Progressi nella lotta contro l’invasione delle locuste in Africa orientale e nello Yemen

Ma la Fao avverte che persiste la minaccia alla sicurezza alimentare e mancano i fondi

[11 Maggio 2020]

Oggi, presentando il rapporto “Desert locust upsurge – Progress report on the response in the Greater Horn of Africa and Yemen” il direttore generale della Fao, Qu Dongyu ha annunciato che «Sono stati fatti notevoli progressi nella lotta contro la recrudescenza delle locuste in Africa orientale e nello Yemen». Ma ha anche sottolineato «la necessità di fare di più per scongiurare la crisi per la sicurezza alimentare, in quanto è in corso la stagione delle piogge, che non solo fornisce mezzi di sussistenza ad agricoltori e pastori, ma crea anche condizioni favorevoli alla riproduzione delle locuste». Qu ha confermato che «Le attività di monitoraggio e controllo dell’Agenzia delle Nazioni Unite sono andate avanti nonostante i vincoli imposti dal COVID-19 e da altre sfide». «La locusta è considerata il parassita migratorio più micidiale del mondo e un solo sciame che copre un chilometro quadrato può essere composto da 80 milioni di esemplari».

Secondo le stime preliminari della Fao «720.000 tonnellate di cereali, sufficienti a sfamare per un anno cinque milioni di persone, sono state messe in salvo in 10 Paesi, il che ha impedito che la diffusione delle locuste potesse danneggiare molti altri ettari di terra. Altre 350.000 famiglie di pastori sono state messe al riparo da questo pericolo». L’appello sulle locuste lanciato dalla Fao  a gennaio riguarda ora 10 paesi: Gibuti, Eritrea, Etiopia, Kenya, Somalia, Sud Sudan, Sudan, Tanzania, Uganda, Repubblica Unita di Tanzania e Yemen.

Il rapporto indica che «Da quando a gennaio la Fao ha lanciato la sua risposta alle locuste, il suo appello è stato finanziato con 130 milioni di dollari. Tuttavia i finanziamenti si sono concentrati sulle attività di monitoraggio delle locuste ed è necessario un sostegno molto maggiore per le attività di supporto ai mezzi di sussistenza». Qu ha ringraziato i leader politici dei Paesi colpiti per i loro sforzi nel mobilitare personale e risorse e nel collaborare a stretto contatto con la Fao per progettare, monitorare e implementare le attività di controllo. Mentre le attività di monitoraggio e controllo delle locuste sono guidate dai governi nazionali, la FAO fornisce supporto strategico sotto forma di pesticidi, biopesticidi, attrezzature, velivoli e formazione. Quest’anno nei dieci paesi inclusi nell’appello della FAO sono stati controllati finora oltre 365.000 ettari di terra.
Qu ha ribadito che «I nostri progressi sono stati notevoli, ma la battaglia è lunga e non è ancora finita. Nei prossimi mesi un maggior numero di persone rischierà di perdere i mezzi di sussistenza, aggravando lo stato della sicurezza alimentare».

Infatti, mentre molte aree coltivate sono ora relativamente libere dalle locuste, si è riprodotta la prima ondata di sciami e a giugno una seconda ondata di locuste passerà dalla fase giovanile a quella adulta, innalzandosi in volo proprio nel momento critico in cui molti agricoltori dell’Africa orientale si preparano al raccolto. La Fao ricorda che «La recrudescenza in corso è particolarmente allarmante nella più vasta regione dell’Africa orientale, in quanto le previsioni pubblicate di recente nel Rapporto Globale sulle Crisi Alimentari indicano che nella seconda metà del 2020 oltre 25 milioni di persone saranno esposte a insicurezza alimentare acuta. Nello Yemen, dove le locuste si riproducono nelle impervie zone interne, altri 17 milioni di persone sono esposte a insicurezza alimentare acuta.  Queste stime sono state fatte prima della comparsa del COVID-19 in una regione già afflitta dall’insicurezza alimentare acuta».
Qu è preoccupato: «Possiamo e dobbiamo proteggere le persone vulnerabili dalle conseguenze di molteplici crisi: conflitti, eventi climatici estremi, locuste e il Covid-19, che minacciano un ulteriore e drammatico peggioramento della loro sicurezza alimentare. Per farlo, dobbiamo intensificare ulteriormente i nostri sforzi e concentrarci non solo sul monitoraggio, ma anche sul sostegno ai mezzi di sussistenza degli agricoltori e dei pastori, in modo che possano superare questa fase”»
La fao avverte  che, mentre i governi continuano a incrementare i loro sforzi per controllare la recrudescenza in corso con il suo sostegno, «Le condizioni rimangono estremamente favorevoli alla riproduzione delle locuste e richiederanno sforzi massicci e geograficamente estesi.  La versione rivista dell’appello, che sarà lanciata nelle prossime settimane, dovrebbe cercare risorse anche per la Repubblica Islamica dell’Iran e per il Pakistan, che stanno affrontando le invasioni di locuste, e intensificare gli sforzi di preparazione nella regione del Sahel, che potrebbe essere anch’essa colpita».