La “super immunità” dei pipistrelli può spiegare come possono essere portatori di coronavirus senza ammalarsi

La convivenza pipistrelli-virus può far capire meglio come il Covid-19 ha fatto il salto di specie

[7 Maggio 2020]

I coronavirus come la MERS, la sindrome respiratoria acuta grave (SARS), e a quanto pare anche il virus SARS-CoV-2 che causa il Covid-19, hanno avuto origine nei pipistrelli, ma, mentre questi virus possono causare malattie gravi e spesso fatali nelle persone, per ragioni  precedentemente non ben comprese, i pipistrelli sembrano esserne immuni. Ora lo studio “Selection of viral variants during persistent infection of insectivorous bat cells with Middle East respiratory syndrome coronavirus”, pubblicato su Nature Scientific Reports da un team di ricercatori dell’università del Saskatchewan (USask) e della McMaster University ha scoperto come i pipistrelli possono essere portatori della MERS senza ammalarsi. I ricercatori canadesi sono convinti che «Questa ricerca potrebbe far luce su come i coronavirus fanno il salto negli esseri umani e in altri animali.

No degli autori dello studio, Vikram Misra del Department of veterinary microbiology del Western college of veterinary medicine dell’USask, spiega che «I pipistrelli non si liberano del virus e tuttavia non si ammalano. Volevamo capire perché il virus MERS non blocca le risposte immunitarie dei pipistrelli come avviene negli esseri umani». I ricercatori hanno dimostrato per la prima volta che, grazie a importanti adattamenti sia nel pipistrello che nel virus che “lavorano” insieme, le cellule di un vespertilio bruno (Myotis lucifugus), un pipistrello insettivoro, possono essere infettate persistentemente f dal coronavirus MERS per mesi e che, come spiega ancora Misra, «Invece di uccidere le cellule del pipistrello come fa il virus con le cellule umane, il coronavirus entra in una relazione a lungo termine con l’ospite e viene mantenuto dal “super’ sistema immunitario unico del pipistrello. Pensiamo che il SARS-CoV-2 operi allo stesso modo. Il lavoro del team suggerisce che gli stress subiti dai pipistrelli, come i mercati bagnati, altre malattie e possibilmente la perdita dell’habitat, possono avere un ruolo nel passaggio del coronavirus ad altre specie.  Quando un pipistrello sperimenta uno stress per il suo sistema immunitario, interrompe questo equilibrio sistema immunitario-virus e permette al virus di moltiplicarsi».

Lo studio è stato condotto da un team di ricercatori del Western College of Veterinary Medicine e VIDO-InterVac alla Vaccine and Infectious Disease Organization-International Vaccine Centre (VIDO-InterVac) dell’USask, una delle più grandi strutture di ricerca di contenimento livello 3 al mondo. Uno degli autori dello studio, Darryl Falzarano di VIDO-InterVac, sottolinea. «Abbiamo visto che il Coronavirus MERS può adattarsi molto rapidamente a una particolare nicchia e, anche se non comprendiamo completamente cosa sta succedendo, questo dimostra come i coronavirus siano in grado di passare da specie a specie così facilmente». Falzarano  ha sviluppato il primo trattamento potenziale per  MERS-CoV e sta guidando il lavoro di VIDO-InterVac per sviluppare un vaccino contro il Covid-19.

I ricercatori canadesi ricordano che «Finora, il virus SARS-CoV-2 ha infettato più di 3,5 milioni di persone in tutto il mondo e ucciso il 7% delle persone infette. Al contrario, il virus MERS ha infettato quasi 2.500 persone nel 2012 ma ha ucciso una persona su tre infettata. Non esiste alcun vaccino per SARS-CoV-2 o MERS. Mentre i cammelli sono gli ospiti intermedi noti di MERS-CoV, i pipistrelli sono sospettati di essere l’ospite ancestrale». MIsra aggiunge che «I coronavirus si adattano rapidamente alle specie che infettano,  ma si sa poco sulle interazioni molecolari di questi virus con i loro ospiti pipistrelli naturali. Uno studio del 2017 guidato dall’USask ha dimostrato che i coronavirus di pipistrello possono persistere nel loro ospite, i pipistrelli in natura, per almeno 4 mesi di ibernazione. Quando vengono esposte al virus MERS, le cellule di pipistrelli si adattano, non producendo proteine che causano infiammazioni che sono i segni distintivi della malattia, ma piuttosto mantengono una risposta antivirale naturale, una funzione che si spegne in altre specie, compresi gli esseri umani. Allo stesso tempo, anche il virus MERS si adatta alle cellule ospiti dei pipistrelli, mutando molto rapidamente un gene specifico, Operando insieme, questi adattamenti fanno sì che il virus rimanga a lungo termine nel pipistrello, ma che venga reso innocuo fino a quando qualcosa, come una malattia o altri fattori di stress, sconvolge questo delicato equilibrio».

Ora il team canadese intende capire come il virus MERS trasmesso dai pipistrelli si adatta all’infezione e alla replicazione nelle cellule dei camelidi e umane. Misra conclude: «Queste informazioni possono essere fondamentali per prevedere il prossimo virus dei pipistrelli che causerà una pandemia».