Una radar made in Pisa per tenere sotto controllo monumenti-simbolo [FOTOGALLERY]
Una tecnologia all’avanguardia adottata in Valle d’Aosta
[24 Aprile 2014]
Un radar per il monitoraggio e il controllo strutturale di tre monumenti storici della Valle d’Aosta: l’Arco di Augusto, il Ponte Romano di Pont Saint Martin e la Torre del Castello di Saint Germain (Montjovet). La regione alpina ha scelto una tecnologia all’avanguardia per lo scopo, con il radar inteferometrico IBIS-S di IDS Ingegneria dei sistemi di Pisa. Il monitoraggio, sviluppato di recente dalla società So.in.g. Strutture & Ambiente srl di Livorno e coordinato dalla direttrice generale Annalisa Morelli, ha dato risultati confortanti per quanto riguarda stabilità dei tre monumenti. La Morelli sottolinea che «Per l’Arco di Augusto non si sono manifestati movimenti di deformazione statici e neppure movimenti veloci di distacco o comportamenti anomali sulla superficie dei prospetti principali della struttura, che sarebbero stati indicativi di problemi richiedenti un intervento immediato. Promosso anche il ponte romano di Pont Saint Martin. Durante le misure non si sono evidenziati spostamenti a livello complessivo, né movimenti molto veloci associabili a zone di possibile distacco a livello superficiale. L’ampiezza del movimento della struttura in condizione di transito di persone risulta vicina al centesimo di millimetro».
Tutto bene anche per la Torre del Castello di Saint Germain, «Anche se i segni dello stress di cui essa soffre – spiega Morelli – risultano evidenti da alcune visibili fratture».
La direttrice generale di So.in.g. Strutture & Ambiente ha illustrato il mix di sistemi utilizzati per il monitoraggio dei tre monumenti: «Il metodo interferometrico, in grado di identificare movimenti in remoto della superficie della struttura indagata con una precisione del centesimo di millimetro e con un’elevata velocità di campionamento, 200 misure al secondo, è stato affiancato da un’indagine tradizionale eseguita mediante l’uso di sismografi (tromografi) ad alta sensibilità, posizionati sulla struttura seguendo configurazioni diverse. I due sistemi (rispettivamente usati per l’analisi di movimento generale e l’analisi vibrazionale) hanno consentito di operare un’analisi dinamica delle strutture, rendendo possibile altresì di ottenere una valutazione della interazione struttura-suolo».
Per l’Arco di Augusto, edificato nel XXV a.C. ad opera di Aulo Terenzio Varrone Murena per celebrare la vittoria dei Romani sui Salassi, lo scopo era quello di realizzare un’analisi specifica non-invasiva sulla struttura, che è soggetta agli effetti di vibrazione da traffico e vento), «Grazie all’elevata precisione della strumentazione interferometrica nella lettura dei micro-movimenti delle strutture e alla sensibilità dei tromografi – precisa Annalisa Morelli -, sono stati valutate le potenziali situazioni di distacco di parti dei paramenti superficiali o comportamenti anomali nella superficie dei prospetti principali delle strutture, i quali possano preannunciare o escludere eventuali situazioni di pericolo associabili a distacchi ovvero crolli a breve termine».
Per lo studio del ponte romano di Pont Saint Martin, costruito nel I secolo a.C. sul torrente Lys e che per quasi 2.000 anni ha consentito il collegamento tra Eporedia (l’attuale Ivrea) e la Valle d’Aosta, sono stati usati sia sistemi interferometrici per l’analisi della struttura in remoto da diversi posizioni, sia strumentazioni per la registrazione delle vibrazioni (tromini) posizionati sulla struttura. Inoltre, per ottimizzare le misure di interferometria, sono stati utilizzati sei corner reflector, posizionati sulle spallette del ponte, in maniera non-invasiva e comunque tale da garantire una trasmissione dimensionale precisa. Anche per quanto riguarda la Torre del Castello di Saint Germain, costruito all’inizio del XVI secolo, anche se le origini risalgono all’XI secolo, lo studio si è basato su sistemi interferometrici per l’analisi della struttura in remoto da diversi posizioni, coprendo le facciate ovest, est e sud, sia sismografi per la registrazione delle vibrazioni, posizionati all’interno dell’antico edificio.