Brogi: «Senza pesare sulle tasche dei cittadini avremo un sistema imprenditoriale pubblico capace di poter investire ancora in futuro». Elemento centrale lo stop dei conferimenti in discarica al 2030
Economia circolare, possibile partecipazione di Alia in Scapigliato? Ecco perché
Giari: «Non si tratta di aver timore che i fiorentini vengano a smaltire i loro rifiuti da noi come fossimo negli anni ’80, quando il problema era dove si faceva una discarica. Qui lavoriamo per chiudere e superare la discarica: il punto centrale è raggiungere uno sviluppo socio-economico compatibile con un ambiente bello come il nostro»
Scapigliato srl, la società pubblica detenuta al 100% dal Comune di Rosignano Marittimo con un ruolo centrale nell’economia circolare toscana, potrebbe presto incrementare le sinergie con Alia spa: ovvero il gestore unico (anch’esso totalmente pubblico) dei servizi di igiene urbana nell’Ato Toscana centro e quinto operatore di settore a livello nazionale.
Come già spiegato dal sindaco Daniele Donati e ufficializzato ieri dal Comune in una nota, il Consiglio comunale di Rosignano ha infatti dato mandato alla Giunta di valutare la fattibilità e l’opportunità di un’eventuale partecipazione di Alia in Scapigliato (come socio di minoranza, nel rispetto del regime in house providing della società e delle ragioni di pubblico interesse connesse al mantenimento della partecipazione maggioritaria da parte del Comune). Queste valutazioni saranno ovviamente oggetto di illustrazione e discussione nelle commissioni consiliari competenti e dovranno successivamente essere deliberate dal Consiglio comunale, ma l’iniziativa nasce da lontano – dal Protocollo d’intesa sottoscritto nel maggio 2019 tra Regione Toscana, Belvedere spa, Alia e Rea Impianti – e soprattutto da una consapevolezza precisa.
Ovvero la debolezza dell’economia circolare toscana, che vanta singole imprese d’eccellenza nella gestione rifiuti ma soffre al contempo la fortissima frammentazione tra i singoli soggetti. Un fatto che espone l’intero sistema a inefficienze (ambientali ed economiche) e lo rende possibile preda da parte delle grande aziende italiane di settore che portano avanti politiche industriali d’espansione, come Hera ed Acea. Da qui la necessità di una logica di sistema, in grado anche di superare la distinzione ormai fittizia tra rifiuti urbani e speciali: oggi fino al 50% degli urbani sono infatti rifiuti speciali assimilati, e a loro volta i rifiuti urbani – durante il loro ciclo di gestione – diventano in larghissima parte rifiuti speciali.
Come gestire dunque questi rifiuti? Secondo la gerarchia Ue: nell’ordine prevenzione, recupero di materia, di energia, smaltimento in discarica. Per farlo servono però politiche industriali adeguate con i relativi investimenti – per Scapigliato si parla di 70-80 milioni di euro nel prossimo quinquennio –, e dunque flussi di rifiuti adeguati a sostenerli.
Più nel dettaglio, o’obiettivo di Scapigliato è realizzare la cosiddetta “Fabbrica del futuro”: un progetto pluriennale per la riduzione del flusso dei rifiuti in discarica, grazie ad impianti innovativi come il biodigestore anaerobico previsto nell’attuale piano economico finanziario e il parziale revamping dell’impianto di selezione (TMB).
«L’elemento centrale del progetto, nonché l’obiettivo primario – sottolineano dal Comune – è la riduzione del conferimento dei rifiuti (in discarica, ndr), che dovrà cessare dal 2030».
«L’amministrazione comunale – argomenta l’assessore all’Ambiente, Vincenzo Brogi – ha fortemente voluto questo progetto e farà tutto il possibile affinché si concretizzi il prima possibile. Chiaramente servono importanti investimenti per realizzare un percorso così complesso e articolato. Per questo crediamo che sia da valutare positivamente la disponibilità di Alia spa, che è la più importante azienda pubblica di servizi ambientali della Toscana, ad investire sulla nostra realtà e ad arricchire il patrimonio e la dotazione industriale e di sviluppo del nostro territorio. In questo modo, senza pesare sulle tasche dei cittadini, avremo un sistema imprenditoriale pubblico capace di poter investire ancora in futuro».
Ma investire per fare cosa? «Non si tratta di aver timore che i fiorentini vengano a smaltire i loro rifiuti da noi come fossimo negli anni ’80, quando il problema era dove si faceva una discarica – chiarisce Alessandro Giari, presidente di Scapigliato – Qui lavoriamo per chiudere e superare la discarica, e anzi è grazie alla discarica che stiamo realizzando uno dei poli industriali più interessanti sul territorio. Oggi la competitività economica di un territorio è data dal livello di servizi ed efficienza che sa predisporre: l’obiettivo dunque è quello di dotarci delle infrastrutture industriali per creare lavoro e ricchezza in un’area – quella del livornese – oggi per molti aspetti in crisi ma che ha le caratteristiche giuste per riqualificarsi grazie alla green economy e all’innovazione tecnologica. Questo è il punto centrale, raggiungere uno sviluppo socio-economico compatibile con un ambiente bello come il nostro».
La prospettiva in cui s’inserisce la possibile partecipazione di Alia in Scapigliato è dunque quella di superare la sindrome della micro-frammentazione tra attori locali dell’economia circolare che si fanno concorrenza tra loro, per arrivare in Toscana a una gestione più sostenibile ed efficiente dei rifiuti prodotti dai toscani. «In ogni caso noi lavoreremo comunque – precisa Giari – affinché il nostro originario progetto della Fabbrica del futuro, con tutti i suoi progetti socialmente ed economicamente rilevanti per il nostro territorio si realizzino pienamente».
Progetti che si concretizzano in termini di maggiore occupazione, minori costi per i cittadini e migliori ricadute ambientali: «Già oggi – osservano dal Comune – iniziamo a vedere i frutti del processo iniziato nel 2016 con risultati concreti come il terriccio buono fornito gratuitamente ai cittadini, l’energia a tariffe agevolate e, a breve, anche la fornitura di metano, grazie a “Scapigliato energia” e “Scapigliato metano”. Presto inoltre partirà una grande azione di miglioramento ambientale, prevista nell’Autorizzazione integrata ambientale, con la piantumazione di 200mila alberi (prevalentemente olivi). Un intervento importante, finanziato da Scapigliato, che servirà per migliorare la qualità dell’aria, recuperando la CO2, e andrà incontro alle esigenze del territorio, dei cittadini e degli agricoltori».