Babel, quale futuro? Il mondo visto dalla pandemia
A fronte di un pericolo globale, le conseguenze non sono uguali per tutti e tutte
È on line il pdf dell’ultimo numero della nostra rivista “Babel”: si tratta di un numero speciale che fa il giro del mondo per capire che cosa è successo negli ultimi mesi e tentare di capire cosa succederà nel futuro prossimo.
Fin dall’inizio della quarantena in Italia, e di quella che progressivamente è stata instaurata nei vari paesi dove lavoriamo, ci siamo mossi per riorganizzare i progetti, per capire le nuove esigenze (sanitarie certo, ma non solo) dei beneficiari e delle beneficiarie dei nostri progetti.
Ci siamo organizzati con le associazioni partner e con i cooperanti rimasti al loro posto di lavoro nonostante le incertezze dell’epidemia, per riorientare il nostro presente e il nostro futuro, che inevitabilmente ci sembrava delinearsi all’orizzonte in modo del tutto nuovo. Su tutto ci è sembrato importante allargare gli orizzonti e raccontare cosa stesse succedendo anche lontano da noi (ma poi quanto lontano?). Per questo tra le prime iniziative messe in campo c’è stata quella che abbiamo chiamato l’Antenna dei diritti: una mappatura sulle violazioni dei diritti al tempo del Covid-19. Perchè sappiamo che a fronte di un pericolo – che pure questa volta è stato globale – le conseguenze non saranno uguali per tutti e tutte.
Il rischio che le fasce più vulnerabili della popolazione, donne, giovani, migranti, rifugiati e profughi, popoli indigeni, disabili, persone Lgbtqi, o ancora le tante comunità rurali isolate e prive di tecnologia con cui lavoriamo, subissero i danni maggiori, era molto alto. Sia a causa dell’effetto diretto dell’epidemia sulla salute e sulla vita delle persone ma anche per quello indiretto delle misure restrittive assunte dai governi a tutela della salute ed inevitabilmente incidenti su diritti fondamentali quali quello al lavoro, all’educazione, alla protezione, alla libertà di associazione e manifestazione, ad un livello di vita dignitoso e molti altri.
Da subito quindi ci siamo messi a raccogliere dati e storie sulle eventuali violazioni dei diritti in tutto il mondo, ma anche a farli conoscere e laddove possibile, intervenire con richieste a istituzioni e organismi internazionali. Ogni settimana la redazione di COSPE ha dunque diffuso articoli che raccontavano attraverso le voci dei protagonisti e dati di prima mano, cosa stesse succedendo durante la pandemia e dove si dovesse tenere la guardia alta.
Questo numero li raccoglie tutti e tenta così di fare una panoramica su quanto è successo e stimolare una discussione su quanto ci aspetta. In particolare questo “Babel” contiene un inserto di 12 pagine sull’Amazzonia e i popoli custodi. A loro abbiamo dedicato gran parte degli sforzi della nostra “Antenna dei diritti” perché proprio questa parte della terra e i suoi abitanti si sono dimostrati essere tra i più fragili ed esposti all’emergenza da Covid. E con loro tutto il patrimonio di ricchezza bio-culturale che appartiene a tutti noi. Troverete, dunque, interviste, appelli, racconti e la nostra campagna a sostegno di alcune di queste popolazioni.