Quanto è circolare la bioeconomia?
Quali sono le sfide e le opportunità associate a una transizione verso una bioeconomia circolare nell'era post Covid-19? Un webinar per scoprirlo
[19 Giugno 2020]
Guardando alla bioeconomia in una versione omnicomprensiva, il (macro)settore appare in grande spolvero nel nostro Paese: l’ultimo report redatto da Intesa Sanpaolo nel merito mostra che in Italia la bioeconomia – intesa come sistema che utilizza le risorse biologiche, inclusi gli scarti, per la produzione di beni ed energia – occupa oltre due milioni di persone e genera un output pari a circa 345 miliardi di euro (dati 2018), al terzo posto in Europa dopo Germania e Francia e in crescita di oltre 7 miliardi di euro rispetto al 2017 (+2,2%) grazie in particolare al contributo della filiera agro-alimentare.
Presentando il rapporto, Laura Campanini di Intesa Sanpaolo ha sottolineato che «la logica circolare è un fattore cruciale per lo sviluppo della bioeconomia: l’Italia ha sviluppato buone pratiche ed esperienze innovative e in alcuni territori ha ottimizzato virtuosamente la raccolta differenziata, il riciclo e il riutilizzo di biocomponenti. I rifiuti organici prodotti dalla filiera agroalimentare sono una fonte importante di biomassa e rappresentano una risorsa da valorizzare piuttosto che uno scarto da smaltire. La sostenibilità della filiera agroalimentare è strettamente legata sia al modello produttivo e di consumo sia alla riduzione degli sprechi e alla valorizzazione degli scarti. La dotazione di impianti e gli assetti normativi e regolamentari sono cruciali per garantire la chiusura del cerchio in modo sostenibile».
Ma quant’è davvero circolare la bioeconomia? Il primo problema sta nelle definizioni, di entrambe. Perché finora sono state proposte ben 114 definizioni di economia circolare (Kirchherr, Reike e Hekkert, 2017) e non è facile declinarle ulteriormente in termini di bioeconomia.
Il webinar Making the transition to a circular bioeconomy sustainable and inclusive, su cui si aprirà il sipario alle 11 del 29 giugno con la partecipazione tra gli altri dell’economista ambientale Massimiliano Mazzanti – storica firma del nostro think tank redazionale, Ecoquadro – proverà a fare un po’ di chiarezza mettendo alcuni punti fermi: a partire dall’economia circolare, definita (Geissdoerferp et al. 2017, p. 759) come “un sistema rigenerativo in cui input di risorse e sprechi, emissioni e perdite di energia sono ridotti al minimo rallentando, chiudendo e restringendo i cicli di materiali e di energia”, dove la bioeconomia rappresenta il segmento “rinnovabile” dell’economia circolare (EC 2018).
Per maggiori informazioni: https://sustainability-1.sciforum.net/.