La Turchia attacca nuovamente l’Iraq e i kurdi. Utilizzate anche armi chimiche?

Aerei, elicotteri, droni e commandos turchi nel Kurdistan irakeno. in corso l’operazione Tiger Claw

[18 Giugno 2020]

La sera del 16 giugno il ministero della difesa della Turchia ha annunciato con un Tweet il lancio dell’operazione Tiger Claw – artiglio di Tigre – nella regione di Haftanin, nel Kurdistan autonomo irakeno, «Al fine di neutralizzare gli elementi del ”Kurdistan Workers Party“ (PKK) e altri elementi terroristici che minacciano la sicurezza del nostro popolo e dei nostri confini, la vittoria ha raggiunto gli eroi di le unità commando che si trovano attualmente nell’area di Haftanin».

In realtà l’attacco turco nel nord dell’Iraq era già iniziato nella notte del 15 giugno quando, come denuncia l’agenzia kurda ANF, l’aviazione turca «ha effettuato un massiccio attacco aereo nel Kurdistan meridionale. Gli attacchi aerei hanno preso di mira la zona di difesa della Media, le regioni di Maxmur e Shengal (Sinjar) e hanno colpito diverse località compreso un ospedale nella regione di Sherdesht dove si sono rifugiati i sopravvissuti al genocidio dell’Isis (lo Stato Islsamico/Daesh, ndr) contro gli yazidi».

Intervenendo a Rohani TV, Foza, una esponente della co-presidenza del consiglio del Partito dell’Unione democratica (PYD) aveva subito detto che «Tutto il popolo kurdo in tutte e quattro le quattro parti del Kurdistan e in Europa ed anche i loro amici devono prendere posizione e adottare iniziative democratiche, manifestare la loro resistenza contro questi attacchi. Questa aggressione non è rivolta solo a Shengal e Maxmur. Prende di mira l’esistenza del popolo kurdo. Invito il popolo kurdo ad esercitare il proprio diritto all’autodifesa».

L’attacco al territorio irakeno sembra in grande stile, con armi pesanti e forse anche proibite, e già il 15 Giugno 2020 l’ANF denunciava che «Ci sono segnalazioni che gli aerei da guerra turchi potrebbero aver lanciato bombe chimiche su Maxmur durante l’attacco simultaneo che ha coinvolto anche la zona di difesa della Medya e Shengal. La popolazione di Maxmur ha segnalato che una delle bombe lanciate dagli aerei da guerra turchi e che ha colpito una roccia era diversa dalle altre. Hanno aggiunto che potrebbe essere una bomba chimica poichè ha ricordato un odore strano e diverso. Nella prime ore del 15 giugno, l’esercito turco ha bombardato la zona di difesa della Medya, di Maxmur e Shengal con oltre 30 aerei da guerra e UAV (velivolo aereo senza pilota ndr). A seguito del bombardamento, molte case e stalle appartenenti agli abitanti del villaggio sono rimaste danneggiate e si sono verificati incendi in molte altre zone. Sono emerse nuove immagini dell’attacco al campo profughi di Maxmur. Come si può vedere dalle immagini, una delle bombe sganciate sembra molto diversa dalle altre. Sebbene avesse colpito una zona rocciosa è esplosa con un’enorme fiamma che è rimasta accesa per molte ore. La popolazione di Maxmur che si è recata sul luogo ha affermato che c’era una specie di odore di mela e hanno sentito una sensazione di bruciore in gola. La gente di Maxmur vuole che questa bomba venga analizzata per scoprire se contenesse sostanze chimiche».

Negli ultimi anni, le forze armate turche hanno effettuato intense operazioni contro i combattenti del PKK, che considerano terroristi, sia in Iraq che in Siria, giustificandole come risposte agli attacchi lanciati o pianificati dal Pkk che combatte in Turchia contro i diversi governi nazionaòisti e islamisti da oltre 30 anni.

Il ministro degli esteri iracheno ha convocato per l’ennesima volta l’ambasciatore turco a Baghdad e gli ha consegnato un memorandum di protesta, accusando nuovamente la Turchia di violare  la sovranità dell’Irak.  Ma la Turchia – che ormai ha proprie forze al soldo in tre Paesi: Siria, Libia e Iraq –  ribatte di aver lanciato l’Operation Tiger Claw, che coinvolge commandos, elicotteri, droni e bombardamenti aerei, per «autodifesa legittima» contro i guerriglieri kurdi.