Dopo 50 anni rispunta in natura il cane canoro della Nuova Guinea: è l’elusivo Highland Wild Dog (VIDEO)

La genomica per scoprire antiche razze di cani che potrebbero insegnarci molto sull’evoluzione della vocalizzazione umana

[2 Settembre 2020]

Lo studio “New Guinea highland wild dogs are the original New Guinea singing dogs”, pubblicato su PNAS da un team internazionale di ricercatori guidato dal biologo indonesiano Suriani Surbakti dell’Universitas Cenderawasih di Jayapura – Papua, ha utilizzato la biologia della conservazione e la genomica per scoprire che il cane canoro della Nuova Guinea (Canis hallstromi), ritenuto estinto in natura da 50 anni, è ancora vivo e vegeto. Gli scienziati hanno scoperto che la popolazione di cani ancestrali si sposta ancora furtivamente nelle Highlands della Nuova Guinea e dicono che «Questa scoperta apre nuove porte per proteggere una creatura straordinaria che può insegnare ai biologi l’apprendimento vocale umano. Il cane canoro della Nuova Guinea può anche essere utilizzato come un modello animale prezioso e unico per studiare come sorgono i disturbi vocali umani e trovare potenziali opportunità di trattamento».

Il cane canoro della Nuova Guinea venne studiato per la prima volta nel 1897 e diventò subito noto per la sua vocalizzazione unica e caratteristica, in grado di produrre suoni piacevoli e armonici con qualità tonale. Attualmente, nei centri di conservazione in cattività esistono  solo 200 – 300 cani canori i della Nuova Guinea e nessuno di questi animali era più stato avvistato  in natura dagli anni ’70.

L’autrice senior dello studio, Elaine Ostrander del National human genome research institute (NHGRI) del National institutes of health Usa (NIH), sottolinea che «Il cane canoro della Nuova Guinea che conosciamo oggi è una razza che è stata fondamentalmente creata dalle persone. 8 sono stati portati negli Stati Uniti dalle Highlands della Nuova Guinea e allevati tra loro per creare questo gruppo».

Secondo la Ostrander, l’eccessiva consanguineità tra i cani canori  della Nuova Guinea in cattività ha cambiato la loro composizione genomica riducendo la variazione nel DNA del gruppo e «Tale consanguineità è il motivo per cui i cani cantanti della Nuova Guinea in cattività hanno molto probabilmente perso un gran numero di varianti genomiche che esistevano nelle loro controparti selvatiche. Questa mancanza di variabilità genomica minaccia la sopravvivenza dei cani canori  della Nuova Guinea in cattività. Le loro origini, fino a poco tempo fa, erano rimaste un mistero.

Ma in Nuova Giuinea vive allo stato selvatico un’altra razza di cani: gli  Highland Wild Dog, che ha un aspetto fisico sorprendentemente simile ai cani canori della Nuova Guinea e che sono considerati gli animali più simili agli antichi cani. Gli Highland Wild Dogs sono persino più vecchi dei cani canori della Nuova Guinea.

I ricercatori avevano già ipotizzato che l’Highland Wild Dog potesse essere il predecessore dei cani canori della Nuova Guinea che ora vivono in cattività, ma la natura solitaria dell’Highland Wild Dog e la mancanza di informazioni genomiche hanno reso difficile testare questa teoria.

Nel 2016, in collaborazione con l’università della Papua, la New Guinea Highland Wild Dog Foundation, la Ostrander ha guidato una spedizione a Puncak Jaya, una montagna nella provincia di Papua, nella Nuova Guinea indonesiana, che ha avvistato 15 Highland Wild Dogs vicino alla Grasberg Mine, la più grande miniera d’oro del mondo.

Un successivo studio sul campo del 2018 ha consentito ai ricercatori di raccogliere campioni di sangue di 3 esemplari di Highland Wild Dogs nel loro ambiente naturale, ma anche dati demografici, fisiologici e comportamentali.

La scienziata dell’NHGRI Heidi Parker ha poi condotto le analisi genomiche, confrontando il DNA di cani canori della Nuova Guinea in cattività e degli Highland Wild Dogs e sottolinea che «Abbiamo scoperto che i cani canori della Nuova Guinea e gli Highland Wild Dogs hanno sequenze genomiche molto simili, molto più vicine l’una all’altra che a qualsiasi altro canide conosciuto. Nell’albero della vita, questo li rende molto più legati l’uno all’altro rispetto alle razze moderne come il pastore tedesco o il bassett hound».

Secondo i ricercatori, i cani canori  della Nuova Guinea e gli Highland Wild Dogs non hanno genomi identici solo a causa della loro separazione fisica durata per diversi decenni e per la consanguineità tra i cani canori della Nuova Guinea in cattività, non perché sono razze diverse.  E suggeriscono che «Le vaste somiglianze genomiche tra i cani cantanti della Nuova Guinea e gli Highland Wild Dogs indicano che gli Highland Wild Dogs sono la popolazione canina selvatica e originale della Nuova Guinea. Quindi, nonostante i nomi diversi, sono, in sostanza, la stessa razza, a dimostrazione che la popolazione canina canora originaria della Nuova Guinea non si è estinta in natura».

I ricercatori ritengono che, «Poiché gli Highland Wild Dogs contengono sequenze genomiche che sono andate perse nei cani canori  della Nuova Guinea in cattività, allevare alcuni dei cani selvatici delle Highland insieme ai cani canori della Nuova Guinea nei centri di conservazione aiuterà a generare una vera popolazione di cani canori della Nuova Guinea. In tal modo, i biologi della conservazione potrebbero essere in grado di aiutare a preservare la razza originale espandendo il numero di cani canori della Nuova Guinea».

La Ostrander fa notare che «Questo tipo di lavoro è possibile solo grazie all’impegno di NHGRI nel promuovere la genomica comparativa, che ha consentito ai ricercatori di confrontare le sequenze del genoma dell’Highland Wild Dog con quelle di una dozzina di altre specie di canidi». Anche se i cani canori  della Nuova Guinea e gli Highland Wild Dogs fanno parte della specie canina  Canis lupus familiaris , i ricercatori hanno scoperto che ciascuno contiene varianti genomiche nei loro genomi che non esistono in altri cani che conosciamo oggi.

La Ostrander aggiunge che «Conoscendo meglio questi antichi, proto-cani, impareremo dei fatti nuovi sulle razze canine moderne e sulla storia dell’addomesticamento dei cani. Dopotutto, gran parte di ciò che apprendiamo sui cani si riflette sugli esseri umani».

I ricercatori puntano anche a studiare in modo più dettagliato i cani canori della Nuova Guinea, per saperne di più sulla genomica alla base della vocalizzazione, un campo che, ad oggi, si basa fortemente sui dati del canto degli uccelli. Dato che gli esseri umani sono biologicamente più vicini ai cani rispetto agli uccelli, i ricercatori sperano di studiare i cani canori della Nuova Guinea per ottenere una visione più accurata di come si verificano sia la vocalizzazione che i suoi deficit e le basi genomiche che potrebbero portare a futuri trattamenti per i pazienti umani.

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