Cambiamento climatico e modifica dell’uso del suolo stanno accelerando l’erosione dovuta all’acqua
Se le pratiche agricole non cambiano e non si ferma il riscaldamento globale, ogni anno andranno persi più di 28 miliardi di tonnellate di suolo in più
[25 Agosto 2020]
Secondo lo studio “Land use and climate change impacts on global soil erosion by water (2015-2070)”, pubblicato su PNAS da un team di ricercatori internazionale guidato da Pasquale Borrelli dell’università di Basilea e della sudcoreana Kangwon National University, «Nei prossimi 50 anni La perdita di suolo dovuta al deflusso dell’acqua potrebbe aumentare notevolmente in tutto il mondo a causa dei cambiamenti climatici e della coltivazione intensiva della terra».
Come ricordano all’università di Basilea, «L’erosione del suolo ha conseguenze di vasta portata. Ad esempio, si traduce in una perdita di terreno fertile, riduce la produttività agricola e quindi minaccia l’approvvigionamento alimentare per la popolazione mondiale».
Il niovo studio, basato su un modello globale, prevede come la perdita di suolo dovuta all’erosione idrica cambierà probabilmente entro il 2070 e i ricercatori spiegano che «L’erosione è il processo mediante il quale il suolo viene portato via dal vento e, soprattutto, dall’acqua. L’utilizzo intensivo del suolo agricolo e metodi agricoli che aumentano l’erosione, insieme alla deforestazione e al pascolo eccessivo, sono responsabili dell’accelerazione della perdita di suolo. Inoltre, in alcune parti del mondo il cambiamento climatico dovrebbe aumentare ulteriormente la quantità di precipitazioni che eroderanno il suolo».
Il team di ricerca di Borrelli ha basato le sue previsioni su tre scenari che vengono utilizzati anche dall’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) e che delineano i potenziali sviluppi nel XXI secolo sulla base di diversi postulati socio-economici. All’università di Basilea evidenziano che «Tutti gli scenari, inclusi gli effetti del cambiamento climatico e dell’uso del suolo, prevedono un’erosione idrica persistente, indipendentemente dalle condizioni climatiche nella maggior parte dei circa 200 Paesi inclusi nello studio. Allo stesso tempo, i risultati indicano che il cambiamento climatico è il fattore principale che determina una maggiore erosione del suolo. A seconda dello scenario, le simulazioni prevedono che entro il 2070 l’erosione del suolo aumenterà in modo significativo, dal 30% al 66%, rispetto ai dati del 2015».
Lo studio prevede che, se le pratiche agricole non cambiano e non vengono prese misure per fermare il riscaldamento globale, «ogni anno andranno persi più di 28 miliardi di tonnellate di suolo in più. Si tratta di circa due terzi in più rispetto ai 43 miliardi di tonnellate stimati per il 2015».
Ancora una volta le aree più vulnerabili a un forte aumento dell’erosione sono quelle dei Paesi tropicali e subtropicali a reddito medio-basso e gli autori dicono che «Sarà quindi fondamentale per i Paesi del Sud del mondo promuovere un uso più diffuso di pratiche agricole sostenibili».
Borrelli conclude: «L’erosione del suolo può essere mitigata da una coltivazione sostenibile della terra e da politiche adeguate. Ci auguriamo che le nostre previsioni aiuteranno a identificare l’entità della minaccia derivante dall’erosione e consentiranno ai responsabili politici di sviluppare misure efficaci per attenuare l’impatto».