Mare Jonio, nuovo braccio di ferro sullo sbarco dei migranti
Lampedusa pronta ad accoglierli. Salvini e Di Maio: non sbarca nessuno. Nicolini e Muroni: è inumano
[19 Marzo 2019]
La Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans, una nave battente bandiera italiana impegnata nella missione di monitoraggio del Mediterraneo centrale ha soccorso, a 42 miglia dalle coste libiche, 49 persone a bordo di un gommone in avaria che imbarcava acqua. L’equipaggio della Mare Jonio spiega che «La segnalazione era arrivata dall’aereo di ricognizione Moonbird della ONG Sea Watch che avvertiva di una imbarcazione alla deriva in acque internazionali. Mare Jonio si è diretta verso la posizione segnalata e, Informata la centrale operativa della Guardia Costiera Italiana, ha effettuato il soccorso ottemperando alle prescrizioni del diritto internazionale dei diritti umani e del mare, e del codice della navigazione italiano.
Attenendosi alle procedure previste in questi casi e per scongiurare una tragedia, Mare Jonio ha tratto in salvo tutte le persone a bordo comunicando ad una motovedetta libica giunta sul posto a soccorso iniziato di avere terminato le operazioni. Tra le persone soccorse, 12 risultano minori».
Mediterranea Saving Humans, sottolinea che «Le persone a bordo si trovavano in mare da quasi 2 giorni e, nonostante le condizioni di salute risultino abbastanza stabili, sono tutte molto provate con problemi di disidratazione. Il personale medico di Mediterranea sta prestando assistenza». La Mare Jonio si è diretta a Lampedusa», ovvero verso il porto sicuro più vicino rispetto alla zona in cui è stato effettuato il soccorso, dove ora è alla fonda al largo della costa e al sicuro dalla forte perturbazione arrivata nel frattempo nel Mediterraneo centrale.
A Mediterranea Saving Humans spiegano: «Abbiamo chiesto formalmente all’Italia, nostro stato di bandiera e stato sotto il quale giuridicamente e geograficamente ricade la responsabilità, l’indicazione di un porto di sbarco per queste persone. Abbiamo salvato la vita e la dignità di 49 esseri umani. Le abbiamo salvate due volte: dal naufragio e dal rischio di essere catturate e riportate indietro a subire di nuovo le torture e gli orrori da cui stavano fuggendo. Ogni giorno, nel silenzio a moltissime altre tocca questa sorte. Grazie ai nostri straordinari equipaggi di terra e di mare, alle decine di migliaia di persone che in tutta Italia ci hanno sostenuto, oggi quel mare non è stato più solo cimitero e deserto».
Il sindaco di Lampedusa Totò Martello, che ha vinto le elezioni comunali anche grazie a una forte polemica sulla politica pro-migranti di chi l’ha preceduto, Giusi Nicolini, ricorda che «La nave Mare Ionio è italiana eil nostro porto è aperto e pronto ad accoglierla. I migranti salvati in mare vanno fatti sbarcare, curati e rifocillati».
Non la pensa naturalmente così il ministro degli interni, vice premier e capo della Lega Matteo Salvini, che probabilmente vede nel nuovo caso migranti l’occasione per far dimenticare le difficoltà del governo e il primo calo nei sondaggi dopo mesi di salita rampante. Per lui, come ha detto a Sky tg24, «Quelli della Mare Joinio «Stanno commettendo un reato che è quello di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina perché questa nave dei centri sociali ha raccolto questi immigrati in acque libiche, stava intervenendo una motovedetta libica, non hanno obbedito a nessuna indicazione, hanno autonomamente deciso di dirigere verso l’Italia per motivi esclusivamente politici. Ora se uno Stato esiste, se delle convenzioni internazionali esistono, se dei confini esistono non è la prima nave che può decidere cosa si fa e cosa non si fa. Se uno raccoglie 50 persone nelle acque di un paese straniero, è più vicino al paese straniero, per motivi di sicurezza dove va? Nel posto più vicino o in quello più lontano?».
A parte il fatto che uno dei pochi al mondo a considerare sicuro un porto Libico è Salvini, la pensa come lui l’altro vicepremier Luigi Di Maio che ha detto a Radio anch’io: «Il governo è già al lavoro in queste ore. Stiamo verificando le condizioni delle persone a bordo, perché i salvataggi e le vite umane sono la nostra priorità. Questa Ong da quello che sembra, ancora una volta, non ha rispettato le regole. La novità è che batte bandiera italiana e questo può essere un modo per far rispettare meglio le regole. Non sarà un nuovo caso Diciotti».
Argomentazioni smontate da Giusi Nicolini, «Salvini sta scrivendo una pagina ignominiosa della nostra storia, contribuendo ad abbassare il livello della nostra umanità. La sua circolare è una oscenità giuridica prima ancora che politica. Il porto di Lampedusa è aperto e 49 disperati non faranno alcun danno né all’Italia né tanto meno a Lampedusa che negli anni ha accolto centinaia di migliaia di persone. Si tratta di 49 persone che, senza la Mare Jonio, sarebbero annegate o riportati indietro nell’inferno libico dai gruppi armati della cosiddetta guardia costiera libica».
Anche per la deputata di Liberi e Uguali Rossella Muroni bisogna «Aprire i porti all’accoglienza dei migranti; farlo subito, per la Mare Jonio che è ferma a largo di Lampedusa con a bordo 49 persone salvate da naufragio sicuro, è un dovere. Ricordo che la Mare Jonio è la nave della missione Mediterranea, la prima battente bandiera italiana. Una missione che è un progetto collettivo di tante associazioni e singole personalità, che ho l’onore di sostenere insieme ai colleghi Fratoianni e Palazzotto e insieme a Vendola. Le leggi internazionali del mare impongono il soccorso e il salvataggio in caso di pericolo e di portare i naufraghi in un porto sicuro. E ricordo, come hanno autorevolmente evidenziato sia la Ue che le Nazioni Unite, che la Libia non è un porto sicuro».
Secondo la ex presidente di Legambiente, «Che il ministro dell’Interno annunci una direttiva ad hoc per fermare lo sbarco dei migranti a bordo della Mare Jonio e più in generale per fermare le Ong è inumano, discriminatorio e non degno di un Paese civile. Come è indegno che si apra un nuovo braccio di ferro sulla pelle di questi naufraghi. L’Italia non può più essere questa, il nostro Paese deve ricordarsi di avere una grande storia di emigrazioni e di essere capace di offrire accoglienza. Facciamo sbarcare questi migranti e offriamo loro l’aiuto di hanno bisogno. Dimostriamo umanità e ripristiniamo il diritto alla vita. Mi auguro che tante altre colleghe e tanti altri colleghi parlamentari vogliano sostenere la Mare Jonio e aderire alla missione Mediterranea, che non è un’iniziativa di una parte politica ma di quella parte del Paese che vuole restare umana».