La temperatura corporea degli esseri umani è diminuita

Studio della Stanford University dimostra che stiamo cambiando fisiologicamente rispetto al 1800

[16 Gennaio 2020]

Secondo lo studio “Decreasing human body temperature in the United States since the Industrial Revolution”, pubblicato recentemente su eLife da un team di ricercatori della Stanford University, «Dal XIX secolo , la temperatura media del corpo umano negli Stati Uniti è diminuita».

Una delle autrici dello studio, Juilie Parsonnet, della Stanford University School of Medicine, spiega che «La nostra temperatura non è quella che la gente pensa che sia, Quel che tutti abbiamo imparato crescendo, ovvero che la nostra temperatura normale è di 98,6 gradi Fahrenheit (37 gradi centigradi, ndr), è sbagliato».

Lo standard dei 37° C fu stabilito nel 1851 dal medico tedesco Carl Reinhold August Wunderlich che misurò per milioni di volte la temperatura a circa 25.000 persone e riportò un intervallo da 36,2 a 37,5° C, ma studi moderni hanno messo in discussione quel parametro, suggerendo che sia troppo alto. Un recente studio ha rilevato che la temperatura media di 25.000 pazienti britannici era di 36,6 ° C.

Il nuovo studio pubblicato su eLife  esamina i trend della temperatura corporea umana negli Usa e conclude che «i cambiamenti di temperatura dal tempo di Wunderlich riflettono un vero modello storico, piuttosto che errori di misurazione o sbagli»..  Secondo il team guidato da Myroslava Protsiv, un ex ricercatrice della Stanford ora al Karolinska Institute, la diminuzione della temperatura corporea sarebbe «il risultato di cambiamenti nel nostro ambiente negli ultimi 200 anni, che a loro volta hanno determinato cambiamenti fisiologici».

Gli scienziati hanno analizzato le temperature da tre dataset che coprono periodi storici diversi: Il primo datset, proveniente dai registri del servizio militare, dai registri medici e dai registri delle pensioni dei veterani della Guerra civile dell’esercito dell’Unione, si riferisce a dati che vanno dal 1862 e il 1930 e comprende persone nate all’inizio del 1800; Il dataset dell’U.S. National Health and Nutrition Examination Survey contiene dati che vanno dal 1971 al 1975; lo Stanford Translational Research Integrated Database Environment comprende dati di pazienti adulti visitati dall’assistenza sanitaria della Stanford tra il 2007 e il 2017.

I ricercatori hanno così utilizzato 677.423 le misurazioni della temperatura per sviluppare un modello lineare che ha analizzato la temperatura corporea umana nel tempo e dicono che «Il modello ha confermato le tendenze della temperatura corporea che erano note da studi precedenti, incluso l’aumento della temperatura corporea nei giovani, nelle donne, nei fisici più grandi e nelle ore finali della giornata».

Ma i ricercatori hanno anche visto che «La temperatura corporea degli uomini nati nei primi anni 2000 è mediamente inferiore di 1,06° F (0,59° C)rispetto a quella degli uomini nati all’inizio del 1800, mentre la temperatura corporea delle donne nate all’inizio degli anni 2000 è mediamente inferiore di 0,58° F (0,32° C) rispetto a quella delle donne nate negli anni 1890». Questi calcoli corrispondono a una diminuzione della temperatura corporea di 0,03° C per ogni decennio.

Visto che gli odierni termometri sono molto più precisi di quelli usati due secoli fa, gli autori dello studio hanno anche valutato la possibilità che la riduzione potesse semplicemente riflettere i miglioramenti nella tecnologia dei termometri e, per valutare se le temperature corporee sono veramente diminuite, i ricercatori hanno verificato le tendenze della temperatura corporea all’interno di ciascun dataset e all’interno di quello dei veterani, hanno osservato una diminuzione simile per ogni decennio, in linea con le osservazioni fatte utilizzando i dati combinati.

Gli scienziati della Stanford sono convinti che ci sia una tendenza al raffreddamento, ma dicono che «Le forti influenze di età, ora del giorno e genere sulla temperatura corporea precludono una definizione aggiornata di “temperatura corporea media” per coprire tutti gli americani odierni». Secondo loro, «La diminuzione della temperatura corporea media negli Stati Uniti potrebbe essere spiegata da una riduzione del tasso metabolico o dalla quantità di energia utilizzata» e ipotizzano che questa riduzione potrebbe essere dovuta a un declino delle infiammazioni a livello di popolazione: «L’infiammazione produce tutti i tipi di proteine ​​e citochine che aumentano il metabolismo e aumentano la temperatura – spiega ancora la Parsonnet – La salute pubblica è migliorata notevolmente negli ultimi 200 anni grazie ai progressi nelle cure mediche, a una migliore igiene, a una maggiore disponibilità di cibo e a migliori standard di vita».

Inoltre, gli autori dello studio ipotizzano che «Vite confortevoli a una temperatura ambiente costante contribuiscano a un tasso metabolico più basso. Le case nel XIX secolo aveva un riscaldamento irregolare e nessun raffreddamento, oggi il riscaldamento centralizzato e l’aria condizionata sono all’ordine del giorno. Un ambiente più costante elimina la necessità di consumare energia per mantenere una temperatura corporea costante».

La Parsonnet conclude: «Fisiologicamente, siamo solo diversi da quello che eravamo in passato. L’ambiente in cui viviamo è cambiato, inclusa la temperatura nelle nostre case, il nostro contatto con i microrganismi e il cibo a cui abbiamo accesso. Tutte queste cose significano che sebbene pensiamo agli esseri umani come se fossimo monomorfi e che siamo stati gli stessi per tutta l’evoluzione umana, non siamo uguali. In realtà stiamo cambiando fisiologicamente».