Con il decreto Rilancio arriva il primo sussulto del Green deal italiano
La misura chiave è il superbonus al 110% per efficienza energetica e adeguamento antisismico, ma resta molto da fare (e da semplificare)
[14 Maggio 2020]
Ci sarà tempo per analizzare con maggiore dettaglio i provvedimenti contenuti nel decreto Rilancio – varato ieri sera dal Cdm ma ancora in attesa della pubblicazione in Gazzetta ufficiale e di approdare poi in Parlamento per la conversione in legge –, ma è già chiaro che stavolta la montagna non ha partorito un topolino: «Un testo complesso – l’ha definito il premier Conte – Ci sono oltre 250 articoli ma tenete conto che parliamo di 55 miliardi di euro, pari a due manovre, due leggi di bilancio». Certo ancora non è sufficiente per far fronte a un calo del Pil stimato pari a -9,5% quest’anno, ma alcune iniziative adottate – in primis sul superbonus al 110% per efficienza energetica e adeguamento antisismico – lasciano sperare in una ripresa quanto meno impostata su binari più sostenibili rispetto a quelli che ci hanno accompagnato finora.
Come spiegano dal Governo, il superbonus consiste in una detrazione nella misura del 110% delle spese sostenute tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021 per specifici interventi volti ad incrementare l’efficienza energetica degli edifici (ecobonus), la riduzione del rischio sismico (sismabonus) e per interventi ad essi connessi relativi all’installazione di impianti fotovoltaici e colonnine per la ricarica di veicoli elettrici. Per tali interventi – come per altre detrazioni in materia edilizia specificamente individuate – in luogo della detrazione, il contribuente potrà inoltre optare per un contributo sotto forma di sconto in fattura da parte del fornitore, che potrà recuperarlo sotto forma di credito di imposta cedibile ad altri soggetti, comprese banche e intermediari finanziari, ovvero per la trasformazione in un credito di imposta. Si tratta dunque di un’importante innovazione rispetto all’ecobonus e sismabonus finora esistenti, che aspetta però di essere valutata sul campo.
«L’ecobonus e il sismabonus, attualmente al 65 e al 50%, passano entrambi al 110% – afferma il sottosegretario Fraccaro – Un superbonus rivoluzionario perché consentirà di ottenere anche lo sconto in fattura, quindi senza alcun esborso economico da parte dei cittadini, e per la prima volta sarà cedibile a fornitori o a terzi, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, per l’intero ammontare dei lavori effettuati. Con il superbonus al 110% vogliamo consentire a tutti i cittadini di rendere più efficienti e sicure le proprie abitazioni a costo zero, traghettando l’Italia in un futuro sempre più sostenibile che abbiamo in prestito dalle prossime generazioni».
Tra le misure approvate spicca poi il cosiddetto bonus bici: «Grazie a 120 milioni di fondi del ministero dell’Ambiente e alla collaborazione con il Mit – dichiara il ministro Costa – viene introdotto il bonus bici che consentirà ai cittadini di acquistare una bici, classica o a pedalata assistita, o un monopattino ottenendo un contributo fino a 500 euro e al 60% del costo».
Allargando il campo d’osservazione, dal decreto Rilancio emerge un finanziamento da 1,4 miliardi di euro per la ricerca scientifica e 4.000 posti da ricercatore per università ed enti pubblici di ricerca; per i lavoratori invece le misure messe in campo arrivano a 25,6 miliardi di euro, che verranno impiegati per rifinanziare e rafforzare cassa integrazione e bonus autonomi.
Certo anche le lacune non sono poche, con anche qualche passo indietro. Ad esempio vengono rinviate al 1° gennaio 2021 plastic tax e sugar tax. Per il mese di maggio si introduce il “reddito di emergenza”, destinato al sostegno dei nuclei familiari in condizioni di necessità economica da Covid-19: sarà erogato in quote pari a un minimo 400 euro, ma le risorse destinate alla misura rimangono poche. Così come rimane da rafforzare il sostegno agli enti locali: al fine di assicurare ai Comuni, alle province e alle città metropolitane le risorse necessarie per l’espletamento delle funzioni fondamentali, per l’anno 2020, viene istituito un fondo con dotazione di 3,5 miliardi di euro, ma le dimensioni della crisi messe in luce con chiarezza dai sindaci mostrano che resta molto da fare su questo fronte.
La speranza è che i passaggi parlamentari possano arricchire e migliorare il testo, appesantito da un’enorme mole di burocrazia e burocratese, ma l’esperienza storica non suggerisce purtroppo ottimismo su questo fronte.