L’11esima epidemia di Ebola è ufficialmente finita

La sconfitta di Ebola nella Rdc dimostra che, se la scienza e la solidarietà convergono, è possibile realizzare qualsiasi cosa

[19 Novembre 2020]

Dopo 6 mesi da i primi casi registrati nella Provincia dell’Équateur, ieri il governo della Repubblica democratica del Congo (Rdc) ha annunciato la fine dell’11esima epidemia del virus Ebola che era scoppiata sia all’interno di comunità disperse nella foresta tropicale che in aree urbane densamente abitate, comportando fin da subito difficoltà logistiche, superate grazie alla leadership del governo centrale e delle comunità locali sosteni uti dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dai suoi partner  e ONG sul campo.

Un lavoro di gruppo senza sosta e pericoloso che è riuscito a fornire i trattamenti necessari ai malati e a coinvolgere le comunità nella vaccinazione di più di 40.000 persone ad alto rischio.  Per conservare il vaccino anti-Ebola a meno 80° C in un Paese caldo e umido, I team di vaccinatori hanno fatto ricorso  a una catena del freddo innovativa, ARKTEK , che ha permesso di tenere i vaccini a temperature così basse per oltre una settimana durante missioni difficilissime per raggiungere comunità isolate e prive di elettricità. Il virus Ebola è stato scoperto per la prima volta nel 1976 e la peggiore epidemia di Ebola mai registrata ha colpito l’Africa occidentale nel 2014 – 2016. Sebbene quell’epidemia abbia ucciso più di 10.000 persone, ha anche dato luogo allo sviluppo di un vaccino altamente efficace e diversi trattamenti per la malattia da virus Ebola.

Matshidiso Moeti, direttrice dell’Oms per l’Africa, sottolinea che «Venire a capo di uno dei patogeni più pericolosi al mondo all’interno di comunità isolate e di difficile accesso dimostra che è possibile realizzare tutto, se la scienza e la solidarietà convergono.  La tecnologia utilizzata per conservare il vaccino contro  Ebola a delle temperature estremamente basse sarà utile quando si tratterà di trasportare il vaccino anti Covid-19 en Africa. Combattere Ebola parallelamente al Covid-19 non è stato facile, ma l’essenziale dell’esperienza acquisita per una malattia può essere trasferita a un’altra e sottolinea l’importanza di investire nella preparazione alle emergenze e di rinforzare le capacità locali».

L’epidemia, dichiarata il primo giugno 2020 nella Rdc occidentale, è scoppiata proprio mentre un altro focolaio di Ebola si stava estinguendo nell’est del Paese, prima di essere dichiarato finito il 25 giugno. L’Oms fa notare che «Le due epidemie erano geograficamente molto lontane l’una dall’altra e le sequenze genetiche hanno dimostrato che non erano legate».

Alla fine di questa 11esima epidemia di Ebola, nella provincia dell’Équateur ci sono stati 119 casi confermati, 11 probabili, 75 persone guarite e 55 decessi. La provincia dell’Équateur aveva subito anche la nona epidemia Ebola, che nel 2018 era stata superata in poco più di tre mesi e che aveva registrato la metà dei casi dell’11esima. Però quest’ultima epidemia di Ebola nella Rdc è stata affrontata mentre infuria la pandemia di Coronavirus-19 e questo ha fatto diminuire le risorse disponibili e creato difficoltà per spostare gli operatori e il materiale. I team anti-Ebola hanno dovuto anche fare i conti con i problemi legati in comunità remote e spesso accessibili solo con barche o elicotteri, senza contare la resistenza di alcune comunità a vaccinarsi che ha rallentato il lavoro di risposta ad Ebola.

Per questo l’Oms ringrazia i donatori che hanno finanziato gli interventi contro ebola all’interno dello Strategic Response Plan:  African Public Health Emergency Fund, Centers for Disease Control and Prevention Usa, il ministero degli esteri della Germania, Gavi, the Vaccine Alliance, la Repopubblica popolare Cinese e l’United Nations Development Programme Multi-Partner Trust Fund.

Il coordinatore umanitario dell’Onu nella Rdc,  David McLachlan-Karr, si è congratulato con il governo di Kinshasa e i partner sanitari per aver posto fine all’epidemia e ha evidenziato che «Il coinvolgimento delle comunità ha permesso di fermare rapidamente l’epidemia» e si è anche complimentato per la stretta collaborazione tra la Repubblica democratica del Congo e la vicina Repubblica del Congo che ha permesso che Ebola non superasse il fiume Congo che segna il confine tra i due Paesi.

McLachlan-Karr ha però sottolineato che «Il governo della Rdc dovrebbe cercare di prevedere il tipo di insidie ​​che hanno ostacolato gli sforzi di risposta e impedire che si ripetano nei futuri sforzi di risposta. C’è ancora molto da fare, incluso prendersi cura degli orfani e sostenere i sopravvissuti, e che deve esserci un sistema efficiente ed efficace per la sorveglianza e per lanciare allarmi».

Ed Edouard Beigbeder, rappresentante dell’Unicef nella Rdc, conferma: «Anche se l’epidemia è finita, i bambini colpiti dall’epidemia di Ebola avranno ancora bisogno di attenzioni e cure speciali, poiché le comunità colpite iniziano a tornare alla vita normale».

L’Unicef ha fornito assistenza e supporto psicosociale a centinaia di bambini i cui genitori o tutori si sono ammalati o sono morti a causa dell’Ebola, un sostegno fondamentale per i bambini che sono particolarmente vulnerabili all’isolamento, allo stigma, alla malnutrizione o alla povertà. Beigbeder aggiunge che «Durante l’ultima epidemia che ha colpito la Repubblica democratica del Congo, abbiamo lavorato con i nostri partner per soddisfare i bisogni fisici, psicologici e sociali unici dei bambini. Questo comprende prendersi cura del benessere dei genitori e dei familiari sopravvissuti in modo che possano prendersi cura meglio dei loro figli».

L’Unicef ha promesso continuerà a rafforzare il sistema sanitario nazionale della Rdc per renderlo più efficace nella risposta alle future epidemie e sta anche lavorando a programmi per i sopravvissuti all’Ebola. Inoltre, l’agenzia Onu per l’infanzia intende collaborare con le autorità sanitarie dell’ Équateur «Per garantire che madri e bambini nelle aree precedentemente colpite dall’Ebola continuino a ricevere cure sanitarie essenziali e di qualità. Questo include il miglioramento dell’acqua potabile e dei servizi igienico-sanitari nei centri sanitari, la promozione di pratiche igieniche nelle comunità colpite, il supporto psicosociale ai sopravvissuti all’Ebola e ai bambini colpiti dall’epidemia».

La maggior parte degli operatori anti-Ebola sono stati mobilitati localmente e quindi si sono potuti muovere rapidamente malgrado le grosse difficoltà d logistiche e di accesso. Le operazioni di vaccinazione in risposta all’11esima epidemia di Ebola  sono iniziate appena 4 giorni dopo da quando è stata dichiarata e circa il 90% dei vaccinatori proveniva dalle comunità locali ed erano stati formati durante le due precedenti epidemie di Ebola in Rdc. Gli operatori hanno lavorato a stretto contatto con le comunità locali per favoprire la comprensione del virus e hanno visitato più di 574.000 famiglie, fornendo a più di 3 milioni di persone informazioni sanitarie pertinenti e sicure.

Al culmine dell’epidemia, al lavoro sul terreno c’erano più di 100 esperti dell’Oms che hanno sostenuto la risposta messa in campo dal governo di Kinshasa.  E proprio l’Oms avverte che Adesso, mentre l’11esima epidemia è finita, dobbiamo mantenere la vigilanza e una sorveglianza sostenuta perché nuovi focolai sono sempre possibili nei prossimi mesi».  Per questo l’Oms e i suoi partner stanno procedendo all’attuazione di importanti iniziative  per migliorare le capacità operative essenziali nella provincia dell’Équateur, con in testa la formazione di personale.

L’Oms conclude: «La fine di questa epidemia ci ricorda che, mentre la lotta al Covid-19 continua, i governi e i loro partner devono continuare a concentrare la loro attenzione su altre emergenze. E’ necessario investire maggiormente nel rafforzamento delle capacità di base dei Paesi a mettere in opera le International Health Regulations. Migliorare lo stato di preparazione risulterà la migliore risposta alle minacce derivanti dalle malattie a propensione epidemica e ne attenuerà l’impatto sociale ed economico».