Riceviamo e pubblichiamo

Come affrontare in modo sostenibile i lavori di manutenzione su spiagge e litorali? Il caso di Ostia Ponente

Queste attività, se eseguite con metodi eccessivamente impattanti, incrementano anziché contenere l’erosione costiera

[26 Giugno 2020]

I lavori di manutenzione eseguiti sul litorale di Ostia Ponente inerenti la rimozione dei tronchi, la pulizia delle spiagge, l’installazione di passerelle, il livellamento dell’arenile e l’utilizzo di macchinari pesanti in grado di giungere in profondità incrementano l’erosione costiera. Inoltre, tali lavori non garantiscono la rimozione completa dei rifiuti depositati sull’arenile.

Problema: Il trasporto eolico e la gestione della sabbia depositata sulla strada

L’intervento riguardante l’abbassamento del livello della sabbia a ridosso del muretto del lungomare Duca degli Abruzzi incrementa le perdite di sedimento dal sistema spiaggia in quanto modifica ed altera il profilo morfologico. Tale operazione è stata effettuata, anche, per garantire il posizionamento delle passerelle.

Il livellamento e il posizionamento delle passerelle non sono interventi risolutivi in quanto potranno solamente ridurre il quantitativo trasportato dal vento.

Soluzione:

Il problema della sabbia depositata sulla strada a causa del trasporto eolico può essere facilmente risolto utilizzando delle barriere frangivento o delle incannucciate.Tali barriere rappresentano un ottimo metodo per limitare la perdita di sabbia dalle spiagge. Il posizionamento di tali strutture sulla spiaggia, infatti, impedirà il trasporto eolico e il conseguente deposito della sabbia sulla strada del lungomare da gestire come rifiuto urbano ai sensi dell’articolo 184, comma 2, lett. d) del D. Lgs. n°. 152/2006.

Un’efficace barriera frangivento dovrebbe essere costituita da reti plastiche di altezza di 1 – 1.5 metri con maglia da 1 – 2 mm, sostenute da paletti o telai in legno, o altro materiale idoneo, posizionate il più possibile lontano dalla riva, con elementi orientati opportunamente secondo la direzione dei venti dominanti.

L’opzione può risultare efficace anche su spiagge di limitata ampiezza sempre in relazione alle condizioni locali.

Le opere sopra descritte possono essere realizzate anche con materiali biodegradabili, quali legno, stuoie di canne, corda di canapa, bioreti, ecc… Le barriere frangivento possono essere utilizzate anche nelle spiagge situate in ambienti antropici.

Problema: La pulizia delle spiagge

Per quanto concerne l’utilizzo di mezzi meccanici si rileva che potrebbero determinare la torbidità delle acque prossime alla battigia in quanto, in un’area soggetta alle onde di risacca, il rimescolamento di sedimenti, dei rifiuti e della sostanza organica liberata dai residui (ad es. resti di vegetali o di bivalvi) determina la formazione di schiuma.

Infine, gli interventi effettuati con mezzi meccanici che giungono in profondità incrementano l’erosione costiera sulle spiagge sabbiose in quanto la rottura degli aggregati di sabbia libera le singole particelle di sedimento. Tali particelle trasportate dal vento vengono disperse e non possono essere più accumulate sulla spiaggia. Tali particelle non vengono perse dal sistema spiaggia solo se vengono trattenute dalla vegetazione, dai tronchi, da barriere frangivento o, ove possibile, dalla presenza della vegetazione sulle dune.

Inoltre l’uso di tali veicoli determina la variazione dei caratteri morfo-topografici e l’usura della spiaggia tale da modificarne la granulometria.

L’utilizzo di mezzi pesanti, infatti, modifica il naturale profilo morfologico rendendo la spiaggia più vulnerabile alle mareggiate.

Soluzione:

Fra le misure prioritarie da assumere occorre introdurre buone pratiche per la pulizia degli arenili poiché permettono di ridurre le perdite dal sistema spiaggia.

Il veicolo pulisci spiaggia, cd. “Solarino”[1], a controllo remoto e a propulsione solare è in grado di ridurre al minimo sino quasi ad annullare qualsiasi impatto sul sistema spiaggia. Tale veicolo non determina l’usura e la compattazione della spiaggia.

Tale veicolo è fondamentale in quanto tutela l’integrità funzionale dei sistemi mobili costieri adibiti ad uso turistico. È bene ricordare, infatti, che le spiagge sabbiose sono continuamente sottoposte all’azione del moto ondoso e del clima. Inoltre, la loro morfologia è dinamica e non statica.

Problema: Le passerelle

Per quanto riguarda il posizionamento della passerella con manufatti di cemento prefabbricati sull’arenile si evidenzia che è un intervento invasivo e non in linea con i principi di tutela ambientale e di riduzione del consumo di suolo.

Per garantire che tali passerelle siano “removibili” occorre stipulare degli accordi fra il Municipio di competenza e gli stabilimenti balneari o il soggetto pubblico responsabile delle operazioni di posizionamento (messa in posa e rimozione) ad inizio ed a fine stagione di ogni anno.

Per la rimozione delle sopra menzionate passerelle occorre utilizzare un macchinario dotato di ventosa in grado di sollevarle. Il transito dei mezzi meccanici pesanti in spiaggia è uno dei tanti fattori che causa il fenomeno di erosione costiera sul nostro litorale.

Il posizionamento di tali passerelle determina il compattamento dei sedimenti e, conseguentemente, la perdita permanente di ingenti quantitativi di sabbia. Tutto ciò fa sì che la forza erosiva diventi più rapida e intensa.

Infine il loro collocamento a ridosso del muretto del lungomare non permetterà un accesso al mare facilitato per le persone aventi disabilità permanenti o temporanee. Tutto ciò potrà essere garantito dalla presenza congiunta di personale adeguato e di sedie job.

Soluzione:

Le passerelle dovrebbero essere realizzate in legno, in fibra di cocco, in fibra di juta o con altro materiale ignifugo al fine di garantire il minore impatto ambientale.

In fase di pianificazione e progettazione di un’opera, sarebbe necessario tenere conto, non solo dei costi e dell’efficacia di un’opera nel risolvere i problemi, ma anche degli effetti ambientali che la sua presenza può generare sull’ambiente emerso e sommerso.

Inoltre l’accesso alla spiaggia deve essere realizzato con percorsi sinuosi, così che il vento non possa incanalarvisi, e senza operare tagli artificiali.

Problema: La pulizia e i materiali spiaggiati

I materiali (ad es foglie, rami, tronchi, canne, materiale sminuzzato e conchiglie) accumulati sulle spiagge rappresentano un importante elemento di ripascimento naturale dell’arenile.

I tronchi spiaggiati, infatti, esercitano un’azione di sostegno per la sabbia in quanto ostacolano l’erosione eolica e marina.

Soluzione:

Occorre introdurre il divieto di asportazione dei tronchi spiaggiati in modo che possano esercitare funzioni di contrasto all’azione del mare e del vento nonché di trappola per i sedimenti. La bellezza paesaggistica esercitata dalla presenza dei tronchi sulle spiagge dovrebbe essere tutelata.

[1] Rivista SIGEA n.2/2020

di Ilaria Falconi*

*Tecnico ISMEA presso il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Consigliere Nazionale SIGEA (Società Italiana di Geologia Ambientale), Consigliere SIGEA (Società Italiana di Geologia Ambientale) Sez. Lazio