Coordina il progetto l’Università di Firenze, partecipano la Regione, Sienambiente e Csai
Rifiuti, una delegazione della Commissione Ue in Toscana per Re Mida
Da due anni e mezzo si sperimenta un sistema innovativo di biofiltrazione naturale in grado di abbattere i gas serra emessi dalle discariche in post-gestione, che si sta dimostrando molto efficace
[21 Giugno 2018]
Il progetto ‘Life Re Mida’ coordinato dal dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università degli Studi di Firenze, con la partecipazione di Regione Toscana, Centro Servizi Ambiente Impianti spa e Sienambiente spa, continua a raccogliere consensi e attenzioni a livello internazionale: a due anni e mezzo dal suo avvio, Re Mida – che sperimenta un sistema innovativo di biofiltrazione naturale in grado di abbattere i gas serra emessi dalle discariche in post-gestione – sarà domani all’attenzione di una delegazione della Commissione europea.
Da Bruxelles all’ex discarica di Monticiano (nella foto, ndr), dove Sienambiente ha realizzato un sistema di biofiltrazione naturale capace di trattenere i gas responsabili dell’effetto serra. La sperimentazione fa parte del progetto europeo Life Re Mida che – come spiegato più volte sulle nostre pagine – ha un duplice obiettivo: ridurre l’impatto ambientale delle discariche esaurite attraverso lo sviluppo di tecnologie innovative; contribuire nella ricerca di una soluzione normativa nella gestione dei gas da discarica poveri di metano e quindi difficilmente valorizzabili a fini energetici.
Dopo la visita a Monticiano, la delegazione della Commissione Ue proseguirà per Castiglion Fibocchi (Ar) dove è presente l’altro impianto di sperimentazione. Oggi, invece, si è tenuto un workshop al Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Firenze al quale hanno partecipato i tecnici di Sienambiente per la rendicontazione delle attività svolte.
Nella discarica dismessa delle Fornaci, nel Comune di Monticiano (SI), Sienambiente ha installato 7 biofiltri realizzati con il compost Terra di Siena prodotto negli impianti delle Cortine e di Poggio alla Billa. Nel corso dell’attività, i biofiltri hanno permesso di catturare e inertizzare i principali gas responsabili dell’effetto serra e dare importanti informazioni ai fini della sperimentazione. Dai primi risultati è emerso che la sperimentazione è efficace, e ha dimostrato che il sistema testato può contribuire alla riduzione dei gas climalteranti.