Accordo Legambiente NaturaSì: via le bottiglie di plastica da 100 negozi
Giornata Mondiale dell’Acqua: presentato "Plastic Free", con il patrocinio del ministero dell’ambiente
[20 Marzo 2019]
Secondo Legambiente, EcorNaturaSì e ministero dell’ambiente «L’emergenza clima non è più rinviabile e la nostra spesa quotidiana può dare un significativo contributo per fermare la febbre del Pianeta. A partire da uno dei consumi ambientalmente più insostenibili, quello dell’acqua in bottiglie di plastica».
Dai dati del dossier “Acqua in bottiglia”, 2018, Legambiente e Altreconomia emergeva che «Sono oltre 8 miliardi le bottiglie in plastica vendute ogni anno nel nostro Paese», mentre l’Arpal dice che «Gli italiani consumano, primi nel mondo, 206 litri di acqua in bottiglia pro capite l’anno, corrispondenti a 1 milione 165 mila tonnellate equivalenti di CO2 tra produzione e trasporto».
Lgambiente ricorda che «Le bottiglie usa e getta che, se smaltite non correttamente, possono avere un costo elevato per l’ambiente, come dimostra il marine litter, la seconda emergenza ambientale globale dopo i cambiamenti climatici. Oltre a inquinare fiumi e mari l’usa e getta delle bottiglie necessita di grandi quantità di acqua: per produrre un chilo di PET, da cui si ricavano venticinque bottiglie da un litro e mezzo, servono 17 litri d’acqua e due di petrolio. Una filiera insostenibile che, sommando tutti i passaggi di produzione e distribuzione, consuma un’energia circa 2.000 volte superiore a quella necessaria per ottenere la stessa quantità d’acqua da un rubinetto collegato a un acquedotto».
Anche per questo, Fabio Brescacin, presidente di EcorNaturaSì, e Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, hanno presentato oggi a Roma il progetto “Plastic Free”, che gode del Patrocinio del ministero dell’ambiente, con il quale NaturaSì – la principale aggregazione di negozi biologici in Italia – ha scelto di inserire nei punti vendita degli “Erogatori dell’Acqua”, fornendo direttamente dalla rete idrica acqua opportunamente trattata.
Brescian ha spiegato che «E’ da tempo che cerchiamo una soluzione per togliere l’acqua in bottiglia di plastica dai nostri negozi. Da oggi i primi 50 negozi NaturaSì apriranno un settore acqua libero dalla plastica per arrivare a 100 negozi entro la fine dell’anno. Questo traguardo, che interessa circa un terzo della rete di NaturaSì, porterà a un risparmio di quasi 1 milione e 300 mila bottiglie di plastica nell’ambiente e una diminuzione di oltre 190 tonnellate di CO2 equivalente nell’atmosfera. Si tratta di un piccolo passo ma crediamo fortemente di poter fare da apripista per un percorso di liberazione dalla plastica per uno dei prodotti più inquinanti e – in assoluto – di minore giustificazione di consumo».
Gli erogatori dell’acqua consentiranno di abbandonare l’acqua in bottiglia di plastica grazie all’azione combinata di vari filtri e di uno specifico attivatore che migliorerà la qualità dell’acqua erogata. «L’acqua – aggiunge Brescacin – è la base della vita, oltre a essere pura deve essere “vitale”. In tutti i negozi facciamo le analisi per accertare la qualità in entrata e in uscita dell’acqua stessa e usiamo processi che ne mantengono le qualità intrinseche senza devitalizzarla».
Un processo che conviene economicamente al consumatore, al quale però viene chiesto un impegno diretto e fattuale. Il costo al litro dell’acqua degli erogatori, che potrà essere acquistata naturale o gassata, sarà di 10 centesimi al litro. Un prezzo decisamente inferiore rispetto all’acqua che comunque rimarrà disponibile in vetro per alcune marche, per soddisfare esigenze dietetiche e sanitarie particolari. Accanto agli erogatori, il progetto prevede inoltre nei punti vendita la presenza delle bottles, borracce in acciaio per l’acqua “da passeggio”, ora così frequente nelle nostre città, e si potranno acquistare filtri sottolavello e filtri per rubinetto, così come le caraffe con filtro. E assieme al progressivo superamento dell’acqua in PET, NaturaSì mette in campo anche altre azioni concrete per fermare la diffusione pervasiva della plastica, con l’installazione entro l’anno in 100 negozi di erogatori per lo sfuso di numerosi prodotti (cereali, legumi).
Il messaggio di fondo è chiaro: «Torniamo all’acqua degli acquedotti, diminuiamo drasticamente un consumo che diventa sempre più insostenibile». Ciafani conclude: «Dopo la grande mobilitazione mondiale del Global Strike for future del 15 marzo servono azioni concrete per avviare la rivoluzione per salvare il pianeta. Questa nuova iniziativa assieme a Naturasì, dopo quella promossa sulle retine riutilizzabili per l’ortofrutta per ridurre l’uso dei sacchetti monouso, va proprio in questa direzione. È un nuovo passo in avanti per praticare concretamente la strategia europea per la lotta all’inquinamento da plastica, al centro della direttiva europea sul monouso che è in via di approvazione definitiva. Quello che serve sono ora politiche istituzionali e interventi in favore dell’acqua di rubinetto, più sicura e più controllata di quella in bottiglia, e per la tutela della risorsa idrica, oggi messa a dura prova anche dai cambiamenti climatici e dalle continue emergenze siccità».