Scoperta una nuova specie di lucertola italiana

I ricercatori dell’Università La Sapienza: «Da due milioni di anni vive indisturbata nelle isole pontine»

[19 Novembre 2019]

Un team di ricerca internazionale formato da scienziati del Dipartimento di biologia e biotecnologie della Sapienza, in collaborazione con i ricercatori del Museo “La Specola” di Firenze, del Cnr, del Museo Alexander Koenig di Bonn e dall’Università di Potsdam. ha identificato una nuova specie di rettile: la lucertola di Lataste (Podarcis latastei), che vive nelle isole più occidentali dell’arcipelago pontino: Ponza, Gavi, Palmarola e Zannone e «presenta una notevole variabilità cromatica (possiamo trovare esemplari con colorazione reticolata, uniforme e con diverse tonalità di grigio, verde, bruno)». Il suo areale ristretto ne fanno una specie di grande interesse conservazionistico, tanto che alla nuova lucertola ponzese è stata oggetto di ben tre studi: “A study in scarlet: incipient speciation, phenotypic differentiation and conservation implications of the Podarcis lizards of the western Pontine Islands, Italy” sulBiological Journal of the Linnean Society, Spotlight on islands: on the origin and diversification of an ancient lineage of the Italian wall lizard Podarcis siculus in the western Pontine Islands” su Scientific reports, “Podarcis siculus latastei (Bedriaga, 1879) of the western Pontine islands (Italy) raised to the species rank, and a brief taxonomic overview of Podarcis lizards” su Acta Herpetol.

I ricercatori sottolineano che «Vive da più di due milioni di anni indisturbata nelle isole pontine» e che la sua scoperta rivelata dagli studi pubblicati sulle tre riviste scientifiche dimostra «come queste popolazioni, fino a ora ritenute appartenere alla lucertola campestre (Podarcis siculus), un comune abitante della penisola italiana, siano geneticamente e morfologicamente così divergenti da meritare una distinzione a livello di specie».

Riccardo Castiglia, coordinatore del tem di ricerca al Dipartimento di biologia e biotecnologie dell’Università la Sapienza, sottolinea che «Le analisi filogenetiche, basate sul DNA mitocondriale e nucleare, mostrano infatti come le popolazioni attuali delle Isole Pontine occidentali siano frutto di una colonizzazione molto antica, di almeno due milioni di anni fa – spiega– da quel momento in poi le popolazioni sono rimaste isolate ed è stupefacente come siano sopravvissute nonostante le notevoli fluttuazioni del livello del mare, avvenute durante tutto il Pleistocene».

In un comunicato che illustra la scoperta si legge che «Anche l’indagine morfologica conferma l’unicità della lucertola di Lataste avendo una colorazione particolare, sebbene molto variabile, e una forma delle squame della testa leggermente diversa dalla specie peninsulare. Sebbene attualmente abbondante, la sua distribuzione ristretta ed esclusivamente insulare ne fa una specie di interesse conservazionistico. Infatti le popolazioni insulari sono più soggette agli effetti di disturbo antropico e l’estinzione di alcune di esse è stata ben documentata in diverse isole del Mediterraneo, incluse le Pontine. Ne è un esempio l’antica ed enigmatica lucertola campestre dell’isola di Santo Stefano, documentata sull’isola a partire dalla metà del 1800, e poi probabilmente estinta nei primi trenta anni del XX secolo. Sarà quindi importante nel futuro pianificare monitoraggi miratialla valutazione della abbondanza e dello status delle popolazioni di questa “nuova” specie tutta italiana».