Acqua: il ministero dell’Ambiente stanzia 100 milioni di euro per il miglioramento della qualità dei corpi idrici
Risorse dal Piano operativo ambiente Fsc 2014-2020, destinate alle Autorità di bacino distrettuali
[24 Aprile 2020]
Il ministero dell’ambiente ha dato via libera a oltre 100 milioni di euro per gli interventi di miglioramento della qualità dei corpi idrici in tutto il territorio nazionale, a cura delle Autorità di bacino distrettuali.
Si è infatti concluso, con la registrazione degli atti da parte della Corte dei Conti, il lavoro istruttorio svolto dal ministero per la valutazione dei progetti presentati dalle 7 Autorità di distretto, con le quali sono stati sottoscritti specifici accordi in base al Fondo per lo Sviluppo della Coesione (2014-2020), le cui risorse sono stanziate con la delibera Cipe 55/2016 nell’ambito del Piano operativo ambiente, un complesso di interventi finanziati in attuazione dell’asse 2 “Tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse” e in particolare della linea di azione 2.3.1 “Interventi per il miglioramento della qualità dei corpi idrici”, il cui obiettivo è il «Mantenimento e miglioramento della qualità dei corpi idrici».
Il ministro dell’ambiente Sergio Costa sottolinea che «E’ fondamentale il diritto a servizi idrici sicuri ed efficienti – oltre 100 milioni di euro per il miglioramento della qualità dei corpi idrici. Con questi finanziamenti vogliamo migliorarne lo stato di salute e la gestione, anche in rispetto degli obiettivi comunitari e dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Noi riteniamo che l’accesso all’acqua sia un diritto di tutti i cittadini e che garantirlo sia dovere di ogni Stato. La dotazione complessiva stanziata è pari a circa 102 milioni di euro, di cui oltre 101 milioni per le attività delle Autorità di distretto e il restante importo, circa 530 mila euro euro, per la realizzazione di un progetto che porterà alla definizione del Bilancio idrologico nazionale, con il coinvolgimento dell’Ispra. Il Bilancio consentirà di integrare le attività di monitoraggio previste dai Distretti, andando a sviluppare una metodologia uniforme su scala nazionale per la gestione dei dati idrologici, la loro elaborazione e stima delle componenti a scala distrettuale».
I progetti presentati dalle Autorità di distretto, dopo un’istruttoria della Direzione generale per la sicurezza del suolo e dell’acqua del ministero dell’ambiente, sono finanziati in base ai criteri territoriali definiti dalla linea di azione 2.3.1 del Piano operativo ambiente. Al ministero evidenziano che «Le risorse sono destinate a un vasto pacchetto di misure che fanno parte dei Piani di gestione delle acque e sono finalizzate a completare e rafforzare il quadro delle conoscenze sui fiumi, laghi e acque sotterranee del nostro Paese al fine di comprendere le dinamiche che impediscono il raggiungimento del buono stato dei corpi idrici. La loro salute costituisce infatti un obiettivo strategico in ambito comunitario e anche un elemento fondamentale per il conseguimento dell’accesso universale all’acqua e il rispetto degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’Onu.
Tra le azioni previste per colmare il gap conoscitivo, rientrano il monitoraggio quali-quantitativo e il bilancio idrico di bacino come passaggi chiave per raggiungere gli obiettivi di qualità dei corpi idrici previsti dalla direttiva 2000/60/CE. Inoltre, le risorse erogate potranno consentire di individuare nuovi criteri metodologici, rafforzare i sistemi di monitoraggio avanzati e realizzare modellazioni in grado di descrivere al meglio le dinamiche di dispersione e rilevare la presenza di inquinanti nei corpi idrici superficiali e sotterranei.
Infine, attraverso questi interventi finanziati dal Piano operativo ambiente, potrà essere ulteriormente rafforzato il processo di pianificazione distrettuale, a partire dal prossimo aggiornamento dei Piani di gestione delle acque.