Il taglio dei grandi cedri del libano e il progetto “quartieri social” San Concordio

Nuovo scontro a Lucca tra Legambiente, comitati e Amministrazione comunale

[27 Luglio 2020]

A Lucca  sono stati abbattuti due grandi cedri del Libano che costituivano un intralcio alla strada del progettato parcheggio di Piazzale Moro e subito su Facebook si è scatenata la protesta. In molti si chiedono se il progetto del parcheggio non poteva includere  questi grandi alberi nella progettazione, invece di abbatterli. Altri fanno notare che esponenti dell’amministrazione comunale avevano promesso che i grandi cedri non sarebbero stati toccati.

Su Facebook Clara Mei scrive: «Eravamo pronti, lo avevamo detto, a metterci davanti le ruspe quando inizieranno i lavori alla Galleria Coperta che dalla Montagnola arriva ai Chiariti, millecinquecento metri quadri di inutile cemento e acciaio con relativo consumo del suolo, ma non ci saremmo mai aspettati che oggi avrebbero tagliato i cedri, alberi così grandi, sani vigorosi, a chi può venire in mente di tagliarli? Ci avevano promesso che non lo avrebbero fatto, eravamo tranquilli».

Ma ora il sindaco di Lucca, che di fronte alle proteste è andato personalmente sul cantiere, ha detto che il progetto è approvato, prevede il taglio degli alberi e gli alberi si taglieranno.

I cittadini ribattono che «Bastava spostare il marciapiede di 80 centimetri e si sarebbero salvati tutti e due. E così, le forze dell’ordine si sono schierate a tutti i varchi per impedire ai cittadini contrari di fermare le motoseghe.

«La vicenda del taglio dei cedri del Libano di San Concordio, piante di elevato valore ambientale – scrivono in un comunicato congiunto Legambiente Città di Lucca e Rete dei comitati per la difesa del territorio è la conferma che la partecipazione sbandierata da questa Amministrazione è puramente formalistica. Chi può portare i propri contributi alla città? Tutti i cittadini o solo le Fondazioni Bancarie e le società immobiliari al loro servizio?  I primi non riescono ad incidere nemmeno sulla tutela di una aiuola in periferia, mentre per i secondi si realizzano varianti urbanistiche ad hoc su beni con vincolo diretto di proprietà del Comune».

Secondo il Cigno Verde lucchese e la Rete dei comitati, «Il progetto “quartieri social” di San Concordio si sta sempre più trasformando  in un delirante progetto di devastazione urbana. In questi giorni abbiamo pure assistito ad una delle peggiori pagine della politica locale, si è intervenuti per tagliare alberi sani e bellissimi che davano frescura e ossigeno agli abitanti del quartiere. Il progetto in questione avrebbe potuto adattarsi al contesto sociale semplicemente recependo le richieste avanzate dal Comitato, con verbale controfirmato dal vicesindaco “per presa visione senza impegni specifici rispetto alle richieste”. L’Amministrazione comunale sostiene invece di avere accolto le richieste dei cittadini. Per trasparenza è necessario che il Comune pubblichi gli accordi sottoscritti che sostanziano gli accordi raggiunti».