Indietro tutta: la California rinvia la legislazione “anti-Fracking” e dice sì ai sacchetti di plastica…
[5 Giugno 2013]
L’Assemblea della California, almeno per quest’anno, non approverà la legislazione “Anti-Fracking”: una delle proposte di legge contro la fratturazione idraulica, l’AB-1323, è stata bocciata con 37 no, 24 sì e 18 astenuti e l’esame di altre due (AB-1301 e AB-649) è stato rinviato al 2014. Eppure lo stesso amministratore delegato della Royal Duch Shell, Peter Voser aveva ammesso che il fracking ha bisogno di una regolamentazione più solida, riconoscendo che i problemi legati al settore (inquinamento delle falde acquifere, attività sismica minore ecc) sono reali, anche se ha detto che scompaiono se il fracking viene attuato correttamente. I parlamentari californiani che hanno presentato le leggi 1301 e 649 chiedono ulteriori studi di impatto ambientale e che le normative comprendano le potenziali minacce associati fracking.
Secondo uno studio pubblicato lo scorso marzo dalla Columbia University Il terremoto di magnitudo 5,7 che nel novembre 2011, dopo una serie di scosse più piccole nei mesi precedenti, ha distrutto 17 case a Prague nell’Oklahoma, è legato sia alla trivellazione tradizionale di petrolio che alle recenti e massicce attività di fracking nell’area, per molti si tratta di un altro richiamo alla necessità di regolamentare questa industria che sta impossessandosi di sempre più territorio in California. Inoltre il fracking è incolpato dell’attività sismica minore che si verificano in zone che normalmente non hanno terremoti. La gigantesca Monterey Shale Formation della California, dove ci sono attività di fracking in corso e molte richieste di licenze, è proprio accanto alla faglia di San Andreas, una delle più attive e pericolose del pianeta. Sempre più californiani si chiedono: è possibile che la faglia di San Andreas possa diventare la scena del primo grande terremoto innescato dalle operazioni di fracking? Cosa dice il governo della Californi degli altri problemi, come la contaminazione delle acque sotterranee? C’è bisogno di ulteriori ricerche?
La lobby petrolifera-gasiera si lamenta perché le discussioni di proposte di legge impedirebbero di creare altri posti di lavoro per i californiani e in un rapporto della solita Fox News, il network televisivo fiancheggiatore dei repubblicani, dice che la California è «Sulla linea di partenza per una nuova corsa all’oro …Ma è ferma in piedi a causa di una raffica di leggi anti-fracking. Secondo le ultime stime, sul tavolo ce ne sono 10, il tutto introdotto dai Democratici che vogliono controlli più severi sulla controversa tecnologia».
Richard Bloom, il parlamentare democratico che ha presentato la proposta di legge AB 1301, risponde che «Il fracking utilizza e produce prodotti chimici altamente tossici che possono rappresentare una grave minaccia per la salute pubblica e l’ambiente. La minaccia è abbastanza significativa che 14 Stati hanno ora adottato una legislazione per limitare o vietare la pratica fino a quando ci saranno tutele. Attualmente, la California non disciplina o monitora il fracking pur detenendo la più grande riserva di petrolio nel territorio continentale degli Stati Uniti, il Monterey Shale. In California, siamo orgogliosi di essere il leader nazionale in materia di protezione ambientale, ma abbiamo permesso di attuare questa attività in gran parte non regolamentata. La California regola i massaggi dei terapisti in maniera molto più gravosa rispetto alla fratturazione idraulica. Dato che il fracking non è regolamentato, il California department of Conservation, division of oil, gas, and geothermal resources (Doggr), l’agenzia responsabile della concessione di licenze per il petrolio e il gas, non è in grado riferire dove si stia verificando il fracking».
Il disegno di legge di Bloom chiede una moratoria del fracking fino a quando non saranno esaminate le sue potenziali minacce e in California non saranno messe in atto normative per proteggere le persone e le risorse naturali. L’altra proposta di legge sulla moratoria del Fraking, la AB 649 presentata da Andrin Nazarian, propone che «Il segretario della Natural resources agency ed il segretario della California environmental protection agency convochino un comitato consultivo per sviluppare un rapporto sugli impatti ambientali e sulla salute del fracking sui seguenti punti: Gestione e disposizione dell’acqua prodotta o delle acque reflue. La contaminazione delle acque sotterranee o di superficie. Fornitura e fonti di acqua utilizzate nel fracking e loro impatto sull’ di approvvigionamento idrico statale, regionale e locale. Processo per la gestione di sversamenti accidentali delle sostanze chimiche utilizzate per il fracking. Impatti sulle specie in via di estinzione ed i loro habitat».
Comunque una parte della maggioranza che sostiene Jerry Brown, il governatore democratico della California, ha bloccato tutto per la gioia di Fox News e dei repubblicani e per la delusione della coalizione Californians Against Fracking, formata da agricoltori, medici, ambientalisti, imprenditori, sindacalisti e comunità che vivono vicino ai pozzi del fracking, che il 30 maggio aveva organizzato una manifestazione a Los Angeles per chiedere a Brown di vietare la fratturazione idraulica in California.
Gli ambientalisti sono molto arrabbiati anche per la bocciatura di una proposta di legge, il Senate Bill 405, che prevedeva di avviare la graduale eliminazione dei sacchetti di plastica monouso in California, che non ha ricevuto i 21 voti necessari per passare e che è stata bocciata con 18 no contro 17 sì e 4 astensioni.
«Siamo delusi in questa occasione mancata per ridurre drasticamente l’inquinamento della plastica e dei rifiuti in California e far risparmiare in una volta sola ai consumatori centinaia di milioni di costi per l’utilizzo dei sacchetti – ha detto Mark Murray, direttore esecutivo di Californians against Waste – Ma, indipendentemente dal risultato della legislazione di quest’anno, il destino delle buste di plastica è segnato, le buste di plastica, che sono comparse sulla scena negli anni ‘70, si estingueranno n California prima della fine di questo decennio. Ogni anno, quando portiamo avanti questa legislazione, abbiamo l’opportunità di educare i milioni di consumatori riguardo i rifiuti, i pericoli ed i costi derivanti dai sacchetti di plastica monouso. E l’opinione pubblica risponde».
Sembra di sentire il vecchio dibattito italiano sul bando dei sacchetti di plastica e il presidente dell’American progressive bag alliance, che rappresenta i produttori Usa di sacchetti di plastica e del riciclaggio, ha detto: «Il divieto del 100% dei sacchi di plastica riciclabili sarebbe un male l’ambiente e minaccia l’occupazione. L’American progressive bag alliance lavora duramente per proteggere i posti di lavoro americani nella fabbricazione di sacchetti di plastica e nell’industria del riciclo, dei quali 2.000 in California, e la nostra organizzazione ha più volte chiesto un dibattito onesto su questo tema. Ringraziamo i membri del Senato della California che hanno respinto questa ricetta politica sbagliata, basata su statistiche infondate, scienza spazzatura e miti, e ci auguriamo che i legislatori continueranno a prendere decisioni responsabili per conto dell’ambiente e dell’economia della California».
Nathan Weaver, di Environment California, ribatte che «Il passaggio alle borse riutilizzabili non è un concetto rivoluzionario. Ogni mese altre città stanno vietando sacchetti di plastica, ma purtroppo i nostri legislatori statali sono sempre indietro su questo tema». Intanto più di 75 città e contee californiane hanno adottato ordinanze che vietano i sacchetti di plastica monouso e nel più ricco e sviluppato Stato degli Usa, dal 2055 ad oggi il consumo dei sacchetti di plastica è diminuito del 33%: da 21 miliardi a 14 miliardi.
Il Senato della California ha analizzato altre due proposte di legge anti-rifiuti: l’AB 101, che punta ad aggiungere «Tipi di contenitori per bevande che sono attualmente esenti dai programmi riciclo, come contenitori asettici e di cartone contenitori (juice boxes) e grandi bottiglie di succo di frutta» alla lista dei contenitori che vanno riciclati è stata trasmesso al Senato. Il disegno di legge “materasso” SB 254 è stato invece approvato con 32 voti favorevoli e solo 2 contrari, i produttori di materassi hanno tempo fino al primo aprile 2014 per presentare un piano per la raccolta e il riciclaggio di vecchi materassi in California. Nella sola città di Oakland, ogni giorno vengono gettati nei rifiuti tra il 18 e 35 materassi, il Bill 254 è pensato per ridurre l’impatto dello scarico illegale di materassi, fruttando le infrastrutture esistenti per il trasporto dei materassi usati negli impianti di riciclaggio e creando posti di lavoro, riducendo al minimo i costi per il governo e i consumatori.