La contro-finanziaria di Sbilanciamoci!: quella del Conte bis è una manovra per papere
49 associazioni: è una manovra di galleggiamento e l’acqua è poca, sia per l’ambiente che per cultura e sociale
[27 Novembre 2019]
Secondo la Contro-finanziaria presentata dalla Campagna Sbilanciamoci!, la Legge di Bilancio presentata dal governo Conte bisi, attualmente all’esame delle Camere, è «Una manovra di galleggiamento, senza coraggio, che non sposta niente o comunque troppo poco».
Sbilanciamoci! Sottolinea che non mancano le attenuanti: «Solo un mese per elaborarla da parte dell’esecutivo partito a settembre, margini risicati vista l’impellenza della sterilizzazione delle clausole di salvaguardia», ma, «fatta eccezione per alcune intuizioni – dall’innovazione quanto meno lessicale che per la prima volta vede una Legge di Bilancio insistere su concetti di “transizione ecologica” e “economia circolare” nell’appena tratteggiato Green New Deal fino alla parziale sterilizzazione dell’iniqua Flat Tax e della devoluzione fiscale per le Regioni ricche, l’abolizione del superticket sanitario», il giudizio della coalizione di 49 associazioni non è tranquillizzante: «Galleggiare del resto è una condizione di equilibrio precario, che tende al fondo. “L’acqua è poca e la papera non galleggia”, diceva il marchese De Curtis con aria grave, ma c’è poco da ridere. L’Italia, colpita negli ultimi giorni da quello che i francesi chiamano ormai “un fenomeno climatico mediterraneo”, tanto per far capire che è destinato a ripetersi, sembra affondare, più che galleggiare, nell’incuria e nel dissesto idrogeologico».
E, dopo 20 anni di costanti allarmi sul dissesto del territorio, la Campagna Sbilanciamoci!, punta il dito ancora una volta sulla spesa pubblica in questo ambito: «Di semi, ne sono stati gettati tanti, alcuni hanno attecchito. Ad esempio, i governi hanno iniziato a capire che oltre al Pil la ricchezza del Paese deve essere misurata su altri indicatori, quelli del “benessere”. O i fondi – pochi e ora ridotti – per impiegare i giovani nelle attività di Servizio civile».
Il portavoce di Sbilanciamoci!, Giulio Marcon, ha ricordato che «In questi vent’anni, molte delle controproposte sono rimaste le stesse, ad esempio quella di tagliare le spese militari e in particolare quella per micidiali sistemi d’arma come i caccia F35 (spesa adesso riconfermata, a unico vantaggio delle lobby armiere), per favorire invece investimenti in welfare, sanità, istruzione, ambiente, innovazione e, appunto, cura del territorio e infrastrutture. Succede di ripetersi, quando le scelte non cambiano e invece si crede molto in ciò che si propone, e noi crediamo che il welfare ad esempio non sia un costo, ma un diritto e un investimento per l’avvenire, perché una società più istruita, formata, sana esprime anche un’economia capace di futuro. E le nostre 102 proposte non sono un libro dei sogni, sono richieste concrete di investimenti pubblici e spending review, a saldi invariati, cioè senza creare più debito, misurandosi con i vincoli europei”.
E le proposte sono state illustrate alla Camera da alcune associazioni, Stefano Lenzi del Wwf ha rimarcato che «Dall’analisi del testo della Legge di Bilancio 2020, è emerso che i 50 miliardi sbandierati in occasione della Nota di aggiornamento (Nadef) per un Green New Deal quindicinale si sono ridotti a uno stanziamento, sempre fino al 2034, di soli 29 miliardi. Ma sappiamo che ciò che conta è ciò che la Legge di Bilancio ci riserva per l’anno prossimo e si scopre che per il 2020 per il Green New Deal italiano è prevista una spesa di appena 1,688 miliardi di euro suddivisi in due Fondi e una linea di finanziamento, mentre il prossimo anno è considerato dalle Nazioni Unite un anno fondamentale, denso di obiettivi e scadenze per la riconversione ecologica».
Martina Pignatti di Un Ponte per… ha sottolineato che «Un altro capitolo fortemente criticato è quello della cooperazione allo sviluppo, dove i finanziamenti non soltanto si riducono da oltre 4 a un miliardo, ben lontano da quello 0,7 del Pil indicato come obiettivo dall’Ue, ma in questa cifra continua a essere inopinatamente inserita la spesa per i rimpatri, snaturando l’Aps perché così il Fondo Africa non viene utilizzato per prevenire le migrazioni sviluppando le economie dei Paesi d’origine ma solo per operazioni securitarie di blocco dei flussi migratori».
A proposito di migranti, Grazia Naletto di Lunaria e nome di tutta la Campagna Sbilanciamoci! ha denunciato che «Il nuovo governo non sembra invertire la rotta» ed è tornata a chiedere «L’abolizione dei due decreti Sicurezza del precedente esecutivo, la cancellazione dell’accordo con la Libia, una nuova missione di ricerca e soccorso tipo Mare Nostrum, il rifinanziamento dei progetti ex Sprar (ora chiamati Siproimi), una sorta di sanatoria per le migliaia di profughi rimasti in Italia attualmente senza diritti e un programma di ingressi legali non solo per i rifugiati ma anche per chi arriva alla ricerca di un lavoro».
Riccardo Troisi di Reorient ha illustrato la nuova proposta di Sbilanciamoci! sui diritti umani: «Istituire un dazio – non ci piacciono i dazi ma questo sì – per penalizzare imprese e Paesi esportatori che non li rispettano, da cui si prevede di ottenere 500 milioni di incassi».
I rappresentanti degli studenti universitari e medi (Link, Udu, Uds, Rete degli Studenti) hanno fortemente criticato «i pochissimi stanziamenti su borse di studio, residenze, didattica e in generale fondi per la scuola e l’università». Giacomo Cossu, della Rete della Conoscenza, ha chiesto al governo: «Come si pensa di far ripartire il Paese e di creare un Green New Deal senza l’apporto della formazione?».
Silvia Cutrera della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (Fish), ha fatto notare che «Se qualcosa è stato messo per creare un Fondo per i disabili, poco si capisce di come si pensa di utilizzarli».
Sbilanciamoci! chiede 5 miliardi per il rilancio del patrimonio culturale, per l’istruzione e la ricerca, tagliando invece i fondi per le scuole paritarie, private. L’associazione Antigone ha spiegato che «Dalla liberalizzazione della cannabis, dalla depenalizzazione di reati minori legati alla droga e dall’ampliamento delle misure alternative al carcere si possono ottenere risparmi per 700 milioni di euro».
Il deputato di Liberi e Uguali Stefano Fassina, che sostiene la maggioranza di governo, ha risposto alle diverse sollecitazioni: «Su molte delle proposte presentate cercheremo in questi giorni di presentare emendamenti, anche se gli spazi per emendare la legge di Bilancio sembrano ristretti».
Sbilanciamoci! ha promesso che «aspetterà il governo al varco della possibile riforma fiscale, con le sue proposte che puntano sulla riduzione delle tasse degli ultimi due scaglioni di reddito, patrimoniale, una vera web tax e una vera tassa sulle transazione finanziaria, e del prossimo Documento di Economia e Finanza. Alla fine la papera o si riprende o va a picco».