalizzazione».

A fare il punto della situazione è Luciano Guerrieri, presidente dell’Autorità di sistema portuale (Adsp) del Mar Tirreno settentrionale, nel corso di una riunione col Comitato di gestione e l’Organismo di partenariato, allargata per l’occasione all’assessore regionale alle Attività produttive (Leonardo Marras) e all’assessora livornese al Porto (Barbara Bonciani).

«Sempre più navi stanno allungano il percorso verso il Capo di Buona speranza – aggiunge Guerrieri – per evitare di passare dallo Stretto di Bab al-Mandab, il prolungamento dei viaggi si è tradotto in un ritardo nell’arrivo delle navi e in alcuni casi in un calo evidente dei traffici, così come registrato da molti porti italiani».

Il porto di Livorno non è stato impattato in modo significativo da questa situazione, se non limitatamente al traffico delle auto nuove provenienti dal Far East, con crescenti disagi per la ritardata consegna dei veicoli. Ma non c’è da minimizzare.

«È indubbio  che gli scali portuali dell’alto Tirreno stanno vivendo un momento di sofferenza, al pari degli altri porti italiani – argomenta il presidente dell’Adsp – Tra gennaio e marzo il porto di Livorno ha fatto registrare un calo generale in quasi tutte le tipologie di traffico, a cominciare dai container, dai prodotti forestali e dalle auto nuove. Le uniche eccezioni positive sono rappresentate dal traffico dei rotabili e da quello dei passeggeri».

Nel frattempo l’economia toscana è in rallentamento (nel IV trimestre 2023 la produzione industriale è in calo del 2,7%) così come il lavoro portuale (nel I trimestre 2024 gli avviamenti al lavoro dei lavoratori delle imprese portuali sono diminuiti dell’8,6%).

Secondo l’Adsp occorre quindi mettere in campo un pacchetto d’iniziative, anche in vista dell’aggiornamento del Piano operativo triennale atteso per fine giugno.

«Lo sviluppo delle infrastrutture rimane una priorità», sottolinea Guerrieri, assicurando che all’orizzonte non c’è solo la ciclopica Darsena Europa, per la quale è da poco arrivato il via libera governativo: «Abbiamo bisogno di risorse aggiuntive per sviluppare i nuovi ambiti di competenza della portualità, che vanno oltre la logica marittima in senso stretto: la sostenibilità energetica e la transizione digitale sono due temi centrali, su cui l’ente portuale sta lavorando con forte determinazione. Non riteniamo improbabile che con l’avvicendamento delle cariche istituzionali a Bruxelles si aprano nuove possibilità di finanziamento per lo sviluppo della progettualità in ambito portuale-logistico», sulla falsariga di quanto già avvenuto col Pnrr.

Per la sostenibilità ambientale dello scalo labronico, il punto di svolta sarebbe poter installare impianti rinnovabili di prossimità – in particolare eolico – coi quali alimentare il cold ironing, ovvero l’elettrificazione delle banchine, in grado di tagliare drasticamente le emissioni delle navi e quindi l’inquinamento portuale. Secondo Legambiente Livorno, le potenzialità arrivano a circa 300 MW.

Altro tema strategico, quello della cooperazione con i Paesi extra-Ue del Mediterraneo: «A livello mondiale – ricorda il presidente dell’Adsp – i processi di nearshoring e reshoring hanno da tempo cominciato a rappresentare una risposta valida alle vulnerabilità delle catene di approvigionamento. La ricollocazione di stabilimenti e fornitori in paesi più vicini all’Europa, e spesso amici, sta favorendo le economie prossime ai mercati più importanti, come il Marocco, l’Egitto e la Turchia. Diventa quindi fondamentale stringere maggiori rapporti con questi Paesi e sviluppare una politica estera portuale che ci consenta di adattarci alle nuove filiere industriali che nasceranno».

Guerrieri spiega che è proprio su questo terreno che l’Adsp intende giocare la sua partita più importante: «A giugno stringeremo un accordo con il porto di Damietta. L’obiettivo è quello di cominciare a tessere una nostra rete di relazioni con i paesi del Maghreb».

Si tratta di una partita da giocare in tandem con un’altra, quella dello sviluppo logistico e intermodale del sistema portuale. Sotto questo punto di vista, se da una parte Guerrieri sottolinea l’importanza strategica dello Scavalco, opera fondamentale che permetterà di avere un collegamento diretto, riservato ai treni merci, tra il porto di Livorno e l’Interporto Vespucci, dall’altra auspica che venga concluso quanto prima l’iter di istituzione della Zls in Toscana, definito una «step fondamentale per rilanciare il territorio e tema su cui va fatto un ragionamento complessivo per capire quali incentivi devono essere messi a terra per attrarre nuovi insediamenti produttivi».