Pendolaria 2023 in Toscana: tra idrogeno, linee da riaprire e modernizzare e buone pratiche

Il caso del sistema tranviario fiorentino e la necessità di realizzare una moderna linea tram-treno Pisa-Livorno

[22 Febbraio 2023]

Secondo il nuovo rapporto Pendolaria 2023  presentato oggi da Legambiente, nel 2020 la Toscana ha stanziato 44,6 milioni di euro per il traspoerto ferroviario (lo 0,43% del bilancio regionale). Il rapporto segnala  la sperimentazione di treni a idrogeno sulle tratte Lucca Aulla e Firenze Faenza, ma aggiunge che dall’elettrificazione della rete ferroviaria rimane per il momento esclusa la Grosseto-Siena, anche se nei documenti programmatici tra RFI e il MIT sono contenuti Studi di fattibilità da avviarsi per l’elettrificazione di ulteriori 1.136 km di linea ferroviaria in Italia. Tra le linee chiuse e dismesse in Toscana c’è quella di Santo Stefano di Magra – Sarzana (chiusura 2033 . Km 2,5) e Pisa Centrale – Pisa Aeroporto (chiusura 2013, Km 2,1).

Per le tramvie  il rapporto ritiene necessaria una moderna linea tram-treno Pisa-Livorno di 35 Km e per un costo di 800 milioni di euro e per le ferrovie propone la riattivazione delle linee Siena-Arezzo  e di quella Cecina-Saline-Volterra con la riattivazione della ferrovia e la ricostruzione della tratta finale fino a Volterra città.  Quanto al  potenziamento delle linee ferroviarie esistenti Legambiente propone la velocizzazione del Corridoio ferroviario Tirrenico Nord per la quale sono necessari 93 milioni di euro

Tra le buone pratiche, Pendolaria 2023 segnala che «Il sistema tranviario fiorentino è uno degli esempi più importanti di come offrire un servizio moderno ed efficiente ai pendolari. La linea 1 e la linea 3.1 costituiscono la linea T1 “Leonardo” che collega il capolinea del Comune di Scandicci con il capolinea del Polo Universitario Ospedaliero di Careggi, transitando per la stazione di Santa Maria Novella a Firenze senza interruzioni. La lunghezza del percorso è di circa 11,5 km e conta 26 fermate. Questa linea è nata dalla vecchia rete di tram fiorentini che fino agli anni ’50 erano in funzione. La nuova e completa linea collega numerosi centri nevralgici del capoluogo toscano: il Polo Universitario Ospedaliero di Careggi, la stazione di Santa Maria Novella a Firenze, i giardini della Fortezza da Basso ed il Polo Fieristico, via dello Statuto ed il quartiere di Rifredi (Stazione FS Statuto, p.zza Leopoldo, p.za Dalmazia). Il tempo di percorrenza da capolinea a capolinea è di circa 40 minuti, la frequenza è di 4 minuti e 20 secondi e le corse sono 500 al giorno. La linea T2 “Vespucci” collega, invece, il capolinea in Piazza dell’Unità Italiana all’aeroporto Amerigo Vespucci. Per le linee T1 e T2 le stime parlano di quasi 2 milioni di passeggeri in media al mese per il 2021 rispetto ai 1,7 milioni del 2020. Saranno poi realizzate: – la linea Fortezza-San Marco (variante al centro storico); – la linea 3 Firenze-Bagno a Ripoli; – la linea 3 “bis”, piazza della Libertà-Campo di Marte-Rovezzano; – la linea 4 Porta al Prato-Le Piagge. Alle future linee saranno destinati nuovi tram a batteria che potranno quindi viaggiare senza bisogno di pali e fili su tratti lunghi fino a 2 chilometri, consentendo di eliminare la linea aerea in alcune parti del percorso. Il nuovo corso del tram partirà da Firenze con 30 nuovi convogli. Per quanto riguarda le tecnologie saranno sensori e laser scanner i principali strumenti che invieranno dati dei binari in tempo reale dalla tranvia. Questo servirà per avere una maggiore sicurezza, una manutenzione più efficiente e un’analisi predittiva sui guasti delle rotaie. Saranno poi forniti dati energetici sui tram e software per analizzare le marce del tram e risparmiare energia».