Coronavirus, Utilitalia: le acque potabili e depurate sono sicure

Tellini: «Pronti a collaborare a nuovi progetti di analisi per continuare a tutelare la salute dei cittadini»

[18 Maggio 2020]

Il webinar “Covid-19: sicurezza del ciclo idrico integrato e prospettive di ricerca”, organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Cnr-Irsa è servito a rassicurare scientificamente rispetto ai rischi per la salute in relazione al Covid-19 e a ribadire la solidità scientifica e operativa dei processi di controllo su acque potabili e reflue depurate in Italia

Nel suo intervento, Tania Tellini, coordinatrice delle attività del Settore Acqua di Utilitalia,  ha evidenziato che «Le acque potabili sono sicure rispetto alla trasmissione del coronavirus e, grazie agli impianti e alle tecnologie già in essere, le acque correttamente depurate possono tornare ad essere restituite all’ambiente senza rischi. Il ruolo fondamentale dei gestori servizio idrico integrato è ancora più centrale in questa fase: la forte industrializzazione del sistema, che ha avuto un’importante spinta propulsiva anche dalle attività dell’Autorità di regolazione, permette oggi di poter contare su laboratori, strutture impiantistiche, competenze e know how che configurano i gestori come veri e propri custodi della risorsa idrica».

La Tellini ha ricordato che «Le aziende del settore effettuano migliaia di controlli giornalieri sulla qualità dell’acqua sia prelevata che restituita all’ambiente, con una filiera che occupa oltre 100.000 persone per garantire ai cittadini un’acqua sicura, ecologica ed economica. Migliaia i controlli realizzati sulle acque reflue e ancora maggiore su quelle potabili, dove il numero complessivo di campionamenti effettuati dai gestori, rappresenta il 178% in più delle analisi rispetto al minimo che sarebbe richiesto».

Nelle ultime settimane l’attività di ricerca di tracce virali nelle acque fognarie – che compete ai soggetti istituzionali competenti in materia di sanità pubblica – ha visto Utilitalia da subito interessata e partecipe e anche tutti i gestori contattati si sono messi a disposizione degli enti di ricerca con trasparenza e collaborazione.

La coordinatrice delle attività del Settore Acqua di Utilitalia, ha concluso: «Tra Utilitalia e l’Istituto Superiore di Sanità esiste da sempre un rapporto di confronto costante volto all’obiettivo comune di tutela della salute dei cittadini”, anche perché gli istituti di ricerca “promuovono, nell’interesse collettivo, nuove conoscenze fondamentali per il progresso tecnologico anche del nostro comparto”. In questo contesto, “nell’ambito di un possibile progetto strutturato dall’Iss che veda coinvolte le istituzioni locali ed esperti sanitari con l’obiettivo di monitorare con analisi indirette, non invasive e su ampia scala, l’evoluzione della presenza del virus nelle comunità ed ottimizzare le conseguenti azioni sanitarie, siamo pronti a collaborare mettendo a disposizione le nostre competenze. Insieme, possiamo così cogliere questa opportunità per avanzare concretamente nei servizi alla salute pubblica e per dare valore all’importante expertise che il nostro Paese può esprimere nel settore idrico».