Contro la siccità dal Governo 260 milioni di euro per invasi ed impianti idrici
200 milioni di euro sono destinati alla realizzazione di 30 impianti idrici, mentre i rimanenti 60 milioni finanzieranno la progettazione di nuovi invasi
[23 Aprile 2019]
Il Governo ha firmato nei giorni scorsi il decreto ministeriale di adozione del primo stralcio del Piano nazionale del settore idrico – sezione invasi, attraverso il quale vengono assegnati 260 milioni di euro complessivi: 200 milioni di euro sono destinati alla realizzazione di 30 impianti idrici (12 saranno realizzati da Consorzi di bonifica), mentre i rimanenti 60 milioni finanzieranno la progettazione di nuovi invasi (11 proposti da Consorzi di bonifica).
«Diamo un’ulteriore risposta alle richieste del settore agricolo – commenta il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio – Si tratta di opere pubbliche di fondamentale importanza, nonché un significativo tassello a favore di un’agricoltura competitiva su tutti i mercati e di un territorio di qualità, che più di altri si deve attrezzare per fronteggiare i crescenti problemi di siccità e di carenza idrica causati dai cambiamenti climatici. La disponibilità di acqua è, inoltre, un elemento importante per la competitività del Made in Italy agroalimentare e per il sistema Paese».
Con questa ulteriore assegnazione, che fa seguito all’approvazione del primo Piano straordinario invasi, adottato in data 6 dicembre 2018 e che ha assegnato circa 150 milioni di euro ad interventi nel settore agricolo, ammontano a oltre 900 milioni di euro le risorse complessivamente destinate al settore delle infrastrutture irrigue nell’ultimo anno, ma le mutate condizioni climatiche impongono investimenti straordinari.
Dopo un primo trimestre 2019 all’insegna della siccità, ad oggi la situazione è in via di miglioramento ma ancora critica: come riportano dai Consorzi di bonifica (Anbi) a preoccupare sono soprattutto i mesi estivi: «Si parla di un maggio poco piovoso, nonché di un giugno e luglio ancora più avari d’acqua con riserve nevose montane, largamente insufficienti».
«Il quadro idricamente parcellizzato che si delinea conferma la necessità di aumentare la capacità di resilienza dei territori e delle loro economie, creando nuove infrastrutture, capaci di garantire apporti idrici costanti, attraverso la raccolta delle acque ed il loro ottimale utilizzo. L’agricoltura, l’ambiente e la comunità più in generale necessitano di certezze, cui l’avvio del Piano nazionale invasi e del Piano irriguo nazionale inizia a dare risposte», osserva il presidente Anbi Francesco Vincenzi.