Il boom dei Verdi alle europee spiegato dai Verdi europei
Monica Frassoni: risultati italiani sconfortanti. Costruire al più presto un’alternativa convincente
[28 Maggio 2019]
I risultati delle elezioni europee sono storici e chiari: i partiti Verdi d’Europa hanno ottenuto la loro più grande vittoria, facendo enormi progressi in molti, pur se non tutti, i paesi della Ue.
È fondamentale ora mettersi al lavoro per realizzare il mandato che centinaia di migliaia di europei ci hanno affidato, ossia quello di creare un’Europa più giusta e più verde, che si impegni al più presto in misure concrete per la transizione ecologica sostenendo le fasce più vulnerabili della popolazione.
Sono due i messaggi principali che emergono da queste elezioni. La più alta affluenza europea in vent’anni, pari a circa il 50%, dimostra che i cittadini hanno maggiore fiducia nella democrazia europea e il Parlamento europeo ne esce rafforzato. Ma si tratta anche di una forte richiesta di cambiamento.
Il Gruppo dei Greens/EFA in the European Parliament è ora diventato il quarto gruppo parlamentare, con 69 deputati provenienti da tutta Europa (dati provvisori del Parlamento Ue). In particolare, in Germania e in Francia si sono affermati come secondo e terzo partito, nel Regno Unito sono raddoppiati, mentre l’Irlanda ha eletto ben due eurodeputati Verdi per la prima volta in 15 anni.
L’onda nera che, secondo alcuni, avrebbe sommerso l’Europarlamento non si è verificata, se non in Ungheria, Francia e naturalmente in Italia, né è sicuro che riusciranno davvero a riunirsi in un gruppo significativo. Il Parlamento europeo resta in maggioranza la casa di chi crede nel sogno europeo: ci sono molti modi di realizzare questo sogno e noi oggi siamo determinati a renderlo a prova di cambiamenti climatici.
Certo i risultati italiani, con la Lega al 34%, sono sconfortanti e devono essere una occasione di rinnovato impegno per le forze politiche che stanno all’opposizione in Italia, inclusi anche gli ambientalisti, per costruire al più presto un’alternativa convincente.
Anche qui, però, abbiamo motivo di impegno e speranza: Europa Verde, partita con lo 0.5% e con uno spazio mediatico quasi inesistente, ha ottenuto il 2,3% dei voti. Certo, a causa di uno sbarramento alto e iniquo, sono numeri insufficienti per partecipare alla distribuzione dei seggi in Europa, ma costituiscono pur sempre il miglior risultato degli ultimi anni.
È questo un traguardo prezioso, conquistato grazie a una campagna condotta da candidate e candidati competenti e appassionati, combattuta sulla priorità di una lotta al cambiamento climatico che è anche lo strumento per ottenere giustizia sociale e ambientale. Nel quadro di una Europa forte e unita, è l’unico argine ai sovranismi e agli estremismi di destra.
Un numero enorme di giovani europei indica la strada che speriamo trovi la propria realizzazione in questa legislatura al Parlamento Ue: il percorso per dare una migliore rappresentanza politica alle istanze ecologiste anche in Italia comincia da qui.
di Monica Frassoni, co-presidente del Partito Verde Europeo