Capraia filiera ittica sostenibile: i vincitori dei premi innovazione e finanza sostenibile per il Mediterraneo
L’Atlante delle buone pratiche del settore ittico per promuovere le aziende che puntano sull'innovazione
[25 Settembre 2020]
Il terzo e ultimo webinar della prima edizione di Capraia Smart Island Filiera Ittica Sostenibile – promossa da Chimica Verde Bionet, in collaborazione con Legacoop Agroalimentare Dipartimento Pesca – si è aperto con il videomessaggio della ministra delle politiche agricole e forestali Teresa Bellanova che ha detto: «L’azione del ministero per il settore ittico affonda le sue radici in una strategia strettamente legata al principio di sostenibilità, inteso in senso molto ampio. Mirare alla sostenibilità di questo settore significa, infatti, non solo regolarne le misure di gestione finalizzate all’uso sostenibile della risorsa, ma anche considerare le ricadute economiche e sociali delle scelte compiute».
«L’obiettivo – continua il messaggio – è garantire allo stesso tempo la conservazione di beni comuni e le attività economiche a lungo termine, ispirandosi a principi legati alla salvaguardia degli ecosistemi e alla tutela dei consumatori e garantendo nel tempo qualità, sicurezza alimentare e benessere generale. Comunicare le strategie poste in atto rappresenta il primo passo fondamentale per lo sviluppo della consapevolezza del consumatore, che ha il diritto, ma anche il dovere, di conoscere gli elementi di qualità e di sicurezza alimentare che caratterizzano i prodotti ittici nazionali. I temi legati all’acquacoltura, in particolare, e al ruolo fondamentale che l’innovazione svolge, sono stati e continueranno a essere tra le nostre priorità, a livello sia nazionale sia europeo. L’acquacoltura infatti gioca un ruolo fondamentale nel comparto ittico italiano, perché genera produzioni alimentari, occupazione e può sostenere le politiche di tutela delle risorse della pesca. Il settore è parte integrante della politica comune della pesca e si integra alle politiche agricole nelle zone continentali. Appare quindi imprescindibile continuare a promuovere politiche pubbliche per il settore e proseguire lungo la strada intrapresa di una cooperazione costruttiva tra le imprese, per valorizzarne e incrementarne le performance. E’ inoltre fondamentale, e lo dico anche come ministra che ha voluto per se’ la delega alla pesca, promuovere e sostenere progetti volti a sviluppare ricerca e innovazione, per rafforzare la crescita e la redditività delle imprese attraverso nuove tecniche produttive ecosostenibili e sistemi di tracciabilità, rintracciabilità ed etichettatura che forniscono valore aggiunto alle produzioni e rendono il consumatore più consapevole (…) “L’innovazione non può limitarsi solo all’introduzione di nuovi prodotti o nuove funzionalità, ma deve necessariamente, per dispiegare tutte le potenzialità, guardare anche a nuove forme organizzative e nuovi servizi, intervenendo lungo l’intera filiera del valore».
Il webinar è stato anche l’occasione per annunciare i vincitori dei due premi da 1500 euro ciascuno, messi in palio da “INNOVAZIONE – Filiera Ittica Sostenibile”.
Nella categoria pesca ha vinto la Coop. Pescatori dello Jonio (Porto Cesareo) che «in questi anni ha portato avanti importanti collaborazioni con istituti di ricerca, LegaCoop Puglia e l’Area Marina Protetta. L’azienda concilia in modo efficace le attività di pesca con le politiche di sviluppo sostenibile, attraverso la realizzazione di importanti progetti innovativi legati alla riduzione dello sforzo di pesca e alle pratiche di diversificazione e di tutela dell’ecosistema marino».
Nella categoria acquacoltura ci sono stati due vincitori ex aequo: Maricoltura di Capraia: «La Cooperativa, situata a Capraia, all’interno del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, è nata nel 1998 da un progetto di sperimentazione regionale per allevare orate e spigole in acque incontaminate nel pieno rispetto dell’ecosistema marino» e Reho Mare: «L’azienda si occupa della pesca di spigole, orate ed ombrine in un impianto di maricoltura a 2 km dalla costa salentina. Il tutto abbinando innovazione e tutela dell’ecosistema marino. I processi di trasformazione del pesce si svolgono invece a Gallipoli».
Sono state inoltre assegnate due menzioni speciali all’Impresa ittica di Matteo Bambini di Porto Garibaldi
(Ferrara) e per la categoria acquacoltura all’Azienda Agricola Riccò che si occupa di allevamento e vendita diretta di pesce vivo d’acqua dolce nostrano, pesci ornamentali di acqua dolce e pesci tropicali; pesce per consumo alimentare: Skretting Italia spa, azienda che opera su scala globale, specializzata nella produzione e fornitura di alimenti per pesci e gamberi.
Due menzioni speciali sono andate a: MJ Energy, azienda agricola che produce in acquaponica vegetali a basso contenuto di metalli pesanti, e Greenevo, azienda composta da team di specialisti pionieri dello sviluppo sostenibile che da oltre 22 anni promuove l’impiego di materiali innovativi e a basso impatto ambientale nei prodotti e negli imballaggi monouso, nei tessili per impieghi tecnici e più recentemente nei settori del turismo e agro-industria.
Passando invece al Premio Finanza Sostenibile per il Mediterraneo – era un servizio di accompagnamento all’impresa per la realizzazione di una campagna di raccolta di capitali (tramite equity crowdfunding) sul portale di Lita Italia – l’azienda vincitrice è stata Reho Mare, per la sostenibilità dell’allevamento di spigole in mare aperto: «Rehomare contribuisce al raggiungimento degli SDG 14 (per il rispetto del naturale ciclo di vita del pesce e dell’ecosistema marino), 12 (consumo e produzione responsabili e in linea con l’economia circolare), 8 (lavoro dignitoso e crescita economica)».
Sebastiano Venneri, responsabile territorio e innovazione di Legambiente e presidente del comitato scientifico di Capraia Smart Island – Filiera Ittica Sostenibile, ha dichiarato: «Siamo molto soddisfatti di questa prima edizione del premio. Abbiamo avuto modo di selezionare una serie di realtà molto innovative presenti nel nostro Paese. L’obiettivo era proprio quello di dare visibilità alla ‘buona pesca’, a tutte quelle imprese che hanno saputo coniugare al meglio l’innovazione tecnologica con la qualità dei loro prodotti e con il rispetto per l’ambiente. Le aziende che abbiamo individuato rappresentano sicuramente le migliori pratiche realizzate in Italia, ma possono essere sicuramente incluse anche tra le migliori pratiche presenti nel bacino del Mediterraneo. L’acquacoltura è uno dei settori più promettenti della Blue Growth, la crescita blu. Questo comparto rappresenta infatti un fattore di straordinaria innovazione nel mondo della pesca, tradizionalmente poco incline a forme di modernizzazione. La ricerca in quest’ambito ci consente di coniugare al meglio la produzione di prodotti di maggiore qualità e il rispetto degli habitat naturali su cui si va a intervenire. Va poi sottolineato che un settore chiave, che ha grandi potenzialità in una prospettiva futura, è sicuramente l’acquacoltura biologica. Da questo punto di vista il comparto apripista è stato quello dell’agricoltura, che è limitrofo al settore ittico e rappresenta un ambito a cui guardare con attenzione. L’idea che la pesca possa imboccare una strada analoga a quella della agricoltura, sviluppando prodotti biologici, è una prospettiva interessantissima sulla quale lavorare per migliorare i prodotti, ma anche per favorire l’occupazione green»,
Nel corso del convegno è stato inoltre presentato “L’Atlante delle buone pratiche del settore ittico”, un progetto, che si concluderà nel 2021 v che punta a scattare una fotografia delle iniziative più all’avanguardia messe in atto nel settore ittico, con l’obiettivo di valorizzare e far conoscere il più possibile questi percorsi virtuosi di innovazione portati avanti dalle aziende. Sono tante infatti le imprese, spesso pioniere, che hanno scommesso sulla sostenibilità ambientale per affrontare il mercato, anche se purtroppo non sono ancora abbastanza conosciute. L’idea del progetto è quella di fornire agli operatori del settore una raccolta di best practice, con l’auspicio di diffondere e replicare questi modelli operativi vincenti.
Sofia Mannelli, presidente di Chimica Verde Bionet e Angelo Petruzzella, coordinatore nazionale del Dipartimento Pesca e vicepresidente di Legacoop Agroalimentare, concludono: «Uno degli elementi chiave di Capraia Smart Island Filiera Ittica Sostenibile è la promozione di reti di collaborazione tra le imprese volta a favorire l’adozione di modelli di sviluppo sostenibili a tutti i livelli della filiera ittica. L’Atlante delle buone pratiche del settore ittico si inserisce proprio in questo contesto. E’ uno strumento che farà da vetrina ai progetti più virtuosi, permettendo di far conoscere le imprese italiane che quotidianamente riescono conciliare al meglio le tre dimensioni della sostenibilità: ambientale, economica e sociale. Si tratta di esempi che fanno capire come l’innovazione sostenibile sia già realtà per molte imprese italiane e possa rappresentare uno strumento fondamentale per il rilancio del settore».