Nella Provincia di Bolzano un progetto pilota per monitorare CO2 e inquinanti
L’inquinamento dell’aria è un problema anche a scuola
«In classe è necessario arieggiare correttamente 5 minuti almeno ogni mezz’ora»
[17 Settembre 2018]
Oggi in gran parte d’Italia è il giorno del ritorno tra i banchi di scuola per migliaia di ragazze e ragazzi, ma che cosa sappiamo sulla qualità dell’aria respirata all’interno delle aule? Se l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) stima che ogni anno nel mondo siano 3,7 milioni i decessi attribuibili all’inquinamento atmosferico più propriamente detto (quello outdoor), l’esposizione all’inquinamento indoor risulta ancora più pericolosa: vengono infatti attribuiti 4,3 milioni di decessi alla cattiva qualità dell’aria che respiriamo all’interno degli edifici. Si tratta dunque di un rischio da non sottovalutare.
Per questo l’Appa Bolzano (ovvero l’Agenzia per l’ambiente della Provincia di Bolzano) ha lanciato come progetto pilota nelle scuole in lingua tedesca l’iniziativa “Aria viziata a scuola”, estendendola ora anche a quelle in lingua italiana e ladina. Il progetto, che si è guadagnato un approfondimento da parte di AmbienteInforma, il notiziario del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) punta in particolare a ridurre la concentrazione di anidride carbonica (CO2) nelle aule scolastiche attraverso una corretta areazione.
«Dalle misure effettate già nell’anno scolastico 2015/2016 e dall’esperienza maturata abbiamo constatato che il modo di arieggiare solitamente utilizzato non è sufficiente per ottenere una buona qualità dell’aria nelle aule scolastiche – spiega Luca Verdi, direttore del Laboratorio di chimica fisica dell’Agenzia provinciale per l’ambiente di Bolzano – Se la classe non viene arieggiata in modo sufficiente, la concentrazione di CO2 nell’aria sale e con essa anche il numero dei germi e la probabilità di contagio. Arieggiando regolarmente e correttamente diminuisce anche l’esposizione ad altri eventuali inquinanti dell’aria come radon, formaldeide, idrocarburi volatili, fibre e polveri».
Come ricorda il Snpa, l’anidride carbonica è una sostanza naturalmente prodotta (anche) dal corpo umano, che viene rilasciata in ambiente tramite la respirazione; i suoi legami con il riscaldamento globale sono noti, ma non si tratta di per sé di un pericoloso inquinante (al contrario degli altri inquinanti citati da Verdi), ma è pur vero che bambini, giovani ed insegnanti trascorrono molto tempo in ambienti chiusi dove l’aria generalmente è peggiore rispetto all’aperto, e anche le concentrazioni di CO2 possono arrivare a influenzarne negativamente il benessere.
«In primavera – argomenta Verdi – abbiamo riproposto il progetto in 115 classi delle scuole di lingua tedesca ma questa volta abbiamo fatto in modo che le scuole interessate avessero direttamente la possibilità di verificare autonomamente la qualità dell’aria nelle classi. A questo scopo abbiamo messo loro a disposizione 20 strumenti di misura dell’anidride carbonica. Ogni classe poteva tenere lo strumento per due settimane. In questo modo alunni ed insegnati potevano controllare autonomamente la qualità dell’aria in classe e arieggiare quando necessario
Dall’analisi dei dati riportati nei questionari – conclude il direttore del Laboratorio di chimica fisica – è emerso che in quasi tutte le classi il valore limite di CO2 (1400 ppm) è stato raggiunto e superato in meno di mezz’ora. Questo significa che in classe è necessario arieggiare correttamente 5 minuti almeno ogni mezz’ora per ottenere una buona qualità dell’aria».