Goletta Verde: in Abruzzo cariche batteriche elevate in 3 punti su 8 campionati
Legambiente: criticità del sistema depurativo, esposti per cercare di risolvere un problema sottovalutato
[1 Agosto 2018]
Dal monitoraggio eseguito dalla squadra di tecnici di Goletta Verde il 24 e 25 luglio sono risultati 3 i punti “fortemente inquinati” sugli 8 monitorati in Abruzzo. A presentare cariche batteriche elevate oltre i limiti di legge, i prelievi effettuati in provincia di Chieti: a Rocca San Giovanni, alla foce in località La Foce; a San Vito Chietino, a Marina di San Vito, alla foce del fiume Feltrino; e a Francavilla a Mare, alla foce del fiume Alento. Per unire alla denuncia una azione concreta, Legambiente, a fronte di questi casi che presentano deficit depurativi significati, presenterà degli esposti alle autorità competenti.
Ecco il dettaglio delle analisi di Goletta Verde in Abruzzo:
In provincia di Chieti, su quattro punti monitorati, tre sono risultati fortemente inquinati: a Rocca San Giovanni, alla foce in località La Foce; a San Vito Chietino, a Marina di San Vito, alla foce del fiume Feltrino; e a Francavilla a Mare, alla foce del fiume Alento. Entro i limiti, invece, il giudizio emerso dal prelievo effettuato a Casalbordino, alla spiaggia presso il fiume Osento.
In provincia di Pescara, entrambi i monitoraggi effettuati hanno dato valori entro i limiti ovvero alla spiaggia in corrispondenza di Piazza I Maggio, a Pescara, e alla spiaggia presso traversa IV, 100 metri a sud del fiume Saline, a Montesilvano.
Due i prelievi effettuati in provincia di Teramo, giudicati entro i limiti: a Silvi Marina, alla spiaggia presso scarico Silvi Marina, e a Giulianova, Lungomare Zara, alla spiaggia fronte via Thaon.
Anche in Abruzzo, carente la cartellonistica informativa, obbligatoria da anni per i comuni, e che dovrebbe avere la funzione di divulgare al pubblico la classe di qualità del mare: i tecnici di Goletta Verde in Abruzzo, su 8 punti monitorati, l’hanno trovata solo in due casi.
Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde, ha ricordato che «Il monitoraggio di Goletta Verde non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi regionali per porre rimedio all’inquinamento dei nostri mari. Il problema della cattiva depurazione purtroppo rappresenta un costo elevato per le tasche degli ignari cittadini, visto che il nostro Paese è stato condannato a pagare all’Ue una multa da 25 milioni di euro, più ulteriori 30 milioni ogni sei mesi finché non si metterà in regola. Soldi che si sarebbero potuti spendere diversamente, per esempio per aprire nuovi cantieri per la depurazione e realizzare sistemi efficienti e moderni, creando nuovi posti di lavoro. Ecco perché è necessario, oltre che indagare per capire le cause che compromettono lo stato di salute delle nostre acque, anche agire concretamente. A tal proposito, abbiamo deciso di avviare un’azione giuridica presentando gli esposti alle autorità competenti, secondo quanto previsto dalla legge sugli ecoreati».
Tema centrale di questa edizione di Goletta Verde è anche l’inquinamento marino e costiero provocato dalla plastica: in 6 casi su otto monitorati, i tecnici di Legambiente ne hanno riscontrato la presenza e gli ambientalisti fanno notare che «Secondo gli ultimi dati dell’indagine Beach Litter in Abruzzo, su un’area campionata di 10mila metri quadrati, è stata rilevata una media di 638 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia. La regina indiscussa dei rifiuti spiaggiati è la plastica, pari al89%del totale dei rifiuti rinvenuti (maggiore rispetto alla media nazionale dell’80%), seguita da vetro/ceramica (4,7%), metallo (4,5%) e gomma (0,6%). Considerando la “durata di vita” che hanno i rifiuti registrati dall’indagine Beach Litter di Legambiente è possibile evidenziare come la maggior parte di essi è stato creato per avere una vita breve. Se consideriamo le bottiglie di plastica (compresi tappi e anelli), stoviglie usa e getta (bicchieri, cannucce, posate e piatti di plastica) e buste in plastica, tutti insieme, abbiamo ben il 43% di ciò che costituisce un rifiuto sulle spiagge abruzzesi».
Ecco perché Legambiente ha lanciato “Usa e getta? No, grazie”, la nuova campagna di informazione e sensibilizzazione per la prevenzione e la messa al bando di alcuni prodotti usa e getta, per stimolare il cambiamento spontaneo di abitudini dei cittadini e un intervento più deciso dei governi arginare un problema di portata globale come il marine litter. L’intera campagna punta, infatti, a far riflettere sul concetto di esagerato chiedendo ai cittadini di impegnarsi a ridurre l’uso di oggetti usa e getta e segnalare la propria adesione sul sito www.usaegettanograzie.it.
Giuseppe Di Marco, presidente di Legambiente Abruzzo, conclude: «E’ importante che le amministrazioni adottino strategie ‘plastic free’ nei propri territori – vietando l’uso di materiale in plastica monouso, come sacchetti, bicchieri, piatti, posate, promuovendo alternative compostabili e biodegradabili. Accogliamo positivamente l’impegno manifestato sulla Goletta Verde da parte del Comune di Vasto ad essere primo comune regionale plastic free, e quello della stessa Regione, per contribuire così alla lotta al marine litter. Aspettiamo rapidamente atti concreti in questa direzione».