Europarlamento: necessarie misure vincolanti per fermare la deforestazione globale guidata dall’Ue
Il 10% della deforestazione globale provocata dai consumi degli europei
[27 Ottobre 2020]
Dal 1990 ad oggi nel mondo sono scomparsi 1,3 milioni di km2 di foreste, un’area più grande del Sud Africa. Invertire la deforestazione è fondamentale per proteggere la biodiversità, creare pozzi di carbonio e sostenere in modo sostenibile le comunità locali. I consumi dell’Unione europea rappresentano circa il 10% della deforestazione globale, con olio di palma, carne, soia, cacao, eucalipto, mais, legname, cuoio e gomma che sono tra i principali fattori di deforestazione.
Attualmente non esiste una legislazione dell’Ue che vieti l’immissione sul mercato dell’Ue di prodotti che contribuiscono alla distruzione delle foreste al di fuori dell’Ue e quindi i consumatori europei non sanno se i prodotti che acquistano contribuiscono alla deforestazione, comprese le foreste tropicali insostituibili che sono fondamentali per combattere il cambiamento climatico o proteggere la biodiversità.
Per questo, il 22 ottobre il Parlamento europeo ha adottato, con 377 voti a favore, 75 contrari e 243 astensioni, una relazione nella quale si chiede alla Commissione Ue di presentare un quadro giuridico europeo per fermare e invertire la deforestazione globale guidata dall’Ue.
Per farlo gli eurodeputati si sono avvalsi delle loro prerogative del trattato e dicono che «Le iniziative volontarie, la certificazione di terze parti e le etichette non sono riuscite a fermare la deforestazione globale», per questo chiedono alla Commissione europea di «Presentare una legislazione dell’Ue con misure vincolanti per fermare e invertire la deforestazione globale guidata dall’Ue« e «Un nuovo quadro giuridico dell’Ue basato sulla due diligence obbligatoria per le imprese, nel senso che devono eseguire una valutazione del rischio dei loro prodotti per identificare, prevenire, mitigare e rendere conto del modo in cui affrontano il problema della deforestazione lungo tutta la catena di approvvigionamento. Tutti gli operatori sul mercato dell’UE devono garantire che i loro prodotti possano essere rintracciati per poter identificare la loro origine e garantire l’applicazione delle regole». Ma l’Europarlamento aggiunge che «Tuttavia, l’onere amministrativo per le piccole e medie imprese deve essere minimo e gli operatori con un gran numero di fornitori dovrebbero concentrarsi su quelli per i quali il rischio di impatti dannosi è più significativo sulla base di una valutazione del rischio. Le aziende che non lo fanno e immettono sul mercato dell’Ue prodotti derivati da materie prime che mettono in pericolo le foreste e gli ecosistemi dovrebbero subire sanzioni».
L’iniziativa legislativa fa riferimento a diversi studi che dimostrano che il divieto di ingresso nell’Ue di prodotti legati alla deforestazione non avrà alcun impatto sul loro volume e prezzo e che eventuali costi aggiuntivi sostenuti dagli operatori sarebbero minimi. Ne trarrebbe vantaggio anche le imprese, in quanto, parità di condizioni, manterrebbero gli stessi standard dei loro concorrenti.
Secondo i deputati europei, «Un tale quadro giuridico dell’Ue dovrebbe essere esteso per includere anche gli stock ad alto tenore di carbonio e gli ecosistemi ricchi di biodiversità diversi dalle foreste, come ecosistemi marini e costieri, zone umide, torbiere o savane, per evitare che la pressione venga spostata su questi territori». Inoltre, la Commissione europea dovrebbe definire ciò che costituisce deforestazione e degrado forestale, mentre le foreste vetuste e primarie dovrebbero essere considerate beni comuni globali ed essere protette come tali e ai loro ecosistemi dovrebbe essere concesso uno status legale.
Gli europarlamentari hanno concluso sottolineando come la politica commerciale e di investimento dell’Ue «debba includere capitoli vincolanti e applicabili sullo sviluppo sostenibile che rispettino pienamente gli impegni internazionali» e si sono rammaricati che «tali disposizioni non siano state pienamente incluse nell’accordo Ue-Mercosur», duramente contestato dalle associazioni ambientaliste, agricole e sociali.
La relatrice, la socialdemocratica tedesca Delara Burkhardt ha commentato: «Tutti concordano sul fatto che le misure volontarie per fermare e invertire la deforestazione globale hanno fallito. L’adozione di questa relazione ci dà la possibilità di creare un quadro equo e funzionante, basato sulla due diligence obbligatoria. E’ un altro passo importante verso l’arresto e l’inversione della deforestazione globale guidata dall’Ue».
La Commissione europea sta conducendo una consultazione pubblica per affrontare il problema della deforestazione prodotta dai consumi europei. In poche settimane, più di 330.000 persone hanno già partecipato alla campagna #Together4Forests per chiedere una nuova legge forte sulla deforestazione. La consultazione pubblica si concluderà il 10 dicembre.
Il Wwf si è congratulato con gli eurodeputati »per questa coraggiosa mossa a sostegno di una nuova legislazione per minimizzare i rischi di deforestazione, distruzione della natura e violazioni dei diritti umani dalla catena di approvvigionamento dell’Ue, e dimostrando agli oltre 330.000 che hanno finora richiesto questa legge che intendono essere dalla parte giusta della storia e del nostro futuro. Una tale legge si applicherebbe a prodotti di base come l’olio di palma, la soia, la carne di manzo, il cuoio, rassicurando così i consumatori della loro estraneità alla distruzione della natura attraverso gli acquisti alimentari e di altri beni di consumo. Il rapporto si concentra anche sul rispetto dei diritti umani, dei mezzi di sussistenza e della cultura di coloro che vivono nella e dalla foresta».
Anke Schulmeister-Oldenhove, senior forest policy officer dell’Ufficio politico europeo del Wwf, ha concluso: «Gli eurodeputati vogliono una legislazione ambiziosa per affrontare l’impatto dei consumi dell’Ue sulle foreste ed altri ecosistemi naturali sacrificati. Ci congratuliamo con il Parlamento per l’adozione del rapporto dell’eurodeputata Delara Burkhardt, che invia un chiaro segnale alla Commissione europea e pone solide basi per le discussioni del prossimo anno. Questo è solo l’inizio della corsa contro il tempo per salvare le foreste e la natura del mondo: insieme a più di 130 gruppi ambientalisti, ci siamo impegnati a lungo termine per realizzare una nuova legge. Togliamo definitivamente la deforestazione dai nostri piatti».