Libro bianco sulla sicurezza nucleare alla cinese
Le contraddizioni dell’uso pacifico del nucleare da parte di una potenza militare nucleare
[3 Settembre 2019]
L’agenzia ufficiale cinese Xinhua ha annunciato che oggi la Cina ha pubblicato un «Libro bianco per presentare il suo approccio alla sicurezza nucleare». Il Libro bianco, intitolato “La sicurezza nucleare in Cina”, è stato pubblicato dall’Ufficio per l’informazione del Consiglio degli Affari di Stato «Al fine di elaborare i principi e le politiche di base della Cina nel settore, di condividere i concetti e le pratiche della regolamentazione e di chiarire la sua determinazione a promuovere la governance mondiale della sicurezza nucleare e le misure prese per arrivarci».
Il Libro bianco è diviso in 6 sezioni: Seguire una strategia di sicurezza nucleare razionale, coordinata ed equilibrata; Stabilire un quadro politico e giuridico sulla sicurezza nucleare; Assicurare una regolamentazione efficace della sicurezza nucleare; Mantenere una sicurezza di alto livello; Costruire e condividere congiuntamente la sicurezza nucleare ed edificare una comunità di destino per la sicurezza nucleare.
La storia dell’energia nucleare cinese parte da 70 anni fa, come rincorsa al nucleare militare sovietico e statunitense, e da allora ha conosciuto uno sviluppo segnato anche da incidenti – di molti dei quali non si sa praticamente niente – e che ha segnato una breve battuta di arresto solo dopo la tragedia nucleare di Fukushima Daiichi nel vicino Giappone.
Secondo il governo cinese, questo sviluppo nucleare «ha formato un sistema completo, che ha apportato un contributo importante alla sicurezza energetica, alla protezione dell’ambiente e al miglioramento del livello di vita della popolazione e alla promozione dello sviluppo economico di alta qualità».
Forzando un po’ la storia e la realtà, nel Libro bianco si legge che «La Cina ha sempre considerato la sicurezza nucleare come una responsabilità nazionale importante e l’ha integrata al processo di sviluppo e di utilizzo dell’energia nucleare. L’industria nucleare cinese si è sempre sviluppata conformemente alle ultime norme di sicurezza e ha mantenuto dei buoni risultati in termini di sicurezza, proseguendo su una via basata sull’innovazione alla cinese in materia di sicurezza nucleare. In quanto importante difensore, promotore e partecipante all’edificazione di un sistema internazionale di sicurezza nucleare equo, collaborativo e mutualmente benefico, la Cina ha fatto un buon lavoro assicurando la sua sicurezza nucleare, ha rispettato i suoi obblighi internazionali e ha promosso la collaborazione a livello bilaterale e multilaterale in materia di sicurezza nucleare».
In effetti la Repubblica popolare cinese fa affari con tutti, comprando tecnologie e centrali nucleari chiavi in mano dagli altri Paesi e vendendo la sua tecnologia nucleare, ma anche acquistando, costruendo e gestendo sempre più centrali nucleari all’estero.
Nonostante la Cina sia una potenza nucleare militare che fa da ombrello protettivo al regime stalinista dinastico nucleare della Corea del nord e vende tecnologie militari (e civili) atomiche anche a Paesi come il Pakistan che – come dimostra la crisi in atto con l’India nel Kashmir – potrebbero scatenare un conflitto nucleare, nel Libro bianco si afferma che «La Cina ha attivamente incoraggiato l’utilizzo pacifico dell’energia nucleare a profitto di tutta l’umanità e ha apportato la sua saggezza e la sua forza alla governance mondiale della sicurezza nucleare».