Le auto del futuro andranno a “tequila”? Con l’agave si produce anche disinfettante per le mani
Le agavi sono molto più sostenibili di canna da zucchero e mais per produrre biocarburanti
[22 Aprile 2020]
Lo studio “Agave: A promising feedstock for biofuels in the water-energy-food-environment (WEFE) nexus”, pubblicato recentemente sul Journal of Cleaner Production da un team di ricercatori delle università di Exeter, Sydney e Adelaide ha scoperto che l’agave – che viene utilizzata per produrre la tequila – potrebbe essere l’ingrediente chiave per produrre un nuovo e più sostenibile bio-carburante per trasporti ecologici e anche disinfettante per le mani, che è diventato merce rara al tempo del Covid-19.
Il team guidato da Xiaoyu Yan dell’Environment and Sustainability Institute dell’Università di Exeter, ha analizzato il potenziale di produzione di bioetanolo dell’agave, una succulenta ad alto contenuto di zucchero ampiamente coltivata in Messico e dimostra che «La pianta potrebbe essere coltivata nell’Australia semi-arida come soluzione “verde” per la carenza di carburante per i trasporti del Paese .
I ricercatori britannici e australiani dicono che elaide. ha scoperto che «L’efficiente processo low-water potrebbe anche aiutare a produrre etanolo per disinfettante per le mani, che è molto richiesto durante la pandemia di Covid-19.
L’agave viene già ora coltivata da MSF Sugar per produrre di biocarburanti sulle Tablelands di Atherton nell’estremo nord del Queensland e uno degli autori dello studio, Daniel Tan del Sydney Institute of Agriculture, School of Life e dell’Environmental Sciences, Faculty dell’università s di Sydney è convinto che questa pianta abbia alcuni vantaggi significativi rispetto alle altre fonti esistenti di bioetanolo come la canna da zucchero e il mais: «La pianta di agave è una coltura ecologica che possiamo coltivare per produrre carburanti a base di etanolo e prodotti sanitari. Può crescere in aree semi-aride senza irrigazione e non è in concorrenza con le colture alimentari né richiede approvvigionamento idrico e fertilizzanti. L’agave è resistente al caldo e alla siccità e può sopravvivere alle estati calde dell’Australia».
Yan, sottolinea che «La nostra analisi evidenzia le possibilità di produrre bioetanolo dall’agave coltivata nell’Australia semi-arida, causando una pressione minima sulla produzione alimentare e sulle risorse idriche. I risultati suggeriscono che il bioetanolo derivato dall’agave è superiore a quello del mais e della canna da zucchero in termini di consumo e qualità dell’acqua, emissioni di gas serra e produzione di etanolo».
Lo studio ha utilizzato le analisi chimiche dell’agave di una fattoria di agave pilota nella Kalamia Estate, nel Queensland (vicino ad Ayr), realizzate da Kendall Corbin per il suo dottorato di ricerca all’università di Adelaide, sotto la supervisione della professoressa Rachel Burton. E la Corbin non ci crede quasi: «E’ favoloso che i risultati della mia analisi chimica possano essere utilizzati in uno studio sull’impronta economica e ambientale e avere applicazioni nel mondo reale».
Tan però evidenzia che «Dato il recente crollo del prezzo mondiale del petrolio, l’analisi economica suggerisce che una prima generazione di produzione di bioetanolo dall’agave non è attualmente commercialmente sostenibile senza il sostegno del governo, Tuttavia, questo con vale per la crescente domanda di nuovi prodotti sanitari a base di etanolo, come i disinfettanti per le mani. Questa è la prima valutazione completa del ciclo di vita e dell’analisi economica del bioetanolo prodotto da un esperimento di 5 anni su un campo di agave nel nord del Queensland. La nostra analisi dimostra che, con piante di agave di 5 anni è realizzabile una resa di bioetanolo di 7.414 litri per ettaro ogni anno».
Lo studio ha scoperto che la canna da zucchero produce 9,900 litri all’anno per ettaro, ma l’agave supera la canna da zucchero per tutta una serie di parametri, compresa la mancata eutrofizzazione delle acque dolci, l’ecotossicità marina e, soprattutto, il consumo di acqua. I ricercatori spiegano che «Per la stessa resa, l’agave utilizza il 69% in meno di acqua rispetto alla canna da zucchero e il 46% in meno di acqua rispetto al mais. Per l’etanolo da mais americano, la resa è inferiore all’agave: 3.800 litri all’anno per ettaro».
Tan conclude: «Questo dimostra che l’agave sarà la vincitrice economica e ambientale per la produzione di biocarburanti negli anni a venire».