Tartaday 2020, Il 13 agosto Legambiente festeggia le tartarughe marine
Centri di recupero aperti al pubblico, attività ludico-informative sulle spiagge, liberazioni in mare
[10 Agosto 2020]
Il 13 agosto Legambiente festeggia il Tartaday 2020, una giornata nazionale di informazione e sensibilizzazione dedicata alle tartarughe marine animata da numerosi centri di recupero aderenti al progetto europeo Tartalife e da una serie di organizzazioni impegnate localmente in attività di salvaguardia della Caretta caretta, una specie protetta purtroppo minacciata da pesca professionale, traffico nautico ed inquinamento.
L’edizione 2020 del Tartaday 2020 promossa nell’ambito del progetto europeo TartaLife è organizzata da CNR Irbim, Legambiente, Legambiente Gallipoli Legambiente Arcipelago Toscano, Legambiente Pisa, Centro Recupero Tartarughe Marine Legambioente di Manfredonia, Marine Turtle Point Legambiente di Pioppi , Legambiente SIcilia, Parco Naturale Maremma, Area Marina Protetta Isole Pelagie, Riserva Naturale Lampedusa, Area Marina Protetta Isola Asinara, Filicudi Wildlife Conservation, Fondazione Cetacea, CESTHA.
Il Cigno Verde sottolinea che «Quest’anno sarà una triplice festa: perché le nidificazioni sulle spiagge italiane hanno raggiunto un numero elevatissimo (160 nidi confermati ad oggi rispetto al centinaio del 2019), perché in tante regioni i Centri di recupero apriranno al pubblico e realizzeranno attività informative sul mondo delle tartarughe marine e perché proprio dal 13 agosto partirà una virtuosa collaborazione tra Acqua dell’Elba e Legambiente che con la campagna TartaLove promuove azioni a favore delle tartarughe marine».
A fare festa alle tartarughe marine è anche Acqua dell’Elba che, sostenendo l’iniziativa, devolverà il 10% del prezzo di ogni Profumatore d’Ambiente nella fragranza ‘Isola d’Elba’ da 500 ml. venduto sino al 31 dicembre 2020 nei negozi monomarca e online, proprio alla campagna di Legambiente Tartalove, che attraverso donazioni e adozioni simboliche finanzia i centri di recupero delle tartarughe marine, le attività di monitoraggio dei nidi sulle spiagge e le cure mediche per gli esemplari curati e rimessi in libertà.
Il presidente di Acqua dell’Elba, Fabio Murzi, sottolinea che «La collaborazione con Legambiente è un’iniziativa importante che abbiamo accolto e condiviso con grande piacere, perché in linea con l’impegno e la passione che noi di Acqua dell’Elba dedichiamo alla tutela e alla valorizzazione del mare, del suo ambiente e della sua bellezza».
Stefano Di Marco responsabile della campagna Tartalove di Legambiente, evidenzia: «Siamo molto contenti – del supporto di Acqua dell’Elba alla nostra iniziativa a favore delle tartarughe marine che, ormai da qualche anno, hanno cominciato a frequentare abitualmente il mare della Toscana e dell’Arcipelago. Quest’anno sono già stati accertati 4 nidi e ci sono stati documentati tentativi di nidificazione sia all’Elba che all’isola del Giglio. Dati importanti che testimoniano che l’areale di nidificazione della Caretta caretta si va estendendo a nord complici probabilmente anche i cambiamenti climatici».
Sono ben 160 i nidi scoperti in questi mesi da istituzioni scientifiche e da associazioni ambientaliste tra cui Legambiente coinvolte nei monitoraggi: 62 in Sicilia, 58 in Calabria, 25 in Campania, 8 in Puglia, 4 in Toscana, 3 nel Lazio. Ma Legambiente ricorda che «Non tutti i nidi vengono scoperti quindi tanti nuovi tartarughini potrebbero emergere anche in altre località. Durante il periodo della nidificazione, compreso generalmente tra giugno e agosto, le femmine escono dal mare e risalgono faticosamente la riva per deporre le uova. In una buca scavata nella sabbia e profonda circa un metro depositano circa 100 uova grandi come palline da ping pong. L’incubazione è garantita dalla sabbia e dal calore del sole. La schiusa avviene dopo un periodo compreso tra 45 e 60 giorni, quando i piccoli tartarughini escono dalla sabbia del nido per riguadagnare il mare. Se si pensa che su 1.000 tartarughe nate, solo una riesce ad arrivare all’età riproduttiva, si capisce quanto la strada per proteggere adeguatamente questi animali sia ancora lunga».
È in questo lasso di tempo che diventa di fondamentale importanza l’attività dei volontari per la protezione dei nidi messi a rischio dalla pulizia meccanica delle spiagge, dalla predazione da parte di altri animali, dalle mareggiate e dai turisti inconsapevoli in cerca di spazi liberi dove piantare ombrelloni.
Sicuramente il controllo delle spiagge si è intensificato ma probabilmente anche l’aumento delle temperature legato ai cambiamenti climatici è una delle motivazioni che sta dietro il boom di nidi scoperti tra gli arenili di tante regioni del Bel Paese. Aree recintate, cartelli di segnalazione spicchi di spiaggia rese momentaneamente off-limits hanno incuriosito i bagnanti inconsapevoli di quanto stesse accadendo. Ci hanno pensato le decine di volontari di tante organizzazioni scientifiche e ambientaliste impegnati nel monitoraggio e la messa in sicurezza dei nidi, tra cui i Tartateams di Legambiente, a spiegare quale fosse il motivo della presenza di piccoli recinti comparsi sugli arenili.
Per sensibilizzare adulti e bambini sull’importanza di tutelare questa specie a rischio di estinzione a causa delle catture accidentali da parte dei pescatori, per l’eccessiva presenza di plastiche in mare e per i comportamenti erronei di bagnanti e turisti, in occasione del Tartaday si darà vita a un ricco programma di iniziative: dall’Isola d’Elba a Manfredonia (FG), da Marina di Ravenna all’Asinara (SS), dal Cilento alle lontane isole di Lampedusa, Linosa e Filicudi passando per molte altre località sarà possibile effettuare visite guidate nei Centri di Recupero, partecipare direttamente alle attività di monitoraggio delle spiagge alla ricerca di nuovi nidi da proteggere insieme a Tartateams di Legambiente oppure ricevere informazioni sulle nidificazioni in prossimità dei punti informativi allestiti in prossimità dei nidi dove magari con un po’ di fortuna si potrà assistere alla schiusa e all’entrata in acqua dei piccoli.
«Un particolare ringraziamento va agli oltre 100 volontari dei Tartateam di Legambiente impegnati in 11 regioni italiane nell’ambito della campagna Tartalove: sveglia all’alba o notti in spiaggia, turnando anche per fare opera di sensibilizzazione e informazione per tutti i fruitori del mare – dicono a Legambiente – Ma tutti possono contribuire a salvaguardare le tartarughe marine. Aderendo alla campagna Tartalove di Legambiente è possibile adottare simbolicamente una tartaruga marina tra quelle curate e rimesse in libertà nei centri di recupero, o donare piccole cifre per concorrere al sostegno delle attività dei volontari, degli operatori professionali e dei centri di recupero e soccorso. Strutture fatte da volontari e medici veterinari esperti che si occupano del recupero delle tartarughe in difficoltà in mare, coinvolgendo anche la comunità dei pescatori che dà un grande contributo nel riportare sulla terraferma tantissimi esemplari accidentalmente catturati.
La specie Caretta caretta è ancora a rischio estinzione. Si stima che ogni anno, solo nel mar Mediterraneo, muoiano oltre 40 mila esemplari per via di incidenti con le imbarcazioni, intrappolate nelle reti da pesca, impigliate negli ami e per l’ingestione di plastica scambiata per cibo. Le fasi successive al soccorso in mare prevedono le cure mediche, la riabilitazione e poi la liberazione in mare.
Ecco alcune delle iniziative segnalate da Legambiente: Alcune iniziative: A tu per tu con le tartarughe marine – Visite Guidate al Centro Recupero tartarughe marine di Manfredonia (Legambiente), al Centro Recupero di Filicudi (Filicudi Wildlife Conservation), presso il Centro Recupero di Riccione (Fondazione Cetacea) e presso il Centro di Recupero di Favignana (AMP Isole Egadi), visita guidata al Centro Recupero Tartarughe Marine CESTHA di Marina di Ravenna per parlare di tartarughe marine e ingestione della plastica (visita guidata al Centro Recupero Tartarughe Marine CESTHA di Marina di Ravenna per parlare dell’alimentazione della tartaruga marina e dei problemi legati all’ingestione della plastica); monitoraggio mattutino delle spiagge per verificare presenza eventuali nidificazioni a Gallipoli (Circolo Legambiente Gallipoli), all’Isola d’Elba (Legambiente Arcipelago Toscano) e a Marina di Pisa (Legambiente Pisa); visite guidate al Museo Vivo del mare di Pollica (Marine Turtle Point Legambiente) e al Centro Recupero Animali Marini dell’Isola dell’Asinara (AMP Isola dell’Asinara); attività informative ed educative presso i nidi presenti sulla spiaggia di Acciaroli (Legambiente); attività informative ed educative presso i nidi presenti sulla spiaggia di Acciaroli (Legambiente), a Lampedusa presso i nidi sulla spiaggia de La Guitgia (Riserva Naturale e Legambiente Sicilia), presso i nidi sulla spiaggia di Pozzolana di Ponente a Linosa (AMP Isole Pelagie); attività ludico ricreative a tema tartarughe marine per bambini a Favignana (AMP Isole Egadi), serata a tema tartarughe marine durante il Festival della Dieta Mediterranea di Pioppi (Marine Turtle Point Legambiente) e Happy hour con le tartarughe marine presso il Centro Recupero Tartarughe Marine CESTHA di Marina di Ravenna.
Di Marco conclude: «Il Tartaday 2020 celebrerà il culmine di una entusiasmante stagione di nidificazione. Probabilmente i cambiamenti climatici stanno favorendo la nidificazione delle Caretta caretta nel Mediterraneo occidentale e questo dato, che ci conforta per il numero dei prossimi nascituri, deve spingerci a fare di più per tutelare l’ambiente e proteggere le tartarughe marine che torneranno a nidificare nei lidi in cui sono nate. Naturalmente per proseguire in questo lavoro abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Dare una mano è semplicissimo anche attraverso il sito www.tartalove.it dove con pochi click è possibile donare piccole cifre o adottare simbolicamente uno degli esemplari curati presso I Centri di Recupero gestiti da Legambiente».