Ricorso contro una miniera di carbone nel Queensland: «Accelererà il cambiamento climatico»
L’Australia avviata a diventare il più grande esportatore di carbone del mondo
[17 Settembre 2013]
L’Australian Conservation Foundation si oppone alla realizzazione di una miniera di carbone nel Galilee Basin, nel Queensland, perché «se andasse avanti potrebbe accelerare il cambiamento climatico».
Per questo ha avviato procedimenti giudiziari alla Land Court per bloccare l’Alpha Coal Project della GVK Hancock nel Queensland centro-occidentale, dove sono già iniziati i sondaggi per la realizzazione dell’impianto (foto).
Gli ambientalisti sono appoggiati dalla comunità locale, ma Hancock Coal dice che «l’Alpha Coal Project ha già superato i rigorosi processi di approvazione federale e statale».
Ian Lowe, dell’Australian Conservation Foundation ribatte che «il cambiamento climatico è un argomento valido quando ci si oppone allo sviluppo minerario. Beh, una miniera come questa dà una spinta enorme ad accelerare il cambiamento climatico. Voglio dire, per metterla in prospettiva, che la combustione del carbone di questa miniera proposta contribuirebbe al global warming quanto l’intero parco veicoli australiano. Equivale a circa il 10% delle emissioni totali di gas serra in Australia».
Negli ultimi anni, grazie all’appetito di energia apparentemente insaziabile della Cina e di altri paesi asiatici, l’industria del carbone in Australia è cresciuta a una velocità vertiginosa, aumentando la produzione dell’80% e più che raddoppiando le sue esportazioni in 10 anni.
Se tutti i progetti minerari proposti andranno avanti come previsto, l’Australia, attualmente il secondo più grande esportatore di carbone del mondo dopo l’Indonesia, potrebbe raddoppiare le sue esportazioni entro la fine del decennio a diventare il più grande esportatore al mondo di carbone.
Oggi, circa tre quarti della produzione nazionale di energia elettrica viene da centrali a carbone, rendendo l’isola-continente scarsamente popolata, e con soli 23 milioni di abitanti il leader mondiale della non certo esaltante classifica delle emissioni di gas serra pro-capite.
Se ambientalisti e cittadini riuscissero a portare la Hancock Coal in tribunale e a spuntarla metterebbero in serio imbarazzo il nuovo governo conservatore australiano che sta cercando di smantellare tutte le politiche di taglio dei gas serra del precedente governo laburista, a cominciare dalla “carbon tax” e che ha promesso forti incentivi e mano libera all’industria mineraria.