Urbanistica e attività mineraria a Campiglia Marittima: la sindaca risponde al Gruppo 19

L’opposizione: volete costruire a Fonte di Sotto. Ticciati: non è vero

[26 Luglio 2021]

La sindaca di Campiglia Marittima (LI), Alberta Ticciati, attacca il Gruppo 2019 perché, secondo lei «Prosegue con inesattezze e ricostruzioni tutte proprie che non rappresentano né i nostri obiettivi, né le nostre azioni. Ancora una volta, mio malgrado, devo soffermarmi a ribadire che il Piano Strutturale non è né conformativo, né localizzativo, per cui non esistono previsioni puntuali per una specifica area, ma linee di indirizzo strategico. Questo per dire di nuovo, dopo averlo affermato in consiglio comunale, averlo ribadito durante gli incontri del percorso partecipativo, a cui è bene ricordarlo il Gruppo 2019 non ha mai partecipato, che non esiste alcuna previsione di edificazione nell’area della Fonte di Sotto».

L’oogetto del contendere è un comunicato nel quale qualche giorno fa la lista civica di opposizione  denunciava che «Negli ultimi vent’anni in Val di Cornia abbiamo assistito all’aggressione ingiustificata al territorio con la sistematica compromissione delle risorse paesaggistiche ed ambientali e il conseguente impoverimento per la comunità. Il Piano Strutturale Intercomunale avrebbe dovuto segnare un’inversione di tendenza netta sia perché è sotto gli occhi di tutti che quelle scelte hanno prodotto pochi benefici effimeri e molti danni che dureranno nel tempo, sia perché non esistono più motivazioni economiche per la riproposizione di certe scelte urbanistiche. Va detto che il Piano Strutturale nasceva già malato, con lo sdoppiamento degli strumenti sovra comunali e una visione evidentemente limitata e parziale della Val di Cornia, delle sue potenzialità e delle criticità. Le previsioni del Piano, rappresentano però un ostacolo concreto alla possibilità, forse l’ultima che rimane a questo territorio, di orientare verso un diverso modello l’economia e ricostruire un tessuto sociale ed imprenditoriale che possa affondare le radici in un contesto territoriale ben pianificato e ricco di opportunità».

Poi il Gruppo 2019 passava ad analizzare la situazione del Comune: «Il primo, enorme problema che riguarda il Comune di Campiglia è il concetto di collaborazione tra attività estrattive e progetti di tutela del patrimonio archeologico, ambientale e culturale, ovvero la coesistenza e collaborazione tra cave e parco archeominerario. Un assurdo logico oltreché un balzo indietro nella pianificazione giacché, pur con esiti nulli, il vigente Piano Strutturale riconosceva nelle cave una attività esauribile, di grande impatto e in palese contrasto con gli obiettivi di valorizzazione territoriale. Da ciò la previsione di pianificare una riconversione per tale attività. Oggi secondo il Comune di Campiglia, amministrato da una lista che si era presentata con una posizione di forte contrasto alle cave, quei problemi non esistono più».

E anche sul consumo di suolo la Lista Civica avrebbe molto da dire, ma si limita a fare l’esempio dei casi più eclatanti: «Il Comune di Piombino prevede nuove edificazioni nel parco di Sterpaia, persino nel bosco, dimenticando che quel parco nasce proprio dal ripristino ambientale di aree lottizzate e urbanizzate, e pone le basi per la trasformazione delle Frabbricciane in un nuovo paese tra San Vincenzo e Piombino. Il Comune di Campiglia non è certo da meno, poiché ripropone il progetto morto e sepolto della Fonte di Sotto con i suoi 10.000 mc circa di edificazioni ai piedi del borgo di Campiglia, su area agricola di grande valore paesaggistico. Non è bastato il fallimento dell’operazione già tentata, si ripropone tal quale dimostrando l’incapacità di elaborare una nuova visione strategica per il futuro del territorio. Nel “parco termale” c’è una grande previsione sopra il cosiddetto parco della musica ma si tratta di un intervento del tutto scollegato dal resto dell’area che dimostra numerose criticità mai affrontate e che, con queste premesse, si candida ad essere solo appesantita dalla previsione.

Insomma, se questa doveva essere l’occasione di cambiare passo, è malamente perduta»

La sindaca Ticciati risponde ricordando che «La pianificazione urbanistica è uno degli atti strategici più importanti per un Comune che racconta la visione e la prospettiva di quel territorio anche su temi molto dibattuti, critici e delicati come le attività estrattive. Rivendico che questa Amministrazione ha per la prima volta dato concretezza alle previsioni che da decenni passavano da uno strumento urbanistico all’altro, non subendo, ma gestendo il processo al fine di indicare una strada da seguire, come doveroso per le Pubbliche Amministrazioni. Questa Giunta infatti ha deciso di fissare un termine preciso per la cessazione delle attività estrattive e contestualmente pianificare un percorso di diversificazione economica, reso possibile dall’ambizioso lavoro di completamento del Parco di San Silvestro, con il recupero e la conseguente fruizione turistica dei fornelli di Monte Rombolo, del Pozzo Earle e dell’Etruscan Mine. Il protocollo di intesa sottoscritto in primis dalla Regione Toscana, oltre che dal Comune e dall’attività privata per regolamentare i ruoli e le funzioni di ciascuno, contiene altresì la consapevolezza e l’impegno a gestire le criticità dell’attività estrattiva e a consentire una migliore convivenza tra due settori sulla carta molto lontani, ma che se collaborano possono trasformare le criticità in risorse. Il Comune di Campiglia ha avviato il Piano Operativo ed il relativo percorso partecipativo proprio per conoscere dai soggetti interessati osservazioni, criticità, punti di vista che senz’altro potranno essere utili per la costruzione di un documento più aderente e rispondente alla nostra realtà socio economica. Per questa ragione sono nuovamente ad invitare i cittadini e tutti coloro che ne abbiano la volontà a partecipare all’incontro di martedì 27 alle ore 21 in largo Sbarretti, unico strumento per poter esercitare con concretezza e consapevolezza la propria libertà».