Sedici rinoceronti neri trasferiti con successo dal Sudafrica nell’eSwatini

Gli animali in pericolo di estinzione erano minacciati dai bracconieri

[30 Luglio 2019]

Circa l’80% dei rinoceronti del mondo vive in Sudafrica, un Paese sotto attacco dei bracconieri a caccia di corni di rinoceronte per rifornire il mercato illegale asiatico. Per cercare di salvare alcuni esemplari di rinoceronte nero (Diceros bicornis) ormai decimati e in ulteriore calo, un team di esperti ne ha recentemente trasferito 16 dal Sud Africa in un territorio più sicuro e in un habitat “ideale” del piccolo regno dell’eSwatini (l’ex Swaziland).

Come spiega in una nota Big Game Parks –  un’organizzazione privata che promuove sia l’ecoturismo che la difesa della fauna selvatica e che è anche la National wildlife authority del Regno di eSwatini – tra i rinoceronti trasferiti ci sono maschi e femmine in età riproduttiva, giovani e cuccioli, il che li rende un «gruppo demograficamente completo».

Prima i 16  rinoceronti neri vivevano in un ranch in Sudafrica, ma la loro protezione aveva raggiunto costi proibitivi a causa della minaccia dei bracconieri, che ormai uccidono i rinoceronti anche nelle riserve private recintate, oltre che nei Parchi Nazionali.

Secondo Save the Rino, nel 2018 in Sudafrica sono stati uccisi 769 rinoceronti, de è andata addirittura molto meglio che nel 2017, quando i bracconieri sterminarono 1.028 rinoceronti. L’eSwatini, un piccolo e poverissimo Paese montano senza sbocco al mare, incastonato al confine tra Sudafrica e Mozambico, è riuscito a contenere l’assalto dei bracconieri: negli ultimi 26 anni sono stati cacciati solo 3 rinoceronti, grazie a «leggi molto rigorose e dissuasive, insieme a una solida volontà politica e al supporto per la conservazione della fauna selvatica, che hanno visto l’eSwatini essere in grado di mantenere i livelli di bracconaggio relativamente bassi», sottolinea  Big Game Parks.

Nel XX secolo i rinoceronti neri, la più piccola delle due specie di rinoceronti africani, arrivarono molto vicino all’estinzione: nel 1995 erano ridotti a meno di 2.500 individui, con un impressionante calo del 98% in meno. Solo un costante lavoro di conservazione ha riportato la popolazione mondiale di rinoceronti neri tra i 5.000 e i 5.455 individui, ma la specie è ancora considerata in pericolo di estinzione e il bracconaggio per il commercio internazionale di corni di rinoceronte rimane la minaccia più grave.

Ci sono voluti 11 mesi per pianificare il trasferimento dei 16 rinoceronti dal Sudafrica all’eSwatini, anche perché altre recenti ricollocazioni di rinoceronti neri non sono andate così bene: nel 2018, morirono 10 rinoceronti neri su 11 mentre venivano trasportati in un parco naturale in Kenya e il solo sopravvissuto è stato poi attaccato da un branco di leoni. Per il trasferimento di eSwatini, il team di esperti ha lavorato per garantire che gli animali fossero trasportati in massima sicurezza e con il minimo stress. Alla ricollocazione hanno partecipato veterinari e traslocatori esperti di rinoceronti e la polizia di eSwatini ha scortato i rinoceronti nella loro nuova casa. Big Game Parks sottolinea che «I cuccioli  di età inferiore a 6 mesi sono stati spostati e riuniti con le loro madri senza infortuni, un segno del successo del lavoro fatto».

I 16 rinoceronti neri ora vivono in un Parco Nazionale dell’eSwatini indicato dall’African Rhino Specialist Group (AfRSG) dell’International union  for conservation of nature e, prima di essere liberati, sono stati tagliati loro via i corni per scoraggiare i bracconieri dall’attaccarli. Ma a Big Game Parks  assicurano che «Continueranno i lavori per mantenere al sicuro i rinoceronti».

Ted Reilly, chief executive della National wildlife authority di eSwatini, conclude: «Il trasferimento durato una settimana segna la fine della prima fase di questo progetto. Con tutti e 16 i rinoceronti catturati in modo sicuro in Sudafrica, trasportati per oltre 700 km attraverso un confine internazionale, de-cornificati e rilasciati in sicurezza nell’habitat principale, è appena iniziata la seconda e più ardua fase di monitoraggio e per garantire la loro sicurezza! E’ in corso un intenso monitoraggio post-rilascio per garantire che vengano rapidamente identificati eventuali problemi e che tutti i rinoceronti trovino acqua e si sistemino nella loro nuova casa. Inoltre, le misure anti-bracconaggio sono state aumentate in varie forme, tra cui il taglio dei corni di tutti i rinoceronti».