Firmato un accordo di programma tra le due società. Il Comune: «Jsw presenti il piano industriale»

Riciclo e produzione di energia a Piombino: Jsw e Montello avviano il dialogo

Studio di fattibilità per numerose iniziative, dalla «produzione di biogas/syngas» a «produzioni da riciclo in piena sinergia con le attività di laminazione e lavorazione dell'acciaio»

[28 Ottobre 2020]

Jsw e Montello hanno firmato un protocollo d’intesa per la «potenziale realizzazione di un polo industriale di riciclo» da realizzarsi a Piombino «nelle aree non funzionali alle attività siderurgiche», e che prevedrebbe l’installazione di impianti di riciclo con tecnologie innovative, la produzione di energia da fonti rinnovabili, la produzione di biogas/syngas, oltre le produzioni da riciclo in piena sinergia con le attività di laminazione e lavorazione dell’acciaio attualmente presenti e previste nel sito siderurgico di Piombino».

La notizia è arrivata nella serata di ieri tramite da una nota congiunta di entrambe le società: da una parte Jsw, che a Piombino ha in mano la gestione delle acciaierie ex Lucchini, dall’altra una ex azienda siderurgica – la bergamasca Montello – che dal 1996 ha abbandonato il comparto per dedicarsi con successo ad altro, diventando un operatore leader a livello nazionale nel riciclo di imballaggi in plastica post consumo (un anno fa ha acquisito anche il 30% del capitale Revet, azienda pontederese perno del settore in Toscana) e nel trattamento di rifiuti organici da raccolta differenziata tramite biodigestione.

Marco Carrai, executive vice president di Jsw steel Italy annuncia la firma con Montello «con grande soddisfazione», sostenendo che il protocollo permette «di compiere un ulteriore passo in avanti finalizzato al raggiungimento della Vision per Piombino 2030. Anche attraverso questa collaborazione si punta a valutare il rilancio dell’area industriale e salvaguardare l’occupazione».

«L’iniziativa industriale fa parte dei progetti di European green deal e Circular economy e probabilmente avrà un impatto importante sull’occupazione – aggiunge Roberto Sancinelli, presidente e ad di Montello –, è complementare e non si sovrappone alle attività ambientali già presenti in Toscana».

In concreto, per capire i contenuti su cui potrà eventualmente svilupparsi il protocollo tra Jsw e Montello, occorrerà aspettare. Secondo quanto affermano le due società il ventaglio delle possibilità è ampio.

La produzione di biogas ad esempio deriva dalla fermentazione di rifiuti organici, mentre la produzione di syngas o gas di sintesi richiama a una tecnologia che anche Eni sta studiando per il gassificatore in ipotesi alla raffineria di Stagno (Livorno), a partire in quel caso da Css e rifiuti plastici. Entrambi flussi di rifiuti che naturalmente non potrebbero arrivare dagli scarti di un’acciaieria.

Vale il contrario quando le due aziende parlano di «produzioni da riciclo in piena sinergia con le attività di laminazione e lavorazione dell’acciaio attualmente presenti e previste nel sito siderurgico di Piombino». Come noto nel produrre 1 milione di tonnellate d’acciaio da forno elettrico – a sua volta alimentato da rottame, ovvero rifiuti quindi che anche in questo caso andranno importati “da fuori” – esiteranno dal processo produttivo altre centinaia di migliaia di tonnellate di scarti: in parte riciclabili, in parte da smaltire in discarica. E lo stesso vale per le milioni di tonnellate già stoccate nel perimetro della fabbrica, accumulatesi durante decenni di attività siderurgica e ancora in attesa di essere gestite. Tutti fronti che rientrano all’interno della mission di Rimateria, partecipata pubblica che nell’area sta già portando avanti attività a servizio dell’economia circolare, pur tra le note difficoltà di contesto.

Al momento restano dunque tutti da precisare i contenuti della possibile sinergia tra Jsw e Montello, e sul punto è lo stesso Sancinelli a spiegare lo stato dell’arte: «Questa iniziativa è volta ad avviare una possibile collaborazione tra il gruppo Jsw e la Montello spa, una volta conclusa definitivamente la fase di studio di fattibilità».

Nel frattempo, il sindaco di Piombino Francesco Ferrari, insieme all’assessore al Lavoro Sabrina Nigro, commentano così la notizia: «Il Comune è aperto a proposte innovative e fattibili che abbiano come matrice la diversificazione, ma oggi ci appare che ci sia un pericoloso sbilanciamento, nelle scelte aziendali, a sfavore del settore siderurgico, per di più con progetti che destano preoccupazione sotto il profilo dell’impatto ambientale. Nel frattempo, gli oltre mille lavoratori diretti attendono impotenti di conoscere la loro sorte, mentre le aziende dell’indotto, con i loro dipendenti, sono a rischio sopravvivenza poiché sembra che Jsw non onori i contratti stipulati. Inerzia, questa, pericolosa e preoccupante contro la quale ci saremmo aspettati un intervento immediato. Attendiamo che Jsw ci trasmetta la versione del piano industriale che possa essere divulgata alla città su cui poter ragionare realmente e in maniera proficua. Auspichiamo che questo piano industriale, intriso oggi di intenzioni, venga presto sostituito da un altro, basato su impegni concreti, perché di questo i lavoratori e la città hanno reale bisogno».