Nasce Tes: far ripartire il Paese con la transizione ecologica e solidale

Mettere i temi ambientali al centro dell’agenda politica, economica e sociale

[21 Febbraio 2019]

«Le generazioni di questa nostra epoca devono fronteggiare una sfida epocale: conquistare un benessere di migliore qualità, più inclusivo ed equamente esteso». E’ da questa consapevolezza che oggi nasce ufficialmente Tes – Transizione ecologica solidale, un think tank di politici, personalità della cultura e addetti del settore che per la prima volta vogliono «provare a ragionare e a proporre soluzioni per conquistare un benessere di migliore qualità, più inclusivo ed equamente esteso, affrontando la crisi climatica ed ecologica e trasformandola in occasione di sviluppo di una nuova economia – una green economy, a basse emissioni di carbonio, di tipo circolare, in grado di assicurare nuova e migliore occupazione e di tutelare il capitale naturale – e puntando su una società più giusta in pace con la natura. Una sfida e un cambiamento, una “transizione ecologica solidale”».

I promotori di Tes, con in testa Andrea Orlando, l’ex ministro PD dell’ambiente e poi della giustizia e ora presidente del nuovo think tank, sono convinti che «Fra i cittadini la consapevolezza ecologica e la disponibilità a partecipare a questo cambiamento sono notevolmente cresciute. Nello stesso mondo delle imprese si respira un’aria nuova: quelle che puntano sulla elevata qualità ecologica dei prodotti e dei processi produttivi sono quelle più competitive. Nel mondo politico serve una maggiore iniziativa per assegnare un’effettiva priorità ad una transizione ecologica solidale».

L’appuntamento è per oggi alle 15,00 a Roma, con un  incontro che ha vede la partecipazione di Roberto Fico, presidente della Camera; Sergio Costa, ministro dell’Ambiente;  Catia Bastioli, AD Novamont; Donatella Bianchi, presidente Wwf Italia; Emanuele Felice, economista; Maurizio Landini, segretario generale Cgil; Alberto Melloni, storico; Marcella Panucci, direttrice Confindustria; Ettore Prandini, presidente Coldiretti; Edo Ronchi, ex ministro dell’ambiente e presidente Susdef; Sveva Sagramola, conduttrice di Geo; Alessandro Benvenuto, presidente Commissione ambiente della Camera; Silvia Viviani, Presidente Inu; Massimo Wertmuller, attore; Nicola Zingaretti, presidente Regione Lazio.

Tes si è dato 4 obiettivi principali: sviluppare iniziative di ricerca, studio, elaborazione, confronto, formazione, informazione e diffusione; promuovere una vasta alleanza del mondo scientifico orientato alla sostenibilità, di cittadini consapevoli delle sfide di questa nostra epoca e di imprese di una green economy; attivare una specifica iniziativa per l’elaborazione e la diffusione di una cultura e una visione politica democratica e progressista che assuma la transizione ecologica e solidale come priorità; dialogare con le istituzioni, ai vari livelli locali, regionali, nazionale ed europeo, per definire ed attuare le politiche e le misure necessarie per una transizione ecologica solidale.

Per Tes «Quella dell’economia verde è la strategia più concreta e percorribile per far ripartire l’Italia.  La ricetta per creare nuovo lavoro e nuova economia e al contempo affrontare l’epocale sfida dei mutamenti climatici non può che passare da qui. E’ una prospettiva credibile per superare la crisi ed è la via che può cambiare l’Italia. Non un settore legato esclusivamente ai comparti tradizionalmente ambientali – come per esempio il risparmio energetico, le fonti rinnovabili o il riciclo dei rifiuti – ma un vero e proprio “filo verde”, che attraversa e innova anche i settori più maturi della nostra economia. Un filo verde che ha bisogno di una forte ispirazione sociale e solidale, di meccanismi che non facciano ricadere sulle fasce più deboli le necessarie scelte ambientali e gli eventuali costi, come è successo in Francia con la protesta sulla tassa carburanti».

Infatti, alla base della nascita di Tes c’è un preciso ragionamento politico: «In un contesto in cui alcuni pilastri fondamentali della visione democratica e progressista sono caduti, a cominciare dall’idea della possibilità di una crescita economica continua, per un benessere più esteso e più equamente distribuito, a prescindere dai limiti posti dalla natura. La crisi climatica ed ecologica, per il livello oggi raggiunto, sconosciuto nelle precedenti epoche storiche, pone ormai dei limiti evidenti che, quando superati, comportano costi elevati – anche sociali ed economici – oltre a costituire una seria ipoteca sul nostro futuro. E’ questa una scommessa che deve essere raccolta in primo luogo dalla politica che ancora non ha colto appieno le potenzialità della green economy, mentre nascono nuovi movimenti di giovani che si mobilitano contro il cambiamento climatico».

Secondo Michele Fina, direttore generale di Tes, Presidente della scuola di formazione politica “Accademia Primo Levi”, responsabile nazionale Università e Ricerca del PD, «La trasformazione del nostro modello economico verso un sistema che ponga la sostenibilità, la tutela dell’ambiente e la circolarità come suoi pilastri, è una priorità non più rinviabile. La diversità delle esperienze nei relatori di questa giornata ci conferma come la consapevolezza sul caos climatico e le potenzialità di un’economia verde siano temi che stanno diventando cardine nella percezione dell’opinione pubblica, soprattutto in un Paese come l’Italia, povero di materie prime e ricco di buone pratiche, di percentuali incoraggianti sulle fonti energetiche rinnovabili e sul tasso di circolarità della nostra economia. Serve fare ancora meglio ed è a questo che vogliamo contribuire con l’azione di TES, già al lavoro da alcuni mesi con i Tavoli della Transizione e con il ciclo di conferenze in tutta Italia ZEROISMORE, per sostenere il disegno di legge sul consumo del suolo».

Orlando, Fina e i loro compagni di avventura concludono: «Disponiamo insomma oggi di un patrimonio di conoscenze, di tecnologie e di buone pratiche – che può essere ulteriormente cresciuto con la ricerca scientifica e la sua diffusione – in grado di offrire soluzioni praticabili ed economicamente sostenibili».