Il presidente della Regione alla Cisl: «Patto comune per sbloccare opere infrastrutturali strategiche»
«Unire le forze e a premere sul governo per stabilire l'elenco delle opere da far partire nel più breve tempo possibile»
[28 Marzo 2019]
Intervenendo al convegno della Cisl su infrastrutture e lavoro in Toscana al quale ha partecipato anche la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, il presidente della Regione Enrico Rossi ha detto che «Occorre un patto comune tra la Regione e tutte le forze sociali della Toscana per intervenire sul governo e chiedere lo sblocco delle opere infrastrutturali strategiche. E’ necessario mettere il governo intorno un tavolo con la lista delle opere da far partire subito. La mancata partenza di molte infrastrutture strategiche per il nostro territorio frena l’economia, impedisce significativi incrementi occupazionali, ed è un ostacolo per il futuro: una regione come la nostra che vive di export, turismo e di ricerca, se non è adeguatamente connessa col mondo, rischia di restare ai margini».
La Cisl ha organizzato il convegno con l’intento di rispondere ad alcune domande: «Quanto valgono, in termini di posti di lavoro e di Pil, le infrastrutture che la Toscana attende da anni? Quali sarebbero gli effetti per le imprese e i cittadini toscani se venissero realizzate? Che ricadute avrebbero sull’attrattività del nostro territorio nei confronti degli investitori nazionali e internazionali? Quali sono le opere immediatamente cantierabili, perché già approvate e finanziate? Perché sono ancora ferme e come sbloccarne al più presto la realizzazione?»
Rossi ha ricordato in sintesi le infrastrutture di trasporto più significative che «devono partire o essere completate e sulle quali la Regione ha già preso una sua decisione politica, ma per le quali occorre uno sblocco dal governo nazionale. Tra le opere viarie l’elenco delle priorità include il completamento a 4 corsie della tirrenica, la Grosseto-Siena, la partenza dei cantieri sulla E45, tra quelle ferroviarie il sottoattraversamento di Firenze, il raddoppio della Pistoia-Lucca (manca la seconda tranche che deve finanziare il governo), l’ammodernamento della Empoli-Siena,.per quelle portuali, lo sblocco della darsena Europa (già finanziata con fondi regionali) e infine investimenti sugli aeroporti a partire dal riadeguamento della pista di Peretola».
Secondo il presidente della Regione Toscana, «I ritardi e l’impasse su molte delle opere infrastrutturali strategiche derivano da tanti fattori. Sia da legislazioni da rivedere in materie di appalti, ma anche dalle divisioni politiche all’interno del governo. Se queste opere venissero sbloccate, vi sarebbe un fortissimo impatto sull’economia nell’arco di 3-4 anni, sarebbero risolti nodi infrastrutturali decisivi per lo sviluppo, migliorando considerevolmente la mobilità dei cittadini e delle merci. Avremmo quindi una Toscana più moderna e competitiva meglio collegata col mondo».
Di qui l’appello a «Unire le forze e a premere sul governo per stabilire l’elenco delle opere da far partire nel più breve tempo possibile».