Presentato il piano Anbi: 729 progetti, 4 miliardi di investimenti, occupazione per oltre 20mila persone
Manutenzione rete idraulica, ecco il piano che tutela la risorsa e crea migliaia di posti di lavoro
L’Italia ha 90 bacini idrici la cui capacità (mc. 697.775.190) è ridotta di oltre il 10% (mc. 72.439.993) perché interriti
[10 Settembre 2020]
Ecco il vero green work, ovvero quello che migliora lo stato dell’ambiente e dà posti di lavoro contribuendo a far girare l’economia per il verso un po’ più giusto. Stiamo parlando del Piano di progetti definitivi ed esecutivi (iter burocratico espletato ed in attesa solo di finanziamento), redatto dai Consorzi di bonifica ed irrigazione italiani. Che registra 729 progetti per opere di manutenzione straordinaria sulla rete idraulica italiana con costo previsto di oltre 2 miliardi 365 milioni di euro in grado di assicurare circa 11.800 posti di lavoro. Non solo: il piano indica anche la possibilità di realizzare rapidamente 23 nuovi bacini di accumulo idrico (capacità: mc. 264.493.800) per un investimento di oltre 1 miliardo e 230 milioni di euro con 6.154 nuovi posti di lavoro
Si tratta sostanzialmente di un piano di efficientamento per l’Italia che ha 90 bacini idrici la cui capacità (mc. 697.775.190) è ridotta di oltre il 10% (mc. 72.439.993), perché interriti. Ecco che per la loro pulizia si stima un costo di quasi 291 milioni di euro, capace di garantire circa 1.450 posti di lavoro, tanto per fare un esempio concreto di uno dei suddetti dati ricompresi nel Piano che è stato presentato a Roma dall’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue.
“È evidente che riportare la potenzialità degli invasi italiani alle quote originarie significa dotare il territorio di un enorme serbatoio a servizio della multifunzionalità della risorsa idrica” commenta Francesco Vincenzi, presidente di Anbi.
Non è questo, però, l’unico dato sorprendente fornito dal: nel Paese, infatti, ci sono 16 bacini incompiuti (capacità complessiva: mc. 96.015.080), per il cui completamento servono circa 451 milioni di euro, che attiverebbero 2.258 posti di lavoro. “Da questi dati – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – emerge chiaramente come mettere a regime l’esistente debba essere un obbiettivo prioritario per il Paese.”
“Il nostro Piano – prosegue il presidente – è un concreto contributo, che offriamo al Governo nel quadro del Green New Deal, uno dei paradigmi degli interventi finanziabili dal Recovery Fund ed i cui tempi sono dettati dai cronoprogrammi europei: istruttorie completate entro il 2023, conclusione e rendicontazione dei lavori entro il 2026. Avere un importante pacchetto di progetti in avanzato iter burocratico, contiamo possa contribuire nelle impegnative trattative, che il Premier si troverà ad affrontare nelle prossime settimane. L’importante è fare presto e fare bene: i Consorzi di bonifica ed irrigazione hanno dimostrato di saperlo praticare”.