Aria pulita per tutti, il primo International “Day of clean air for blue skies” dell’Onu
Ma l'Italia è maglia nera in Europa. Un danno per salute, economia, ambiente e cambiamento climatico
[7 Settembre 2020]
Oggi, per la prima volta in assoluto, il mondo celebra l’International Day of Clean Air for blue skies un’iniziativa organizzata dall’United Nation environment programme (Unep) e il tema del 2020 anno è “Clean Air for All” – “Aria pulita per tutti”. Un’iniziativa che punta a evidenziare che «L’inquinamento atmosferico è ora la più grande minaccia ambientale per la salute, ma è prevenibile. Abbiamo le soluzioni e la tecnologia per cambiare tutto questo. Per migliorare la nostra qualità dell’aria abbiamo bisogno che tutti collaborino insieme. dai singoli alle aziende private ai governi. L’inquinamento atmosferico non deve far parte del nostro futuro collettivo. Un’aria più pulita ci renderà più sani, proteggerà la natura e aiuterà a raggiungere gli obiettivi globali in materia di cambiamento climatico».
Presentando l’iniziativa, la direttrice esecutiva dell’UNep, Inger Andersen, ha ricordato che «Per molti di noi, il 2020 ha significato un lockdown, con solo uno sguardo dato al cielo attraverso una finestra o una breve passeggiata. Questi cieli potrebbero esserci sembrati più chiari e più blu di prima a causa del calo dell’inquinamento atmosferico. Ma i lockdown economici non sono il modo per costruire un mondo più sano. L’inquinamento atmosferico è un enorme rischio ambientale per la salute umana. Ha un impatto sproporzionato sui poveri. I suoi costi economici stanno aumentando, sia attraverso le spese sanitarie che la perdita di produttività, la riduzione dei raccolti o l’erosione della competitività delle città. Questa crescente minaccia è il motivo per cui l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di celebrare il 7 settembre come il nuovo International Day of Clean Air for blue skies. Questa giornata si propone di insegnare a individui, comunità, imprese e governo che l’aria pulita è fondamentale per il nostro futuro. L’umanità, agendo insieme, può battere l’inquinamento atmosferico. Abbiamo a portata di mano le soluzioni e la tecnologia. Come molte delle minacce che affrontiamo, l’inquinamento atmosferico non conosce confini. Dobbiamo aumentare la cooperazione internazionale per i dati e la ricerca sulla qualità dell’aria, sviluppare nuove tecnologie e condividere tra di noi ciò che funziona. I lockdown per il Covid-19 hanno dimostrato che un cielo più pulito è possibile. Che le persone sono disposte ad ascoltare la scienza. Che possiamo agire rapidamente per proteggere la salute umana. Dobbiamo intraprendere un’azione urgente simile per eliminare lo smog dell’inquinamento atmosferico. Se lo facciamo, possiamo salvare milioni di vite e miliardi di dollari ogni anno. Ci attendono cieli azzurri, ma possiamo svelarli solo se lavoriamo insieme per garantire aria pulita a tutte le persone su questo pianeta».
Un’iniziativa alla quale aderisce anche il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) che ricorda che «In situazioni estreme, gli esseri umani possono passare fino a tre settimane senza cibo e circa tre giorni senza acqua. Ma pochi possono sopravvivere più di tre minuti senza aria. E mentre gran parte della nostra attenzione quotidiana è diretta a ciò che mangiamo o beviamo, non pensiamo quasi mai all’aria che respiriamo. Eppure è probabilmente l’elemento più importante. Ma poiché è sempre presente e molto spesso invisibile, lo diamo per scontato. Oggi, 9 persone su 10 respirano aria con livelli pericolosi di inquinamento atmosferico e ha ottenuto il soprannome di uno spaventoso thriller di fantascienza – “l’assassino invisibile”».
E, aggiungiamo noi, gli italiani dovrebbero essere gli europei più preoccupati, visto che l’Air quality in Europe — 2019 report dell’European environment agency (Eea) sottolinea che «Rispetto ai valori limite dell’Ue, nel 2017 le concentrazioni di polveri sottili erano troppo elevate in sette Stati membri dell’Ue (Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Italia, Polonia, Romania e Slovacchia)» e che «La scarsa qualità dell’aria continua a danneggiare la salute degli europei, specialmente nelle aree urbane, con il particolato (PM), il biossido di azoto (NO2) e l’ozono a livello del suolo (O3 ) che causano il danno maggiore». Da solo, il particolato fine (PM2,5) «ha causato circa 412.000 morti premature in 41 paesi europei nel 2016. Circa 374.000 di questi decessi si sono verificati nell’Unione europea (Ue). L’italia è il primo in Europa per morti premature da biossido di azoto (NO2) con circa 14.600 vittime all’anno e ha il numero più alto di decessi per ozono (3.000) e il secondo per il particolato fine PM2,5 (58.600).
Dati confermati da Cittadini per l’Aria che in Italioa organizzano diverse iniziative per l’ International Day of Clean Air for blue skies: «L’inquinamento atmosferico è un problema a due facce. Nel nostro Paese determina la morte prematura di quasi 80.000 persone all’anno, il dato più grave a livello europeo. Molti di più sono quelli che in Italia convivono con malattie causate o aggravate dall’inquinamento dell’aria. L’aria di cattiva qualità ci rende, al contempo, più suscettibili all’attacco di altre patologie, come il Coronavirus che attacca i polmoni. Diversi studi ricollegano ormai l’esposizione a lungo termine agli inquinanti dell’aria ad un incremento di mortalità da infezione da Coronavirus. Un problema anche economico: i danni causati dall’inquinamento su ambiente e persone mandano in fumo il 5% del Pil.
Gli stessi inquinanti che sporcano la nostra aria per effetto della combustione dei fossili e solidi contribuiscono al cambiamento climatico. Cosa aspettiamo a progettare la trasformazione radicale delle nostre città, dell’agricoltura, a ripulire l’aria dei nostri porti, i trasporti e la produzione di energia? Una trasformazione che crea lavoro prima ancora di tutelare l’ambiente».
Nei giorni in cui il governo prepara i progetti da presentare all’Unione Europea nell’ambito del programma di finanziamento NextGenerationEu, Cittadini per l’aria ricorda che «il successo di questa operazione è ancorato, come ricordato dal Vice presidente della Commissione Ue Tindermann a Cernobbio, alla coerenza ambientale».
Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria, rivolge un appello al Governo anche ad ottenere che «la progettazione in corso sia trasparente verso i diversi portatori di interesse» e conclude: «L’Europa – sostiene l’Italia non solo per solidarietà ma perché il benessere di ciascuno Stato Membro è legato alle politiche ambientali di tutti i partner europei. Con i fondi per la ripresa dall’emergenza Covid, l’Europa offre all’Italia l’occasione unica di costruire una rivoluzione verde generando lavoro e benessere. Servono infrastrutture e mobilità che evitino l’uso dei fossili, una svolta decisa nelle aree urbane verso la mobilità attiva, un cambio di paradigma nei trasporti a breve, medio e lungo raggio. L’Italia non può perdere questa occasione».