Amal, morta di fame sotto le bombe saudite made in Europe e Usa
Trump: non è colpa nostra, i sauditi non sanno usare le bombe che gli vendiamo
[5 Novembre 2018]
Dopo quella di Alan, affogato sulle coste turche mentre cercava di raggiungere la civile Europa scappando da una guerra, un’altra foto di un bambino commuove il mondo ma dovrebbe farlo vergognare. E’ quella di Amal è morta di fame a 7 anni nello Yemen bombardato e assediato da una coalizione saudita/arabo sunnita armata dagli statunitensi e dagli europei, che devasta da tre anni e mezzo lo Yemen con bombe made in Usa e in Europe, fabbricate anche in Italia.
La foto di Tyler Hichs pubblicata dal New York Times ha provocato finalmente un po’ di sdegno per un vero e proprio genocidio di bambini, donne e vecchi che si sta perpetrando in uno dei Paesi più poveri del mondo, ufficialmente per motivi politico/settari (l’eterna lotta tra musulmani sunniti e sciiti) ma in realtà per le rotte del petrolio e per l’egemonia economica, militare e strategica.nell’area del Golfo Arabo/Persico. Una guerra che ha seminato denutrizione, sofferenza, colera, fame e morte. Una guerra della quale il corpicino di Amal ricoperto dalle mosche è il terribile simbolo che ci dimenticheremo presto. Una foto che è il destino possibile per altri 400 mila bambini yemeniti che, secondo l’Unicef, soffrono di malnutrizione acuta e di 11 milioni che hanno bisogno di «assistenza immediata».
Quello dello Yemen è un popolo di fantasmi, ostaggio degli sciiti Houthi che hanno preso il potere a Sana’a nel marzo 2015 (e che hanno a loro volta commesso crimini di guerra) spodestando un presidente sunnita a capo di un governo corrotto, della coalizione sunnita che ha colonizzato lo Yemen del sud in protettorati dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi uniti che sia appoggiano a volte agli indipendentisti sud-yemeniti o alle bande di tagliagole di Al Qaeda. Il risultato sono 15,000 vittime ufficiali – ma L’Armed Conflict Location and Event Data Project ritiene che almeno 56.000 persone abbiano perso la vita nel guerra – e almeno 8 milioni di yemeniti che rischiano di fare o che hanno già fatto la fine di Amal, lontani dall’obiettivo pietoso di un fotografo famoso. E il rischio più grande è per gli 11 milioni di bambini denutriti. 2.000 li ha già uccisi un’epidemia di colera che ha colpito un milione di persone.
Lo Yemen, il povero e splendido Yemen, è un Paese di bambini che non hanno nessuna colpa di essere nati sciiti o sunniti, che niente sanno delle rotte e delle vene energetiche che passano o dovrebbero passare dalle coste e dal Mar Rosso. Bambini che muoiono attaccati da un aereo, sul loro scuolabus mentre vanno in una delle poche scuole rimaste in piedi.
Ora, accertato che a settembre sono stati i sauditi a compiere quella strage di innocenti, il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, non ha trovato di meglio che dire che gli Usa non hanno nessuna colpa se la bomba che ha fatto a pezzi quei bambini, una missile MK 82 laser-guidato da 500 libbre made in Usa della Lockheed Martin, la colpa della strage – e probabilmente anche della morte per fame di Amal – è «Sostanzialmente di persone che non sapevano come usare l’arma, il che è orribile». Poi Trump ha definito il video dal bombardamento saudita «Un horror show« e ha aggiunto «Penso che sia una situazione terribile. Odiavo vedere quello che è successo all’autobus, perché i bambini sono puri. Quando vedi una cosa come quella che è successa all’autobus è un’horror show«. Poi rispondendo a una domanda su come si sentiva a guardare l’immagini di quella tragedia, ha detto «Fastidio non è una parola abbastanza forte».
I giornalisti hanno chiesto a Trump se non fosse il caso che gli Usa interrompessero la vendita di arnmi all’Arabia Saudita, ma The Donald ha svicolato: «In questo momento, stiamo osservando lo Yemen con molta attenzione. In realtà stiamo studiando lo Yemen molto, molto attentamente. Parlerò di molte cose con i sauditi … ma certamente non vorrei persone che non sanno come usare le armi e sparano agli autobus con bambini».
Insomma, nello Yemen la cosa giusta è prendere bene la mira, il problema è che ci sono in giro un po’ troppi bambini, come nella sbrindellata e disarmata “carovana dei migranti” contro la quale Trump ha già schierato migliaia di soldati armati fino ai denti alla frontiera con il Messico, con l’ordine di fermarli ad ogni costo.
Ma l’attacco allo scuolabus è solo uno dei molti attacchi criminali contro i civili perpetrati nello yeme e di fronte a questa strage di innocenti governi occidentali come quello italiano tacciono e non pongono fine alle forniture di armi a Riyadh. Evidentemente gli arabi non piacciono se sono migranti e poveri ma sono molto rispettati e omaggiati se sono monarchi assoluti che imprigionano i dissidenti, torturano i giornalisti e bombardano un Paese sovrano.
Human Rights Watch ha rivelato che solo le bombe statunitensi sono state responsabili certamente di 24 attacchi contro civili nello Yemen, altre denunce parlano dell’utilizzo contro civili delle bombe tedesche fabbricate in Sardegna. Ma per i nostri governi, quelli di prima e quelli attuali, la guerra nello Yemen sembra non esistere.
Così, mentre armano l’Arabia saudita insieme agli americani gli europei e Trump chiedono ipocritamente la fine del conflitto e guardano impotenti e complici la coalizione sunnita a guida saudita (zeppa di mercenari) mentre strangola i due terzi dei 27 milioni di yemeniti con un rigido blocco navale e aereo che impedisce l’arrivo e la distribuzione degli aiuti.
Sulle sponde del Mar Rosso si sta consumando un genocidio di bambini e di poveri, ma nessuno interviene per non disturbare chi detiene i rubinetti del petrolio, nessuno propone embarghi verso i sauditi, mentre Trump ha riesumato quello contro l’Iran, “colpevole” di essere nemico dei suoi allearti sauditi che insanguinano lo Yemen con il loro horror show.
Altre armi arriveranno a Riyadh, magari per dare il fuoco alle polveri di una guerra nel Golfo Persico/Arabo che farebbe impallidire il genocidio yemenita e dove le Amal saranno così tante che non riusciremmo più a piangerle.
Il prossimo big horror show mediorientale ha molti registi e uno di questi è sicuramente Donald Trump, ma i comprimari e gli aiuto-registi sono anche in Europa e in Italia.