Prima, il partenariato per lo sviluppo sostenibile del Mediterraneo si presenta all’Ue

Sono 36 i progetti finanziati in materia di sistemi agroalimentari e risorse idriche e 19 i Paesi coinvolti, con l’Italia e il Santa Chiara Lab di Siena in primo piano

[5 Aprile 2019]

Secondo l’ultimo “Rapporto sulle economie del Mediterraneo 2018” elaborato a cura del Cnr, il «tema centrale» per il futuro delle società che si affacciano sul Mare Nostrum «è l’ambiente e gli effetti di medio-lungo periodo del cambiamento climatico», dato che l’intera area – Italia compresa – risulta esposta a forti rischi. Per questo è indispensabile promuovere uno sviluppo nell’area che sappia cogliere la sfida, come si propone di fare il Partenariato per la ricerca e l’innovazione nell’area del Mediterraneo (Prima): un programma integrato di ricerca e innovazione in materia di sistemi agroalimentari e risorse idriche, che attualmente coinvolge 19 Paesi e ha il suo segretariato italiano di riferimento all’Università di Siena, presso il Santa Chiara Lab. Si tratta dunque di un’iniziativa di grande rilievo per il nostro Paese e non solo, che ieri è stata presentata al Parlamento europeo all’Altiero Spinelli Building di Bruxelles.

«Ringrazio di cuore le istituzioni dell’Unione europea e gli Stati partecipanti per il sostegno politico all’iniziativa Prima – dichiara Angelo Riccaboni, presidente della Fondazione Prima ed ex rettore dell’Università di Siena – Questo grande supporto consentirà a Prima di diventare un motore di crescita regionale e locale», oltre che un importante strumento di diplomazia scientifica.

Si tratta di un’iniziativa di grande portata, dove il nostro Paese riveste un ruolo centrale: dei 36 progetti finanziati, ben 29 coinvolgono unità di ricerca italiane, mentre 11 sono coordinati da un ente italiano. L’Italia è, peraltro, il maggiore finanziatore dell’iniziativa con un impegno di 50 milioni e mantiene un riconosciuto ruolo guida, in virtù del costante supporto da parte del ministero dell’Istruzione.

Si tratta di un supporto fondamentale: durante l’incontro a Bruxelles gli ambasciatori presenti (Italia, Spagna, Libano, Egitto, Tunisia, Turchia) hanno evidenziato come l’area mediterranea sia una regione estremamente problematica, che richiede l’istituzione di partenariati strategici e hanno accolto con favore il proseguimento delle attività di Prima anche nel nuovo Programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione, Horizon Europe (2021-2027).

Anche la Commissione europea ha rimarcato l’importanza di promuovere la ricerca e l’innovazione di qualità, l’allineamento delle politiche nazionali, l’adozione di soluzioni e l’innovazione come motore per lo sviluppo sostenibile della regione euromediterranea, mentre negli interventi finali i copresidenti di Prima hanno incoraggiato gli Stati membri dell’Ue e gli Stati partecipanti al Programma – nonché le istituzioni europee presenti – ad unire le loro forze per garantire all’iniziativa il necessario sostegno a lungo termine anche nel quadro di Horizon Europe, che ricordiamo essere attualmente in discussione.