Animali da compagnia, cambiamenti climatici e alterazione delle stagioni
Quando proteggiamo i nostri animali dalle malattie trasmesse da vettore non dobbiamo pensare alla stagionalità, ma alle temperature
[5 Ottobre 2020]
18 tra i più importanti leader scientifici europei specializzati in diverse aree medico veterinarie hanno partecipato alla prima tavola rotonda organizzata per valutare l’impatto che l’alterazione delle stagioni ha sulla salute degli animali da compagnia e ne è emerso che l’alterazione delle stagioni può avere importanti implicazioni per i nostri cani e i nostri gatti e che questi effetti possono essere riconducibili a quattro cause principali: aumento dei parassiti, rischio maggiore di contrarre malattie causate da vettori, ripercussioni sulle variazioni nel comportamento e sulla salute animale (strettamente interconnessa a quella umana).
Ezio Ferroglio, professore di parassitologia e malattie parassitarie al Dipartimento di scienze veterinarie dell’università degli studi di Torino, sottolinea che «La diffusione della leishmaniosi è un esempio strettamente correlato all’alterazione delle stagioni. E’ davvero incredibile se pensiamo che fino a solo 20 anni fa era, in tutto il Nord Italia, classificata come una malattia esotica. Inoltre, il numero di casi di malattie trasmesse dalle zecche, come la malattia di Lyme o dovute a nuovi patogeni come Babesia che rappresentano un pericolo anche per l’uomo, è in crescita. In Italia la presenza di zecche su animali e uomo è un problema che abbiamo osservato durante tutto l’anno. Questo nuovo scenario è dovuto in buona parte alle variazioni climatiche e ai cambiamenti ambientali degli ultimi decenni ma è fortemente influenzato anche dalle nuove tendenze socio-culturali».
Ma l’alterazione delle stagioni può influenzare negativamente anche i comportamenti dei nostri animali domestici. Clara Palestrini, del Dipartimento di medicina veterinaria dell’università degli studi di Milano spiega che «Alcune patologie comportamentali dei cani e dei gatti, come ansia, paura, fobia e le disfunzioni cognitive del cane anziano, possono essere aggravate anche dai cambiamenti climatici».
In una casa italiana su due c’è un animale domestico e per questo l’iniziativa Protect Our Future Too, realizzata da MSD Animal Health, dice che è importante «agire subito per garantire la loro sicurezza e difesa».
Da un sondaggi su un campione di proprietari di animali domestici e veterinari europei che fornisce una panoramica dell’attuale conoscenza su questa tematica emerge che «Nonostante il 71% dei pet owner italiani intervistati consideri possibile che le alterazioni stagionali rappresentino un rischio anche per la salute animale, solo il 25% dice di essere sufficientemente informato su questo argomento e di conoscere gli effettivi rischi che temperature più alte e cambiamenti stagionali possono avere sui propri animali» e sempre il 71% dei pet owner italiani intervistati si ritiene sufficientemente informato sui rischi connessi ai parassiti, ma uno su due dice di non proteggere il proprio animale tutto l’anno, «non prendendo quindi in considerazione gli effetti dell’alterazione delle stagioni che determinano una maggiore diffusione dei parassiti sul territorio per un periodo di tempo più esteso».
Laura Helen Kramer, del dipartimento di scienze veterinarie dell’università di Parma evidenzia che «Quando proteggiamo i nostri animali dalle malattie trasmesse da vettore non dobbiamo pensare alla stagionalità, ma alle temperature»
Protect Our Future Too conclude: «Per tutelare gli animali dalle malattie che pulci, zecche e flebotomi possono trasmettere è quindi di vitale importanza difenderli durante tutti i mesi dell’anno ed è fondamentale rivolgersi sempre al proprio medico veterinario per conoscere le migliori prassi da seguire».